“Dirigenti e dipendenti comunali si presentano nella sede del partito. È tutto normale?” – .

L’articolo, appena pubblicato dal quotidiano “L’immediato”nonché corredato dall’inequivocabile documentazione fotografica, che ritrae dirigenti e numerosi dipendenti, in servizio presso l’amministrazione comunale di Manfredonia, intenti a comparire all’interno della sede cittadina di un partito politico, solleva seri e fondati interrogativi, da rivolgere al l’intera cittadinanza e l’organo commissariale in carica.

Gli atteggiamenti assunti ed i comportamenti adottati da tali dirigenti e dipendenti dell’amministrazione comunale sono conformi al tenore inequivocabile degli articoli 3, commi 1 e 2 e 13, comma 4, del DPR n. 62/2013 e successive modifiche, costituenti disposizioni apportate dal codice di deontologia dei dipendenti della pubblica amministrazione?

In sostanza, secondo quanto previsto dalla citata normativa, i predetti comportamenti posti in essere dai dirigenti e dai dipendenti comunali in questione possono definirsi leali? È possibile che queste azioni siano caratterizzate come esemplari, in termini di integrità e correttezza?

Al riguardo, vale la pena ricordare che le citate chiare norme che disciplinano l’operato dei dipendenti pubblici derivano dall’art. 98 della Costituzione italianasecondo cui “i dipendenti pubblici sono al servizio esclusivo della Nazione”.
Aspettiamo quindi riscontri esaustivi da parte del Commissario Straordinario e del Segretario Generale, dal punto di vista giuridico.

Nel corso di questi intensi giorni, inoltre, sono emerse diffuse lamentele nel corso di ampi dibattiti con concittadini in merito all’efficienza dell’azione amministrativa, di carattere gestionale, provenienti da alcune figure professionali dell’amministrazione comunale.

È tutto normale?

Nota stampa firmata da Ugo Galli

 
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