più risorse per valorizzare il personale – .

Domenica 5 maggio 2024 – Il lucano Deu 118 compie oggi vent’anni. Era il 3 maggio 2004 quando divenne realtà il servizio di emergenza/urgenza istituito dalla legge regionale n. 21 del 3 marzo 1999.
Se la Regione Basilicata è stata l’ultima regione italiana ad attivare il servizio unico nazionale di emergenza sanitaria, ha tuttavia avuto la lungimiranza di istituire un servizio totalmente pubblico, inizialmente affidato, in via sperimentale, alla gestione associata tra aziende sanitarie e ospedale della Basilicata Regione, prima di diventare Dipartimento Interaziendale dell’Emergenza Sanitaria, Dires, nel 2009, e nel 2017 passare sotto la direzione dell’Asp.

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1 centrale operativa a Potenza, 11 punti di emergenza territoriale con medico, infermiere e soccorritore, le cosiddette ambulanze Mike, 27 Pt con infermiere e soccorritore, le India, un Pt di automedicazione di secondo livello, 7 punti territoriali di primo intervento a gli ospedali territoriali e le 2 elibase Hems con anestesisti, rianimatori e infermieri a bordo per oltre 600 unità di personale dedicato sono i numeri di un servizio indispensabile e di qualità, che pur soffrendo di gravi criticità, spesso lasciato interamente sulle spalle degli operatori .

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Un servizio che – denuncia il sindacato – soffre ancora di notevoli carenze di personale, tra gli infermieri, anche se i nuovi inserimenti derivanti dalla concorrenza e dalla stabilizzazione hanno dato una ventata di freschezza a carenze di personale che duravano da anni e che hanno costretto nei mesi l’Azienda a chiudere a rotazione le stazioni indiane (ambulanze senza medico) per carenza di personale , così come la mancanza di personale medico sui Mikes, che spesso comporta il funzionamento di varie stazioni di emergenza locali che dovrebbero essere medicalizzate come ambulanze infermieristiche.

Questo perché In diverse località manca ancora anche il contingente minimo di personale, nonostante chi è in servizio sia costretto a svolgere ulteriori turni massacranti, accumulando centinaia di ore di straordinario e a discapito del riposo fisiologico e della conciliazione vita-lavoro, con sacrifici che negli ultimi anni, soprattutto nel duro periodo del Covid, non sempre sono sufficienti a mantenere aperte le stazioni.
Inoltre, non possiamo trascurare il fatto che la situazione ideale sui veicoli di emergenza non sanitaria dovrebbe essere non di due, ma di tre unità (infermiere, autista e soccorritore), al fine di dotare ogni singolo equipaggio di autonoma capacità di gestione dell’intervento e rispondere a quanto previsto dalle norme sulla movimentazione dei carichi previste dal D.Lgs 81/2008 sulla salute dei lavoratori, rafforzando anche il livello di sicurezza. Un’altra questione spinosa da affrontare rapidamente è quella della stabilizzazione dei medici convenzionati al 118.
Per garantire la stabilità dell’organico e il livello di professionalità è inoltre necessario – afferma la FP Cgil – adottare politiche aziendali attente alla formazione di questi professionisti – predisporre protocolli e procedure operative rinnovati – e a motivazione del personaleanche attraverso un incentivo economico, tra l’altro previsto dalla legge regionale 21/99 istitutiva del servizio, in un reparto ad alto livello di stress e burnout che vede una fuga di dipendenti e difficoltà nel reperire nuove risorse umane.
Nella legge istitutiva del DEU, all’art. 16 comma 10, «a seconda degli obiettivi da perseguire e della particolare natura dell’impegno lavorativo nel contesto dell’emergenza sanitaria, considerata particolarmente impegnativa, al personale appartenente al servizio sanitario regionale interessato sarà riconosciuto un compenso aggiuntivo attraverso progetti oggettivi definiti dal Gestore della Basilicata contributo previo parere del Comitato Tecnico e finanziato dalla Regione”. Articolo che, a quanto sappiamo, non viene applicato dal 2015, anno in cui si sono perse le tracce dei milioni di euro che la Regione ha stanziato per i progetti target del personale Deu 118

Nel dare atto alla Direzione dell’ASP come sta affrontando e risolvendo diverse problematiche, anche strutturali e logistiche, delle stazioni segnalate dai sindacati e dai lavoratori, Riteniamo necessario pensare anche a come ridisegnare la geografia del Pronto Soccorso, in modo da renderlo quanto più omogeneo, rapido ed efficace sull’intero territorio regionale.caratterizzata da un’orografia difficile e da gravi carenze infrastrutturali della rete viaria, l’immediato intervento di soccorso richiesto dai cittadini alle centrali del 118, superando l’attuale sistema micro-area che ha mostrato tutte le sue falle.

Nel festeggiare questo ventennale degli operatori del 118, grazie alla cui professionalità e abnegazione, nonostante le tante difficoltà, disponiamo di un servizio di pronto intervento a tutela del diritto alla salute dei lucani, come Fp Cgil lo riteniamo essenziale – conclude la nota sindacale – l’apertura urgente, e non più rinviabile, di uno specifico tavolo di confronto sul 118, al quale la stessa Regione partecipa attivamente per garantire risorse aggiuntive per la corretta valorizzazione del personale.

 
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