La corsa all’oro di Jeddah – .

La corsa all’oro di Jeddah – .
La corsa all’oro di Jeddah – .

È stata una serata molto importante per i Blueprint, che con quella di sabato 18 maggio hanno raggiunto quota 150 puntate! E come sempre gli argomenti di discussione non sono mancati. Il live di sabato sera, senza il suo conduttore per eccellenza Alan Mack, ha visto una serie degli argomenti più caldi di SmackDown.

Re e Regina dell’Anello: i tornei dell’incertezza

All’inizio sembrava molto più semplice fare ipotesi e pronostici su come potessero finire questi tornei, ma alla fine quasi nessuna delle idee esposte si è rivelata corretta in vista delle finali, quelle che si disputeranno sabato 25 maggio a Jeddah.

Ci si è concentrati invece molto su Tiffany Stratton o Jade Cargill la finale per il roster di SmackDown sarà interpretata da Bianca Belair e Nia Jax. Vista la qualificazione di Bianca Belair, è giusto che Jade Cargill non sia avanzata: innanzitutto perché ne ha bisogno Jade Cargill, che non è ancora abbastanza solida per reggersi sulle gambe, e poi ne ha bisogno il titolo a coppie femminile.

Soprattutto, anche i progressi di Nia Jax hanno avuto riscontri positivi, dato che finalmente sta facendo un percorso convincente. Per quanto riguarda il torneo maschile, invece, nonostante alcuni considerino Gunther “intoccabile”, sembra che l’idea più diffusa veda trionfare Tama Tonga e Jey Usoanche per gettare le basi per la tanto decantata guerra civile della Stirpe…

E chissà se questa eventualità porterà ad un ritorno di Jimmy Uso.

Cody Rhodes: l’incubo americano “un po’ di più”.

Se ne parla da settimane in tutti i live dedicati: Cody Rhodes è amato, sì, ma il suo essere un volto immacolato e unidimensionale rischia, col tempo, di portare il pubblico a rifiutarlo.

Forse perché l’azienda sta cercando di trasmettere una nuova idea di volto: un po’ più borderline, più propensa a fare qualche passo oltre per raggiungere i propri obiettivi. Abbiamo visto quel pizzico di male necessario alla sopravvivenza durante la firma del contratto con Logan Paul, e finalmente questa firma ci ha chiarito le idee su cosa sarà effettivamente in palio, ovvero il solo titolo di Cody.

Ma una domanda è sorta riguardo a Cody: se non farà questi passi necessari per adattarsi ai nuovi standard delle trovate della WWE, resisterà all’impatto del ritorno di Roman Reigns, sempre più acclamato dal pubblico che lo ha già consacrato come una faccia?

Quale futuro per Bloodline?

Ce lo chiediamo da tempo, ma se prima ci chiedevamo se la Bloodline avrebbe resistito alla sconfitta di Roman Reigns e alla conseguente perdita del titolo, ora ci stiamo chiedendo come questa totalmente nuova Bloodline intenda andare avanti.

Lasciamo da parte la fin troppo facile ironia sul Tama Tonga visto in modalità Muttley (se non sai chi è… Niente, sei solo giovane) e concentriamoci sui fatti: solo Sikoa ha diritto ad essere il leader? Assolutamente si.

È stato lo stesso Reigns a nominarlo suo successore, quindi è totalmente d’accordo. E i suoi scagnozzi hanno tutte le carte in regola per riportare in auge il concetto di Bloodline, anche atleticamente parlando. L’unico personaggio su cui regna la nebbia più fitta è Paul Heyman: da che parte sta il Saggio? Cosa sceglierà per il suo futuro: cederà a chi lo ha marchiato con “Ti amo, Wise Man” per paura o deciderà di acquistare un nuovo telefono e chiedere aiuto a Roman Reigns? Abbiamo parlato di tante cose…

Ma non possiamo dirvi tutto! Per saperne di più potete seguire la diretta su Twitch oppure su Spreaker e Spotify in formato podcast.

 
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