1.400 imprese perse – .

1.400 imprese perse – .
1.400 imprese perse – .

ANCONA – È il settore dell’ fatto in Italiaquella di modaQuello registra la prestazione peggiorecon la produzione di tessuti, abbigliamento e pelletteria che segna un calo ciclico del 3,5% e dell’8,8% su base annua, con una forte accentuazione (-9,3%) nel mese di marzo. Nel dettaglio settoriale, il calo produttivo del 4,8% registrato nel tessile si amplifica al -8,9% per l’abbigliamento e raggiunge la doppia cifra (-14,8%) per la pelletteria.

Nelle Marche al 31 marzo 2024 erano attive 4.451 imprese della moda (tessile, abbigliamento, calzature), in calo del 24,1% rispetto allo stesso periodo del 2019, pari a 1.412 imprese in meno. I decrementi sono consistenti in tutte le province: ad Ancona con -31,7% (pari a 246 imprese in meno), ad Ascoli Piceno con -29,1% (pari a 146 imprese in meno), a Pesaro e Urbino – 24,1% (pari a 160 imprese in meno) imprese), a Macerata si registra un calo del 23,6% (pari a 361 imprese in meno) e a Fermo -20,9% (pari a 499 imprese in meno),

Il settore soffre molto anche a causa di uno scenario internazionale ricco di incertezze, un problema che coinvolge tutta la filiera, commentano il presidente di Cna Marche Paolo Silenzi e il vicepresidente di Confartigianato Marche Paolo Longhi. Già all’inizio dell’anno
avevamo rilanciato la necessità di prestare particolare attenzione al settore registrando fermi produttivi che hanno interessato anche i grandi marchi e che hanno di conseguenza influito sul nostro sistema produttivo, compromettendone la stabilità. La moda è uno dei settori che non ha mai beneficiato di misure specifiche. Le proposte urgenti per rilanciare il settore sono al centro dell’appello lanciato al Governo e al mondo bancario da Confartigianato Moda e Cna Federmoda, dopo le riunioni del Tavolo Nazionale del Ministero dell’Impresa e del Made in Italy in cui è stato fatto il punto sullo stato della difficoltà del settore.

Confartigianato e Cna hanno proposto una serie di misure di sostegno tra cui: la sospensione dei contributi e dei versamenti delle imposte per 12 mesi a partire dal 1° giugno e il rimborso graduale dei contributi e delle imposte dovuti attraverso 4 rate trimestrali a tasso zero. di cui il primo al 30 giugno 2025. Il secondo intervento richiesto è la CIG in deroga valida per tutte le tipologie di imprese della moda per 6 settimane sotto e oltre i 15 dipendenti e/o il rifinanziamento di enti bilaterali. Terza proposta è l’esenzione delle quote di partecipazione agli eventi ICE Agenzia fino al 31 luglio 2025. Quarta: Attraverso il fondo Made In Italy, fornire finanziamenti di liquidità a tasso 0 o controllato rimborsabili in 6 anni per coprire il 20% dell’indebitamento.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Trani, premiati i vincitori del concorso “Il futuro che vorrei” – .
NEXT una staffetta a piedi da Roma a Brindisi – .