Bari, una lista ha troppe candidate donne ed è esclusa – .

Nel fine settimana dell’8 e 9 giugno tutti alle urne per eleggere i 76 deputati del Parlamento europeo. Ma a Bari l’appuntamento è doppio perché coincide con le elezioni comunali del nuovo sindaco. Ed è proprio qui che un errore onesto ha dimostrato come in certe situazioni la parità di genere non solo sia stata raggiunta, ma addirittura superata. Ma vediamo cosa è successo e perché è stata esclusa una lista con troppe donne. I fatti risalgono a pochi giorni fa, quando Michele Laforgia, uno dei due candidati sindaco del centrosinistra, ha condiviso un video su Facebook per spiegare quanto accaduto nel Municipio 4, quello che comprende i quartieri Carbonara, Ceglie e Loseto del Capoluogo pugliese.

Donato Fasano//Immagini Getty

Michele Laforgia (a sinistra) con l’attuale sindaco di Bari Antonio Decaro (a destra)

A meno di tre settimane dalle elezioni comunali di giugno, è emerso che per la candidatura di Giusi Giannelli a presidente comunale c’erano troppe donne sulla listacioè 10 candidati su 12. Sulla base della legge sulla parità di genere – che tutela le donne, ma anche gli uomini in caso di squilibri – l’ufficio elettorale ha provveduto ad escluderli con dispiacere dello stesso candidato sindaco, che si è trovato costretto ad ammettere l’inciampo. «Non abbiamo scelto Giusi perché è una donna, per così dire», spiega Laforgia. “Ma ovviamente il fatto dell’uguaglianza di genere non è solo uno slogan. Purtroppo Giusi parte con un ulteriore limite perché in questo comune noi, come tutte le persone che cercano di fare più cose di quelle che possono fare, abbiamo sbagliato. Abbiamo sbagliato troppo. Abbiamo presentato una lista, la mia lista civica per giunta, in cui c’erano troppe donne e siamo state escluse”.

“Ma d’ora in poi quelle donne – prosegue Laforgia nel video -, quelle che sono state escluse dalle candidature consigliere, faranno una doppia campagna elettorale perché le hanno cacciate dalle liste, ma torneranno in questo quartiere per far eleggere Giusi Giannelli” . Sul caso è intervenuto il candidato del centrodestra Fabio Romito: “Un avvocato che sbaglia nell’applicazione della legge è davvero la goccia che fa traboccare il vaso – dice -. Poi difendersi parlando di ‘candidati espulsi’ è quanto mai singolare, visto che l’ufficio elettorale si è limitato ad applicare la legge sulla parità di genere, da sempre bandiera della sinistra. Evidentemente non erano così interessati a Carbonara, Ceglie e Loseto e si sono distratti”. Nonostante l’evidente errore e l’esclusione di preziose risorse femminili al servizio del Comune – quando la sovrabbondanza di uomini nei talk show, nei convegni, nei centri di ricerca e nei consigli di amministrazione delle aziende minaccia ancora la partecipazione delle donne al dibattito pubblico e al mercato del lavoro, costringendo all’utilizzo delle quote femminili – è confortante sapere che da qualche parte nella nostra penisola finalmente abbonda la parità di genere (femminile).

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