Ravenna, la signora del Festival Cristina Muti: «Ascoltare le nuove generazioni»

Ravenna, la signora del Festival Cristina Muti: «Ascoltare le nuove generazioni»
Ravenna, la signora del Festival Cristina Muti: «Ascoltare le nuove generazioni»
Elena Nencini
Ci ha abituato a spaziare tra la magia delle religioni con «Voci in preghiera», e «Vespri in San Vitale» a diversi luoghi in cui eseguire spettacoli come «Musica senza barriere» fino ai concerti nei giardini «Alle 7 in sera»: Cristina Mazzavillani Muti è stata la Signora del Festival nelle sue forme più sperimentali ed eclettiche, e continua a lanciare idee e ispirazioni.
Nasce così la «Chiamata alle arti», quattro giorni, dal 17 al 20 giugno, all’interno del programma di Ravenna Festival, in cui oltre 130 giovani, dai 25 anni in giù presenteranno le loro proposte al Museo Classis con concerti, incontri, installazioni, mostre e laboratori. Tra gli ospiti dell’evento Valerio Magrelli, la Filarmonica Toscanini, l’Orchestra Cherubini, Teatri 35, Tito Ceccherini, Marco Angius, Michele, Davide Bardi, Valerio Sannicandro, Nicolò Tuccia, Samuele Telari. Inoltre, dal 15 al 20 giugno, il laboratorio gratuito di ricamo con la giovane artista Hagar Keshk. Dietr. La direzione artistica della mostra è stata affidata a Michele Marco Rossi e Anna Leonardi, come spiega Cristina Muti.
Muti, come è nata l’idea di una «Chiamata alle arti»?
«La Chiamata alle Arti è la nuova tappa di un percorso iniziato quasi trent’anni fa: era il 1995 quando invitai giovani cantanti, registi, scenografi e musicisti a misurarsi con l’Orfeo di Monteverdi. Questa interazione creativa con il linguaggio dell’opera ha caratterizzato anche progetti legati alla Trilogia d’Autunno come Verdi Web o Bohemian Focus, pensati per avvicinare scrittori, fotografi e videomaker in erba all’esperienza del teatro musicale, mentre tra il 2017 e il 2019 ho aperto il porte del Teatro Alighieri alle energie creative romagnole, dagli 8 ai 18 anni, con audizioni senza limiti di genere o tema. Per me si tratta di ascoltare le nuove generazioni, senza preconcetti e senza la pretesa di impartire lezioni, ma con la certezza che ignorare il mondo creativo dei più giovani, senza indagarne la bellezza e la profondità, la sua urgenza e necessità, sarebbe un’azione peccato imperdonabile. Soprattutto perché l’arte può e deve essere un momento di condivisione che accresce il senso di fratellanza e di uguaglianza tra i giovani. E Classis, con la sua futuristica onda di lapislazzuli che sale verso lo zuccherificio – una scala verso il cielo, una scala verso il cielo – può diventare una vera e propria “fabbrica delle arti”, grazie anche all’entusiasmo con cui Francesca Masi, direttrice di RavennAntica, ha accolto con favore questo progetto”.
Perché hai scelto Marco Rossi e Anna Leonardi per la direzione artistica?
«Per essere coerenti con lo spirito di un bando che vuole offrire a giovani e giovanissimi lo spazio e il tempo per vivere l’arte e condividerla, affidare la direzione artistica a due giovani musicisti è stata una scelta naturale. Tra i violoncellisti della sua generazione, Michele Marco Rossi è forse il più apprezzato dai compositori contemporanei e ha ricevuto nel 2022 il Premio Abbiati per la registrazione delle Opere per violoncello di Ivan Fedele, mentre Anna Leonardi è stata oboista nell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini e oggi lavora come manager culturale. Insieme sapranno infondere uno spirito contemporaneo al programma di questi quattro giorni”.

La direttrice artistica Anna Leonardi: «Una chiamata che ricambio»
La direzione artistica della «Chiamata alle arti» è stata affidata a Michele Marco Rossi e Anna Leonardi, arrivati ​​al Ravenna Festival grazie all’Orchestra Cherubini diretta da Riccardo Muti. Leonardi è musicista, suona l’oboe e il corno inglese e ha collaborato con le più importanti orchestre in Italia e all’estero. Il suo interesse per il management musicale l’ha portata a fondare l’Orvieto Festival e l’Orchestra Calamani di cui è direttore artistico. Recentemente sei stato nominato responsabile editoriale di SZ Sugar (gruppo Sugarmusic). In questo nuovo esperimento con Cristina Muti, Leonardi è stato travolto dall’energia sprigionata: «Cristina è un vero vulcano, in questo viaggio della “Chiamata alle Arti” non sappiamo dove arriveremo, ma qualcosa di grande arriverà. Si è innescato un meccanismo di fiducia da parte di Cristina nei nostri confronti e quindi una grande fiducia nei confronti dei ragazzi. Hanno partecipato oltre 130 under 25: non ci aspettavamo una risposta del genere, Cristina aveva effettivamente provveduto. C’è stata una risposta incredibile, una tale ondata di energia e impegno che non siamo riusciti a tralasciare nulla. Con le loro tende arriveranno al museo Classis e attendo con entusiasmo cosa nascerà dall’incontro tra questi giovani artisti”. La stessa Leonardi è rimasta sorpresa sia dalla risposta che dall’impegno di questi giovani: «Sono rimasta stupita da quanto i ragazzi e le ragazze si siano impegnati per trasmettere la loro partecipazione, un lavoro raffinato, profondo, una forte voglia di esprimersi. In passato anch’io pensavo che i giovani fossero pigri, un po’ pigri ma non è assolutamente così. Questo progetto mi ha fatto cambiare idea, chi partecipa ha dentro di sé una voglia di esprimersi davvero sorprendente: scrivono testi, compongono musica, video, poesie, c’è un grande impegno. si passa dalla classica, al rap, alla trap fino alla poesia. sarà una vera contaminazione”. Del resto Leonardi conclude l’incontro con il maestro Muti dieci anni fa: «È stato fondamentale per la mia carriera: quando sono entrato in Cherubini non respiravo, non riuscivo ad alzare lo sguardo dal leggio per la paura. Negli anni è diventato uno splendido rapporto di fare musica insieme con una complicità che porterò sempre nel cuore. Non ti aspetti che un regista di quel calibro possa dare tutto, l’esperienza con Cherubini è stata una vera vocazione, è la cosa più bella che abbia mai fatto. Adesso è un vero privilegio restituire la chiamata ad altri giovani”. Infine, per Leonardi il museo Classis è: «Il luogo perfetto. Un museo particolare che nasce come fabbrica e torna a produrre arte. Credo che possa essere un primo esperimento che lascerà il segno, un esempio per tanti”. (e.nen.)

Il laboratorio di ricamo è gratuito previa registrazione ed aperto a tutti.
Info e iscrizioni: [email protected]
L’ingresso agli eventi è gratuito, dalle 10 del mattino fino ai concerti serali (questi su prenotazione).
Il programma su www.ravennafestival.org

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