Ecco perché. La prima puntata dell’inchiesta del Corriere Adriatico sull’Ancona del futuro. Le ultime sul vertice di Hong Kong – .

Ecco perché. La prima puntata dell’inchiesta del Corriere Adriatico sull’Ancona del futuro. Le ultime sul vertice di Hong Kong – .
Ecco perché. La prima puntata dell’inchiesta del Corriere Adriatico sull’Ancona del futuro. Le ultime sul vertice di Hong Kong – .

Dalla dirigenza all’allenatore alla squadra: da oggi si fanno le mosse per il futuro

Manca solo la conferma ufficiale del prolungamento di contratto dell’allenatore: è un ottimo inizio
Ha ottenuto la sofferta salvezza in sole 5 riprese. Con il blitz esterno decisivo a Pescara

Roberto Boscaglia è l’allenatore giusto da cui dovrà ripartire l’Ancona del futuro. Lo ha detto il campo, il giudice supremo e universale a cui affidarsi. In particolare nel mondo del calcio. Con solo cinque partite a disposizione, radunata una squadra in zona playout (e rassegnata mentalmente ai play-off retrocessione) è riuscito nell’impresa di conquistare la salvezza diretta dalla quinta all’ultima classifica sfruttando la regola del distacco di oltre ben otto punti (+11) sulla Fermana penultima. Un’impresa sua, e solo sua, visti i tempi e il contesto carente in cui si è trovato ad operare.

L’incredibile fine settimana

Boscaglia, cinque promozioni in carriera (di cui due, con Trapani ed Entella, dalla C alla B) ma anche quattro espulsioni, arriva all’ombra del Conero all’indomani della disastrosa sconfitta di Recanati. Una debacle che è costata la panchina a Gianluca Colavitto, le dimissioni del direttore sportivo Francesco Micciola e la dura protesta contro la squadra da parte dei tifosi con la polizia in tenuta antisommossa fuori dagli spogliatoi del Tubaldi e i finestrini del pullman in frantumi al rientro al Del Conero. Non ha avuto paura l’allenatore gelese, quel sergente estremamente superstizioso che ha fatto il miracolo Il Trapani ha portato i dilettanti nel tempio di San Siro in Coppa Italia. Si è rimesso in gioco con calma e razionalità dopo le delusioni di Palermo e Foggia, mettendo a frutto esperienza e temperamento.

Il marchio

Inizialmente, a livello tattico, non ha toccato nulla, confermando lo sterile 3-5-2 che sotto la gestione Colavitto non aveva prodotto molto. Poi – anche qui con coraggio e consapevolezza – ha deciso di dare il suo tocco lanciando nelle ultime partite un 4-2-3-1 decisivo. Non è escluso che, un giorno, le basi gettate a fine stagione possano culminare nel 4-3-1-2, vero marchio di fabbrica di Boscaglia, pensiero messo in mostra in tutti i luoghi in cui si è ritrovato ad allenare. Altro aspetto a suo favore è quello relativo ai giocatori. Ha gettato le basi attorno ai cosiddetti senatori. Un nucleo che le precedenti gestioni tecniche non avevano saputo coinvolgere e valorizzare. Prova di ciò sono le prestazioni dei vari Perucchini, Mondonico, Pasini, Gatto, Paolucci e Spagnoli. Ma anche la centralità di un giocatore come D’Eramo, uno dei pochi veterani dello storico gruppo degli ultimi anni, all’interno dello spogliatoio. Non solo, Saco in trequarti si è rivelato preziosissimo (vedi le gare contro Sestri Levante e Pescara) e anche Cioffi – dopo le tre giornate di squalifica ricevute nella già citata sconfitta di Recanati – ha fatto vedere cose di un’altra categoria nel derby. dell’ Adriatico. Per non parlare di elementi come Barnabà, Basso e Agyemang che, nei loro limiti, sono comunque riusciti a dare il loro contributo nello sprint finale.

Rinnovamento in un passo

In virtù della salvezza ottenuta, Boscaglia potrà esercitare l’opzione per un prolungamento di altri 12 mesi entro il 30 giugno. Molto vicino all’amministratore delegato Nocelli e all’allenatore Virgili (è stata loro un’intuizione portarlo nelle Marche), le sue condizioni per restare alla guida del Cavaliere d’Armata sono semplici: programmazione ambiziosa e interventi in rosa. Fattori che il presidente Tiong, dopo la partita Ancona-Lucchese, ha già garantito. Intanto, in attesa della fumata bianca da Hong Kong, il tecnico ha già visitato la sede del ritiro di Cingoli, godendosi nel tempo libero le bellezze di Portonovo (compresi i moscioli del famoso ristorante Laghetto di Marcello Nicolini, di cui è diventato punto di riferimento). vero estimatore) e il Conero. Da buon amante del mare. Sempre di fare le scelte giuste.

LE ULTIME DA HONG KONG

Cena operativa tra Tiong e Nocelli: oggi nuovo incontro poi il volo di ritorno

ANCONA Ieri sera intorno alle 20.30 ora locale a Hong Kong si è tenuta la cena operativa asiatica tra il presidente Tony Tiong e l’amministratore delegato Roberta Nocelli. Si è svolta così a tavola la prima parte del vertice cruciale per i programmi futuri dell’Ancona per la prossima stagione, che proseguirà questa mattina negli uffici della sede lavorativa della famiglia Tiong. Una volta terminato l’incontro, al netto di sconvolgimenti e imprevisti di calendario, Nocelli (partito insieme all’avvocato del club Francesco Milanese, già traduttore del patron nella sala stampa del Del Conero con i giornalisti dopo Ancona-Lucchese) rientrerà immediatamente in Italia dove sarà attesa all’aeroporto di Fiumicino venerdì mattina. Gli argomenti di discussione sono riservati – probabilmente a breve, forse già sabato – sarà convocata una conferenza stampa – ma è facile capire di cosa si sia parlato. Dal futuro di Roberto Boscaglia in panchina (che ha chiesto alla proprietà certe garanzie in termini di ambizioni e progetti) fino alla scelta del nuovo ds che dovrà sostituire Francesco Micciola. Passando infine al budget da destinare alla prima squadra per un massimo campionato, la questione dei rinnovi contrattuali e anche il centro sportivo per il quale in città è previsto un faccia a faccia tra Tiong e il sindaco Daniele Silvetti. nelle prossime settimane per la stipula dell’atto notarile.

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