la Regione non farà sconti nemmeno al direttore generale Antonio Nigri – .

la Regione non farà sconti nemmeno al direttore generale Antonio Nigri – .
la Regione non farà sconti nemmeno al direttore generale Antonio Nigri – .

Il direttore generale dell’Azienda sanitaria locale di Foggia, Antonio Nigri, potrebbe essere sollevato dall’incarico di direttore generale e trasferito, come i suoi omologhi, in un’altra Azienda sanitaria locale pugliese, visto che, come annunciato venerdì dal presidente Michele Emiliano, ci sono aziende sanitarie locali che, nonostante, non hanno rispettato il limite di spesa farmaceutica “in molti casi oggettivamente non era nemmeno così semplice.”

Tuttavia la legge che abbiamo approvato è chiara: i direttori generali delle Aziende sanitarie locali che hanno sfondato il limite di spesa farmaceutica perderanno l’incarico, quindi verranno ruotati, senza alcuna colpa, ma evidentemente come elemento di stimolo nella realizzazione degli obiettivi che la Giunta regionale e il Dipartimento hanno loro indicato. Abbiamo detto anche a tutti i dirigenti dell’Assessorato alla Sanità che non devono più mediare con un sistema molto complesso come quello sanitario, devono raggiungere gli obiettivi assegnati. Forse questo porterà impopolarità, ma i diritti dei cittadini vengono prima di tutto. Esiste un obbligo costituzionale di tutelare la salute delle persone, non di tutelare posizioni di potere nel settore sanitario– ha aggiunto Emiliano.

La proposta di legge

Due anni fa, nel marzo 2022, la maggioranza approvò il disegno di legge firmato dai consiglieri regionali Fabiano Amati e Antonio Tutolo:

“Al fine di contenere la spesa farmaceutica diretta e connessa, nonché quella per la fornitura dei gas medicinali, tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Regione Puglia istituiscono il servizio di monitoraggio della spesa farmaceutica, affidandone la responsabilità ad un addetto idoneo sulla base delle normativa vigente, finalizzata al controllo continuo dell’andamento e all’adozione, d’intesa con il direttore generale, di misure idonee a contenere l’eventuale superamento dei limiti di spesa in un periodo non superiore a due mesi”.

Nella relazione che accompagna il disegno di legge del presidente della III Commissione, Mauro Vizzino, viene riportato il seguente passaggio: “N.Nel corso degli anni, il Consiglio regionale ha adottato numerosi provvedimenti volti al raggiungimento degli obiettivi di bilancio e quindi degli obiettivi di mandato dei direttori generali delle ASL, senza tuttavia ottenere i risultati sperati. Questo disegno di legge intende quindi introdurre nell’ordinamento regionale alcune disposizioni finalizzate al raggiungimento del risultato auspicato, stabilendo una maggiore responsabilità e quindi una più efficace reazione dell’amministrazione regionale al mancato raggiungimento degli obiettivi, a cominciare dalla decadenza per legge del ruolo di direttore generale”.

La Giunta regionale, ricordiamo, un anno fa approvò le misure per il contenimento della spesa per l’assistenza farmaceutica convenzionata, per il contenimento della spesa sui dispositivi medici e per l’acquisto diretto di farmaci e gas medicinali, con la determinazione della spesa per singolo individuo azienda sanitaria.

“Direttori generali licenziati per legge”

Lo scorso 8 aprile, il consigliere regionale Fabiano Amati aveva annunciato che nella spesa farmaceutica si era verificato uno scostamento dai massimali assegnati di circa 200 milioni di euro per gli acquisti diretti, responsabilità imputabile a tutte le aziende, ad eccezione del Policlinico di Bari, “L ‘l’unica realtà regionale in questa materia virtuosa”. Ergo, ha evidenziato, “ne consegue che tutti i direttori generali, tranne quello del Policlinico, sono stati licenziati per legge e non appena i risultati saranno consolidati non potranno più prendere alcuna decisione”.

Per quanto riguarda l’ASL Fg, nel 2023, su 74.478.659,03 dipendenti, la differenza è stata di 15.300.541,69, pari al 20,54%.

Per quanto riguarda il Policlinico Riuniti di Foggia diretto da Giuseppe Pasqualone, nel 2023, rispetto a un tetto di spesa di 18.017.921,21 euro, si è registrato uno scostamento del 14,19%, pari a 2.557.265,84 euro. Quasi la metà rispetto all’anno precedente.

Ad eccezione dell’Asl di Taranto e della Bat, la situazione è in pareggio e con un risparmio di oltre 3,5 milioni di euro per la spesa farmaceutica convenzionata, quella sostenuta per i farmaci acquistati in farmacia. «Il licenziamento dei direttori generali è uno strumento che va utilizzato positivamente, perché con la necessaria rotazione ci sarebbe la possibilità di assumere gli amministratori delegati che hanno registrato le migliori performance nelle Asl con maggiori sprechi. Proprio come si farebbe in un’azienda privata o come ci comporteremmo se i soldi fossero nostri” le considerazioni del presidente della Commissione regionale Bilancio e Programmazione.

Assistenza farmaceutica

Nel capitolo ‘Assistenza farmaceutica’ della relazione al bilancio 2023 dell’ASL Foggia, si precisa in premessa che a partire dal 2017 la legge finanziaria ha rivisto i tetti di spesa che, pur rimanendo complessivamente dello stesso importo del finanziamenti, sono stati ripartiti diversamente rispetto al passato e precisamente, nel 2023, nella spesa farmaceutica per acquisti diretti – 8,15%: comprende farmaci acquistati direttamente per il consumo interno ospedaliero, per la distribuzione diretta ai pazienti attraverso le farmacie locali, gas medicinali e farmaci in distribuzione per conto.

Spesa farmaceutica convenzionata – 7,00%: che rispetto al passato ha perso la componente degli acquisti diretti per la distribuzione territoriale ed è stata ridotta di circa 3,5 punti percentuali, mentre comprende ancora la spesa farmaceutica convenzionata rimborsata alle farmacie e quella farmaceutica derivante dall’indennizzo della mobilità farmaceutica passiva per la somministrazione diretta dei farmaci.

Spesa di affiliazione

Una sostanziale stabilità emerge nella spesa agevolata. Ad eccezione del 2021, dove il tetto è stato superato, sia nel 2022 che nel 2023 il tetto della spesa farmaceutica convenzionata è stato rispettato.

E ancora, si legge, dai dati ad oggi disponibili, l’Asl Fg risulta essere l’unica Asl ad aver rispettato il tetto della spesa farmaceutica convenzionata, con una performance del -0,53% e un risparmio di 453mila euro.

Dalle anticipazioni pervenute dagli uffici regionali competenti, alla data del 9 aprile 2024, la situazione appare completamente diversa da quella riportata, con tutte le aziende che rispettano il massimale, ad eccezione dell’ASL Bat e Ta e dell’ASL Fg come azienda più virtuosa con una diminuzione del – 2,96% rispetto al massimale ed un risparmio assoluto di -2.582.943 euro.

Spesa diretta

Dai dati 2023, seppur non consolidati, emerge per la Asl Fg un’eccedenza del 23,18% rispetto al tetto fissato, in termini assoluti pari a 16.896.888 euro, in ogni caso il miglior risultato regionale, circa 12 punti percentuali dietro al secondo risultato territoriale pugliese. azienda.

I dati consolidati, pubblicati dalla Giunta regionale il 9/4/2023, stimano la spesa per acquisti diretti nel 2023 in 89.779.200 euro (sovrapponibili ai dati Disar), ma aumentano il tetto di spesa a 74.478.659 euro, riducendo lo sconfinamento a +20,54 %, in termini assoluti pari a 15.300.541 euro (circa 1,6 milioni di euro in meno).

Rotazione dei dirigenti

Intanto oggi, rispetto al piano di rotazione dei dirigenti e nello specifico rispetto alla rotazione dei dirigenti delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere – in virtù del quale è forte il rischio di una serie di ricorsi – i consiglieri regionali di Azione Fabiano Amati, Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, hanno risposto alla notizia di un presunto messaggio che il direttore dell’assessorato alla Sanità avrebbe inviato ai direttori generali delle Asl per invitarli alla calma: “Abbiamo affrontato tutte le situazioni, anche quelli più complicati, fino ad oggi’, questo sarebbe il contenuto, riferendosi ai colloqui con Emiliano dopo il Consiglio regionale del 7 maggio.

“Sentiamo odore di beffa. Il messaggio dimostra un sentimento volto a violare o eludere le leggi, nonché una chiara intrusione in questioni politiche che non rientrano nei compiti del management. Per questo motivo la prima rotazione che chiediamo, entro il 7 maggio, è quella di Vito Montanaro, poiché avremmo voluto leggere un messaggio molto più attinente alle funzioni tecniche”.

Amati, Mennea e Clemente da Foggia continuano: “Rassicurazioni incredibili, con il giubilo di alcuni direttori generali, sull’ennesima elusione delle leggi vigenti, consentita dalle burocrazie regionali per mancata vigilanza o, ma è solo un sospetto, per complicità. La mancata accettazione della rotazione di Montanaro entro il 7 maggio avrà ovviamente conseguenze politiche perché viola la nostra proposta di protocollo di legalità, che è molto più robusto di quello proposto da Conte e dai Cinquestelle. La legalità, intesa come rispetto delle leggi in materia di assetti burocratici e lotta alle liste d’attesa in sanità, non è un gioco politico ma una pratica di vita”.

 
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