MONTIGNOSO. Un’occasione per ribadire in diretta nazionale la richiesta di chiudere la discarica di Cava Fornace. Questo è stato il motivo della presenza di diversi cittadini e membri dei comitati “no discarica” proprio davanti ai cancelli della cava Fornace, in occasione del passaggio del Giro d’Italia trasmesso in diretta televisiva Mercoledì 8 maggio.
La protesta
Esposti cartelli e striscioni, tutti favorevoli alla chiusura. La sfortuna, almeno per il gruppo di persone, fu che subito dopo aver attraversato il confine di Montignoso la diretta Rai diede un lungo spot pubblicitario; ma con o senza apparizione in diretta tv, le richieste e l’attenzione sul tema restano, come scrive anche il Coordinamento Ambientale ApuoVersiliese. Perché quanto accaduto lunedì 6 maggio ha il sapore di un “l’avevamo detto” per il Coordinamento: “Varrebbe la pena ricordare gli anni in cui la politica era sorda, o l’inchiesta pubblica come una grande occasione mancata di confronto e valutazione costruttiva la verità. Oggi non vogliamo solo ricordare”, sottolineano; «ma guardare anche al futuro di questo territorio». E tornano a ribadire una serie di considerazioni che portano avanti da anni, anche con scarso successo politico finora.
Le richieste
Per questo le richieste sono essenzialmente tre: chiusura della discarica e programma di bonifica, respingendo quindi la richiesta di riattivazione; accertamento, da parte degli organi di polizia e della magistratura, di eventuali reati e perseguimento dei responsabili; istituzione di un organismo di controllo per la gestione delle bonifiche e l’indirizzo delle scelte fondamentali dei beni pubblici, con la partecipazione attiva delle organizzazioni di tutela del territorio. «Solo con queste azioni – conclude il Coordinamento – sarà possibile dare un futuro alle prossime generazioni e a questo territorio martoriato».