Negli Stati Uniti per proteggere i poliziotti, in Italia (per ora) solo polemiche – .

Negli Stati Uniti per proteggere i poliziotti, in Italia (per ora) solo polemiche – .
Negli Stati Uniti per proteggere i poliziotti, in Italia (per ora) solo polemiche – .

Roma, 7 maggio 2024 – Le bodycam indossati dagli agenti di polizia sono assolutamente normale negli Stati Uniti, che li vedono principalmente come uno strumento di protezione degli agenti in caso di ricorsi legali agli arrestati/arrestati ma sono molto utili anche nei casi opposti, per proteggere, talvolta fungendo anche da ‘freno’, da possibili abusi da parte degli agenti. È il caso di Matteo Falcinelli a Miami è esemplare nel dimostrare la propria utilità per garantire i diritti dei cittadini.

Una bodycam nell’uniforme degli agenti di polizia statunitensi

“Bodycam – spiegano al National Institute of Justice, centro studi del Dipartimento di Giustizia americano – sono molto utilizzati dalle forze dell’ordine statali e locali negli Stati Uniti. Il 47% delle varie forze dell’ordine hanno acquistato bodycam; per i grandi dipartimenti di polizia, la percentuale sale all’80%. Tra le agenzie che li hanno acquisiti, il 60% dei dipartimenti di polizia locale e il 49% degli uffici dello sceriffo li utilizzano regolarmente. Le bodycam vengono indossate principalmente dagli agenti che svolgono compiti che richiedono un contatto aperto e diretto con il pubblico. “Nonostante la loro diffusa e crescente adozione, le prove attuali sull’efficacia delle fotocamere indossate sul corpo stanno rallentando. il corpo è misto. Alcuni studi suggeriscono che le fotocamere indossate sul corpo possono offrire vantaggi mentre altri non mostrano alcun impatto o possibili effetti negativi”.

In Italia le bodycam sono ancora usate pochissimo. Con la circolare del 18 gennaio 2022, il ministero ha stanziato 700 bodycam ai 15 reparti mobili della polizia di Stato e 249 ai carabinieri. La direttiva dice che sono da utilizzare nelle situazioni di rischio “come ulteriore strumento di documentazione degli eventi e, al tempo stesso, di tutela del personale operativo” e che gli agenti che ne saranno dotati potranno iniziare la registrazione solo su espresso ordine del responsabile del servizio. I dati acquisiti potevano essere trattati solo da un operatore autorizzato, che doveva trasferire i file su server dedicati e conservarli per un massimo di 6 mesi. I problemi maggiori arrivano dal garante della privacy che ha posto non poche limitazioni.

A parte le loro associazioni Sono disponibili i sindacati di polizia ad un utilizzo molto più diffuso, proprio per tutelare gli agenti. “Tutti gli operatori che svolgono attività di polizia giudiziaria e di controllo del territorio dovrebbero essere dotati di telecamere e bodycam” ha affermato il segretario generale della SAP, Stefano Paoloni, che nell’incontro del governo con i sindacati di settore dello scorso 6 marzo ha ribadito la richiesta: “Chiediamo regole che vadano nella direzione di garantire maggiore tutela agli operatori di polizia. E quindi anche bodycam sulle divise e telecamere su tutte le auto della polizia. servizio e in tutti gli uffici dove operiamo con persone sottoposte a misure di polizia”. Concordo anche il segretario della SIULP, Felice Romano: “Chiediamo bodycam da molti anni.” Ma la politica non segue un ordine particolare. A favore di Pd, +Europa, Avs, M5s, Azione. Lega e Forza Italia sono molto caute mentre il deputato FdI Giovanni Donzelli recentemente avanzato la proposta di “dotare gli agenti di polizia di bodycam per poter ricostruire cosa realmente accade nelle piazze”.

Su un punto, sinistra e destra sono totalmente divise: numeri di identificazione su caschi o uniformi. Dal Pd fioccano i progetti di legge verso Adv e M5S, ma il governo è assolutamente contrario.

 
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