Alla Trieste Spring Run, 10mila sorrisi dentro la festa della Bavisela Family – .

Alla Trieste Spring Run, 10mila sorrisi dentro la festa della Bavisela Family – .
Alla Trieste Spring Run, 10mila sorrisi dentro la festa della Bavisela Family – .

TRIESTE Era la celebrazione della primavera, dei colori, delle famiglie e della voglia di stare insieme. Il periodo del distanziamento sociale e il problema degli assembramenti sembrano secoli fa, guardando la quantità di persone che affollavano piazza Unità all’arrivo della Trieste Spring Run. Ma prima ancora, il Porto Antico, Viale Miramare e la Strada Litoranea.

Un’edizione da record

Un’edizione da record, quella del 2024, alla quale hanno preso parte oltre 10mila partecipanti (quasi 6mila nella Family, 2.500 nella Trieste 21K, 1.500 nella Trieste Spring Young svoltasi nei giorni scorsi e 250 tra specialisti del roller e staffetta della solidarietà) ). La quarta edizione della manifestazione, nata sulla scia della storica Bavisela e organizzata dall’APD Miramar con la collaborazione dell’ASD Trieste Atletica Aps, la coorganizzazione del Comune e il patrocinio della Regione, ha avuto ieri il suo apogeo.

Trieste Spring Run: il video ufficiale della Famiglia Bavisela

Centro preso d’assalto

Centro cittadino preso d’assalto da atleti, spettatori e turisti, ormai una componente inevitabile della città. Tutti a godersi lo spettacolo di una domenica di mezza primavera, finalmente baciata dal sole, a fare da sfondo alla mezza maratona più affascinante d’Europa, con il mare che ha sempre accompagnato i partecipanti per tutti i 21,0975 km del percorso, seguito dalla Roller Marathon. , la Bavisela Family Run, e la novità rappresentata dalla Staffetta della Solidarietà by Dynamo Camp.

La Bavisela Family Run non competitiva per tutta la famiglia a Trieste

La staffetta della solidarietà

Quest’ultima è una realtà che opera per il diritto alla felicità dei bambini e dei ragazzi affetti da patologie gravi e delle loro famiglie, offrendo programmi gratuiti di terapia ricreativa ai bambini affetti da patologie gravi o croniche, ai loro fratelli e sorelle e ai loro genitori. Presente anche l’associazione Bambini del Danubio, fondata a Trieste nel 2004 con lo scopo di consentire l’accesso alle cure mediche ai bambini gravemente malati appartenenti a famiglie povere residenti nell’area danubiano-balcanica.

Sposi e neonati

Lungo il percorso erano presenti numerose famiglie. Il più giovane a tagliare il traguardo è Yago, un bambino di tre mesi, spinto su una sedia a rotelle dalla madre Ioana e dal padre Eddie. Lo stesso padre che, ricorda, realizzò giovanissimo la sua prima Bavisela su triciclo. Una razza che si tramanda di generazione in generazione. Quanto ad Andrea, presente insieme ai suoi due figli, Francesca con il piccolo Michele e infine Giacomo e Giulia: sposati da pochi mesi, hanno approfittato della bella giornata per fare insieme il loro primo evento non competitivo.

L’unico difetto

Piccola pecca in una giornata da ricordare: molti partecipanti alla mezza maratona all’arrivo si sono lamentati della poca acqua presente lungo il percorso. Alcuni hanno dovuto ricorrere alle cure mediche a causa della grave disidratazione. Un problema che non ha certo avuto Max che, dopo essersi rifocillato con un gruppo di amici con una birra fresca prima di lasciare Miramare, è arrivato al traguardo intorno all’ora di pranzo, dopo un altro pit-stop per uno spritz rigenerante sul lungomare di Barcola.

Corro per Giulio

C’era anche una macchia gialla sparsa nel blu dei partecipanti alla corsa non competitiva da Miramare a Piazza Unità: erano circa 200 corridori con magliette gialle con la scritta “Io corro per Giulio”. Erano amici e parenti di Giulio Regeni provenienti da tutta la Regione, con la sorella Irene in prima fila. E poi la politica: se l’assessore regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro ha scelto la Famiglia, arrivando tra i primi al traguardo, il collega Pierpaolo Roberti ha corso la mezza maratona, completandola con un tempo di tutto rispetto di 2h 2’13”. Alla mezza maratona era presente anche la stampa regionale grazie al giornalista Rai Antonio Di Bartolomeo, che ha completato gli oltre 21 km in 1h 38′.

 
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