scatta il divieto di avvicinamento – – .

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Acireale, minacce di morte e aggressioni fisiche all’ex compagna: scatta il divieto di avvicinarla

La Procura distrettuale, nell’ambito dell’attività investigativa svolta dai Carabinieri della Stazione di Acireale nei confronti di un 36enne di Acireale, ha indagato per “abusi in famiglia”, “atti persecutori”, ha chiesto ed ottenuto dal GIP del Tribunale di Catania, nei suoi confronti, la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa con applicazione del dispositivo elettronico, eseguita dallo stesso Comando.

Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati per reati di violenza di genere, in una fase del procedimento in cui non è ancora avvenuto il controinterrogatorio dell’indagato, hanno fatto luce sulle violenze fisiche abusive, minacciose e reiterate a partire dal inizio della convivenza intrapresa circa 7 anni fa tra l’indagato e la sua compagna, un 26enne catanese.

La vittima, sottoposta per anni a minacce di morte accompagnate da eccessi di rabbia, aggressioni fisiche e verbali, anche in presenza dei tre figli piccoli della coppia, viveva ormai nel timore delle reazioni del compagno, tanto da decidere di porre fine alla loro relazione. sentimentale.

La scelta della donna, però, non è stata accettata dalla 36enne che ha cominciato a estendere le minacce anche ai parenti. In particolare, alcuni messaggi vocali, acquisiti dal telefono della giovane dai militari dell’Esercito di Acireale, evidenziano un atteggiamento ossessivo compulsivo molto allarmante e che “incombe” gravemente sull’incolumità del destinatario.

Determinata a ritrovare un po’ di serenità, la sfortunata donna si era trasferita temporaneamente in Toscana, presso alcuni familiari, salvo che l’indagato, nel frattempo, si era presentato anche a casa della madre, cercando di intimidirla, per ottenere informazioni sul luogo preciso in cui si trovava la madre. è stato.

La vittima, rientrata in Sicilia ai primi di aprile, aveva poi accolto la richiesta telefonica dell’ex di poter vedere i figli, con l’accortezza di organizzare tale incontro in sua assenza a casa della madre.

In qualche modo, però, il 36enne, dopo aver rivisto i figli, è riuscito a identificare e raggiungere la donna nei pressi di una chiesa, minacciandola ripetutamente in presenza di altre persone.

Tali comportamenti sono stati pienamente individuati e comunicati dai militari dell’Arma dei Carabinieri all’Autorità Giudiziaria la quale, in ragione delle esigenze cautelari accertate, ha disposto l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai suoi prossimi parenti nei confronti del 36- anni. , né al luogo di lavoro e agli altri luoghi da essi abitualmente frequentati, e a mantenere la distanza di almeno cento metri da questi ultimi, dalla propria abitazione e dai predetti luoghi, con assoluto divieto di comunicare in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo con la persona offesa e la sua famiglia.

 
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