Comunali Bari, leccese davanti, Romito segue. Tra le liste il primo partito è il Partito Democratico. Ecco l’Ipsos per il Corriere – .

Comunali Bari, leccese davanti, Romito segue. Tra le liste il primo partito è il Partito Democratico. Ecco l’Ipsos per il Corriere – .
Comunali Bari, leccese davanti, Romito segue. Tra le liste il primo partito è il Partito Democratico. Ecco l’Ipsos per il Corriere – .

Voteranno 6 baresi su 10: manderà al ballottaggio, in ordine di preferenza, Vito Leccese (Pd, Verdi, civico) e Fabio Romito (centrodestra), il candidato sindaco più conosciuto tra tutti. Il terzo sarà Michele Laforgia (M5S, SI, Psi) a dieci punti dalla Leccese all’andata. Ma Laforgia lo batterebbe, seppur di un soffio, in un possibile ballottaggio all’interno del centrosinistra. Il podio delle preferenze dei singoli partiti è distribuito tra le tre coalizioni: il Pd è il primo partito, secondo il M5S Stelle, terzo FdI. Sono le uniche forze politiche con un risultato a doppia cifra.
È la fotografia riassuntiva dell’indagine elaborata da Ipsos per il Corriere della Sera: 800 interviste (con varie modalità di rilevazione) su 4.330 telefonate nei giorni dal 15 al 19 maggio, in diversi quartieri della città. L’ex capo di gabinetto ed ex deputato Vito Leccese, sostenuto da 7 liste, otterrebbe il 37,6% dei consensi degli elettori baresi nella prima tornata elettorale dell’8 e 9 giugno. Il secondo più sostenuto sarebbe il consigliere regionale Fabio Romito (con 10 liste), distante 5 punti percentuali (32,7%). Segue l’avvocato Michele Laforgia (6 liste) con il 26,1% delle preferenze. Quarto in classifica sarebbe l’ex consigliere comunale Nicola Sciacovelli con il 2,5% dei voti. Il quinto e ultimo posto nella classifica delle preferenze andrebbe all’ex grillino Sabino Mangano (1,1%).

Ipsos stima un’affluenza alle urne pari al 59,5% degli aventi diritto. Anche se il 40,5% degli elettori è indeciso, non può andare a votare né mettere nell’urna una scheda bianca o bianca. È un ampio margine dei baresi che suggerisce che i candidati persistano nella campagna elettorale per guadagnarsi la loro fiducia.
Il sondaggio esclude la possibilità di una soluzione elettorale al primo turno, come avvenne 5 anni fa a favore del sindaco Decaro: tutti i candidati sono lontani dall’indispensabile 50% più uno dei voti. Il voto, quindi, è dato per scontato.
Se leccese e Romito si affrontassero agli ottavi, prevarrebbe il primo: 58,9 contro 41,1%. Il candidato del PD si imporrebbe facilmente perché otterrebbe il sostegno di chi è disposto a votare Laforgia (85,8% di questi). Romito attirerebbe l’82,2% degli elettori di Sciacovelli e Mangano, ma questi hanno un dato elettorale assoluto più basso e quindi pesano meno nel risultato. Se i due esponenti del centrosinistra finissero al ballottaggio, Laforgia (con il 50,4% delle preferenze) batterebbe per un soffio il leccese. Questo perché l’avvocato riuscirebbe ad attirare il sostegno di 2 elettori su 3 tra coloro che, al primo turno, hanno espresso favore nei confronti degli altri candidati.

Dall’indagine emerge che l’operato del sindaco Decaro, conosciuto dal 92% degli intervistati, è apprezzato a tutti i livelli. Il campione gli dà un voto medio di 7,8 (sulla scala da 1 a 10): il giudizio è abbastanza uniforme, anche tra gli indecisi che non sanno se andare a votare. Solo i sostenitori di Romito gli danno un voto di 6,7. Se Decaro è conosciuto quasi da tutti, Romito è il più popolare subito dopo: il 61% degli intervistati ne ha sentito parlare: frutto della sua lunga esperienza da consigliere comunale, nonostante i suoi 36 anni.
Interessante è anche l’analisi delle risposte sui possibili voti di lista. Al primo posto il Partito Democratico (coalizione leccese): ha ottenuto un indice di gradimento del 15,6% (16,9% nel 2019). Appena sotto, con il 15,5%, il M5S (Laforgia): un partito che solitamente non brilla alle amministrative (nel 2019 prese l’8,8% dei voti), ma a Bari ha saputo mettersi in mostra nella fase distensiva e senza successo nella scelta dell’unico candidato del centrosinistra. Terzo c’è FdI (Romito), che promette di quintuplicare i voti: dal 3,2% del 2019 al 14% stimato.
Ultima nota: il leccese otterrebbe meno voti della somma dei suoi partiti, Romito e Laforgia poco più delle rispettive liste.

 
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