rinascita tra enogastronomia e cultura – .

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Siamo nel cuore dell’Abruzzo, nel centro storico dell’Aquila, dove ogni sguardo, ogni lampione, ogni barriera è testimone discreto di una trasformazione iniziata oltre un decennio fa. Esattamente 15 anni fa. Nell’aprile del 2009, infatti, tutti ricordiamo il violento terremoto che scosse non solo la terra ma anche gli animi di un’intera comunità attonita.
L’Aquila ha perso un patrimonio culturale inestimabile, ma ha anche dimostrato un’incredibile resilienza. Fin dal primo giorno la popolazione si è mobilitata, scavando tra le macerie in un misto di dolore e speranza.

Quella che ci troviamo davanti a 15 anni dopo è una città dal volto rinnovato: ordine, bellezza e tranquillità caratterizzano il paesaggio urbano. Tuttavia, muovendosi tra i vicoli più stretti, ci si imbatte ancora in ruspe e macerie, testimoni silenziosi di ferite non del tutto rimarginate.

Tra i protagonisti di questa rinascita ci sono giovani come Andrea e Daniele Mancini del ristorante “Lo Zio”, Giordano Equizi de “L’Acquerello” e Davide Ciocca di “Nova Vida”, all’epoca poco più che ragazzini del terremoto. Per loro il momento della responsabilità è arrivato violentemente presto. Imprese familiari dilaniate, morti, incertezze per il futuro e anche per il presente. Oggi, però, sono figure chiave del rinascimento enogastronomico della città. È una storia meravigliosa, che dà speranza ai bambini vittime delle recenti calamità avverse.

Abbiamo quindi voluto approfondire il pensiero, la storia e la sinergia che hanno innescato tutto questo.

Abbiamo incontrato Davide Ciocca, uno dei più giovani imprenditori locali e fervente sostenitore della rinascita, per conoscere la sua visione e i progetti per il futuro della sua città.

La visione di Ciocca: guardiamo oltre il cibo e il divertimento

«La rinascita dell’Aquila va oltre la ricostruzione degli edifici», spiega Ciocca. “È un rinnovamento culturale, sociale e urbano. Noi ristoratori abbiamo una grande responsabilità in questo processo”.

Con passione, racconta come il suo ristorante, dal nome emblematico e celebrativo di questo cambiamento, Nova Vida, non sia solo un luogo dove mangiare, ma un centro di incontro e scambio culturale.

Un ecosistema di collaborazione e supporto

Ciocca sottolinea l’importanza della collaborazione tra attività commerciali: “Abbiamo creato un ecosistema in cui ogni attività, dal più piccolo bar al grande ristorante, contribuisce alla rinascita. Ci sosteniamo a vicenda, promuovendo insieme eventi e chiedendoci ogni giorno cosa possiamo fare per migliorare l’esperienza complessiva del turista, residente e studente universitario”. Non esiste il concetto di “mio cliente”, ma di “nostro cliente”.

L’importanza del tessuto sociale

«I locali sono i nuovi salotti della città», continua Ciocca. “Sono luoghi di incontro, confronto e celebrazione, essenziali per definire l’identità dell’Aquila”. L’impatto di luoghi come Nova Vida è profondo e contribuisce a creare un senso di normalità e appartenenza per cittadini e visitatori. È nostro compito valorizzare le eccellenze del luogo, far incontrare grandi e piccini – magari attraverso uno spritz a fine giornata – esaltare i nostri vini davanti a taglieri di salumi locali, e permettere ai visitatori di dire “in L’ Aquila bevi bene. Ci divertiamo all’Aquila. All’Aquila si mangia bene. A L’Aquila sono carini. Il cliente non rimarrà impressionato da Nova Vida, ma grazie a Nova Vida avrà scoperto la zona. Ed è questa la missione che risulta chiara fin dal momento in cui ogni mattina alziamo le serrande.

Verso un futuro sostenibile

Guardando al futuro, Ciocca riflette: “La sfida ora è mantenere questo slancio, continuando a innovare preservando la nostra identità”. L’obiettivo è rendere L’Aquila una città vivibile e attrattiva, riconosciuta non solo per il suo passato ma anche per la sua attuale vitalità culturale e sociale. Anche in uno spazio piccolo come il nostro organizziamo feste, musica dal vivo e punti di ritrovo. Se possiamo farlo, possiamo farlo tutti. E se possiamo farlo tutti, possiamo farlo tutti insieme. Allora vedrai la differenza.

Un modello di rinascita

La storia di rinascita dell’Aquila, raccontata da figure come Davide, mostra come resilienza, collaborazione e creatività possano non solo ricostruire una città, ma rinnovare profondamente la sua anima. Questi giovani, rimboccandosi le maniche, hanno permesso ai genitori di riposarsi, sacrificando la propria spensieratezza per dare vita a qualcosa di più grande: non solo attività commerciali, ma cuori pulsanti di una comunità che guarda al futuro con speranza e determinazione.

 
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