“L’apertura di nuove imprese è in forte calo dopo la pandemia” – SulPanaro – .

“L’apertura di nuove imprese è in forte calo dopo la pandemia” – SulPanaro – .
“L’apertura di nuove imprese è in forte calo dopo la pandemia” – SulPanaro – .

Confesercenti Modena commenta gli incentivi all’autoimprenditorialità contenuti nel Decreto Coesione, approvato nei giorni scorsi dal Consiglio dei ministri, e riservati ai giovani fino a 35 anni, disoccupati da almeno 12 mesi o in situazione di marginalità .

Gli incentivi al lavoro autonomo possono rappresentare una prima risposta utile per arginare il tracollo della nascita di nuove imprese: negli ultimi quattro anni il numero di aperture di nuove imprese, anche nella nostra provincia, è rimasto costantemente al di sotto dei livelli pre-pandemia, per un totale di oltre 1350 aziende mai create. Per essere davvero efficace, però, bisognerebbe ampliare il ventaglio dei possibili beneficiari, ad esempio innalzando il limite di età ad almeno 40 anni. Altrimenti l’effetto rischia di essere limitato: l’impresa non può essere vista solo come un’alternativa alla disoccupazione” commenta Mauro Rossi, presidente provinciale di Confesercenti Modena.

Le aperture di nuove imprese in provincia sono infatti crollate con le restrizioni anti-Covid, passando dalle oltre 4.250 del 2019 a poco più di 3.400 del 2020, oltre 800 in meno. E non si sono ancora ripresi: nel 2023 abbiamo registrato 4.000 aperture, sempre circa 250 in meno rispetto all’anno scorso prima della pandemia. In particolare, il settore del commercio, in questi anni post-pandemia, registra quasi il 25% in meno di nuove aperture e allo stesso tempo soffre di un numero significativo di chiusure, che porta anche nel 2023 ad un saldo di -298 attività in provincia, -190 solo nel commercio al dettaglio. Anche il settore dei bar/ristorazione, che ha mantenuto una dinamica di apertura più vivace, ha registrato nel 2023 un saldo negativo di -99 attività, a dimostrazione delle difficoltà che anche queste piccole realtà incontrano nel restare sul mercato.

Preoccupa il rallentamento della nascita delle imprese: per far crescere l’economia e l’occupazione servono nuove attività economiche – continua RossiDa tempo la nostra Associazione nazionale chiede interventi per favorire la nascita di imprese, puntando anche su innovazione e processi sostenibili. E dobbiamo non solo favorirne la nascita, ma anche dare loro gli strumenti per restare sul mercato. Le misure per l’autoimprenditorialità devono quindi essere accompagnate da corsi di formazione e tutoraggio, obbligatori e della durata di almeno tre anni, altrimenti la loro esistenza sarà effimera. I dati drammatici sulla natalità e sulla riduzione del ciclo di vita delle piccole imprese suggeriscono che bisogna accompagnare le nuove imprese, rendendole capaci di competere in un mercato sempre più mutevole e complesso. La nostra Associazione è al fianco degli imprenditori con servizi e risposte utili per rilanciare la cultura del fare impresa, un tempo caratteristica del nostro sistema economico, che ha bisogno della vitalità e dell’energia delle PMI”.

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