A vent’anni dalla pubblicazione del libro cult di Edmondo Berselli, edito da Mondadori, a Modena ci si chiede: “Quel bel pezzo d’Emilia” è ancora un modello? È proprio questo infatti il titolo dell’evento di lunedì 13 maggio, alle 18, presso la chiesa della Madonna del Voto, in via Emilia centro, dove si confronteranno l’italianista, poeta e critico letterario Alberto Bertoni e l’economista e politico Romano Prodi. Nell’incontro, moderato da Ugo Berti Arnoaldi, Andrea Quartarone leggerà alcuni brani tratti da “Quel gran pezzo dell’Emilia”.
L’iniziativa è organizzata dall’associazione Amici di Edmondo Berselli e rientra nella mostra “Una grande libreria in piazza” promossa con Librerie Coop e Comune di Modena.
Nel libro, ricordano gli organizzatori, Berselli ci ha regalato un ritratto disincantato e ironico del nostro territorio o, meglio, come si legge in una delle tante recensioni, “un’incursione disordinata attraverso la regione rossa”.
“L’Emilia – sostiene Berselli – è una terra dai confini indefiniti, è il Sud del Nord e il Nord del Sud. Ma forse è un laboratorio politico dove vagavano vecchi comunisti pragmatici per i quali il socialismo era “il capitalismo gestito da noi”. È una terra di nichilisti ed empiristi, folli e creativi, capaci di dedicarsi ferocemente al piacere satanico dei motori, tra Ferrari, motociclette e odore di benzina bruciata”.
“Questo libro – ha affermato Berselli – racconta di un Paese che è un frammento d’Europa, una fetta di mondo che potrebbe ancora rivelarsi un modello politico ed è senza dubbio un modello psicologico”.
Dopo vent’anni, cosa resta del ritratto emiliano di Berselli? Possiamo ancora considerarlo un modello? Possiamo ancora vederla come un prototipo di quell’Italia civilizzata che vorremmo prefigurare il futuro di tutti noi? Oppure, per dirla con le parole di Berselli, possiamo ancora dire che “Emilia, questa signora in definitiva poco conosciuta, è una buona compagna per il nostro Paese”?
