C’era il Serse Cosmi ultra, c’era il Serse Cosmi con gli occhi pieni di lacrime, c’era il Serse Cosmi romantico. E c’era anche il Serse Cosmi licenziato, un problema che hanno dovuto affrontare tutti gli allenatori. Ce ne sono stati molti Serse Cosmi A trapani, città e squadra che lo hanno rilanciato, se è vero come è vero che la media punti con i Granata (1,49) è la sua terza di sempre.
Serse Cosmi, nato il 5 maggio 1958, è stato l’allenatore che ha guidato la Trapani fino ad un passo dalla Serie A, un traguardo inimmaginabile per una squadra piccola come quella granata. Fai meglio di Roberto Boscaglia, è stato difficile il condottiero che ha portato la granata dalla D alla B, ma ci è riuscito, trascinando l’intera città in un crescendo di passione e desiderio, di amore e lucida follia. Prima salvezza in 2014-15, poi in quel torneo 2015-16 si registra il record assoluto di vittorie consecutive e il terzo posto in campionato. Ma anche la finale dei playoff con il Pescara, persa all’andata, quando i Granata furono sconfitti 0-2 giocando un tempo in dieci. Sulla via del ritorno Agrumi aveva ingannato tutti segnando il gol dell’1-0 dopo pochi minuti, ma poi il destino ha deciso che in Serie A sarebbe andato Pescara e così, Verre si ritrova la palla tra i piedi poco oltre il centrocampo e, su rimbalzo dell’arbitro, trafigge il portiere. Finì 1-1 con Cosmi che è crollato sulla panchina, con le lacrime che gli rigavano il viso.
Ma poco dopo tornò il solito Serse, perché, per rinsaldare il suo legame con la città, ostenterà come la sua più grande soddisfazione non sia stata quella Trapani non poteva conoscere la Serie A, così come non poteva sapere la Serie A Trapani.
Il campionato che seguì fu frutto della delusione di qualche mese prima. Cinque pareggi consecutivi, poi i ko, le mancate vittorie e, alla fine, anche un presidente dal cuore d’oro come Vittorio Morace si è trovato costretto a scagionarlo telefonando Alessandro Calori.
