Produzione industriale, Cremona tra le province in calo – .

Dopo la pubblicazione ieri dei dati trimestrali di Unioncamere Lombardia, ecco il focus della Camera di Commercio di Cremona sull’andamento dell’economia cremonese nello stesso periodo.

Continuano a crescere le imprese industriali di Varese (+3,2%), Sondrio (+3,1%), Lodi (+2,6%) e Milano (+2,1%). In area negativa si posizionano le restanti province, con Cremona che ha registrato la contrazione più contenuta (-0,2%).

“Dall’indagine relativa al primo trimestre 2024 emerge una situazione del settore manifatturiero provinciale differenziata per il settore industriale e quello artigianale. Il settore mostra un aggiustamento economico, dopo l’exploit positivo di fine 2023, con una contrazione della produzione (-1,7%). Si tratta, con ogni probabilità, dell’effetto rimbalzo dopo il 3,2% registrato nell’ultimo trimestre del 2023″, commenta Gian Domenico Auricchio, Commissario Straordinario della Camera di Commercio.

“Anche la crescita dei prezzi rallenta in modo significativo, sia per le materie prime (+0,2%) che per i prodotti finiti (+0,4%). Il quadro tendenziale del settore resta sostanzialmente stabile (-0,2%) per quanto riguarda la produzione in calo gli ordini interni (-1,3%) mentre restano positivi gli ordini esteri (+0,4%). Il saldo occupazionale e le aspettative degli imprenditori per il secondo trimestre sono positivi – conclude Auricchio – soprattutto in vista della possibile, ed attesa, riduzione delle tariffe da parte dell’Europa”.

Le imprese di il settore artigianale conferma un trend di moderata crescita con un incremento contenuto della produzione (+0,7%), ma fatturato (-0,8%) e ordini (-0,5%) in calo dopo aver toccato massimi storici all’inizio dello scorso anno, e ancora forti tensioni sui prezzi (+3,5% sia per le materie prime materiali e prodotti finiti). Analogo il quadro tendenziale, che registra una crescita della produzione del 2% ma un calo del fatturato (-3,4%) e degli ordini (-1,7%).

loccupazione per il settore industriale cremonese mantiene il trend di crescita con una variazione del +0,6% rispetto al trimestre precedente e del +1,2% su base annua. L’artigianato registra una ripresa economica positiva (+1,0%), mentre rispetto al livello dello stesso trimestre dello scorso anno il divario è negativo (-1,0%), confermando una tendenza di fondo decrescente.

L’impiego di Cassa integrazione nell’industria con l’1,6% delle aziende intervistate che dichiara di averne utilizzato. Percentuale più alta per l’artigianato (6,8%) e in aumento rispetto all’ultimo trimestre.

Secondo i dati INPS, le ore di CIG autorizzate nel settore manifatturiero nel primo trimestre 2024 diminuiscono (-39%), dopo l’incremento economico registrato a fine 2023, fermandosi a 528mila ore, anch’esse in calo rispetto al primo trimestre del 2023 (-73%).

Dalla parte di prezzi il settore evidenzia un raffreddamento delle tensioni sia per le materie prime (+0,2% congiunturale) che per i prodotti finiti (+0,4%). Più critico il quadro nel settore dell’artigianato, che registra ancora importanti incrementi congiunturali dei prezzi: +3,5% sia per le materie prime che per i prodotti contraffatti.

Il confronto dell’indice della produzione industriale con Lombardia e Italia. Dopo l’exploit positivo dell’ultimo trimestre, l’industria cremonese è ora in linea con il risultato regionale con un tono negativo che caratterizza anche il risultato complessivo nazionale (-1,0%). Per quanto riguarda il settore dell’artigianato, in provincia di Cremona si registra una crescita economica modesta (+0,7%), dopo il risultato negativo dell’ultimo trimestre, che mantiene il trend pressoché stazionario.

A tutti i livelli territoriali esiste a fase positiva per l’occupazione, con un aumento dell’occupazione e una riduzione del tasso di disoccupazione. Questo segnale potrebbe indicare che le aziende considerano l’attuale calo della produzione solo una fase passeggera e si aspettano un miglioramento. Fattori positivi che possono dare ossigeno alle imprese sono anche la riduzione dei tassi di interesse e la riduzione dei prezzi delle materie prime.

Dopo questo inizio di anno di aggiustamento Gli imprenditori industriali cremonesi si aspettano un rimbalzo positivo per il prossimo trimestre e tutti gli indicatori delle aspettative migliorano con saldi significativamente positivi. Rimane tuttavia elevata la quota di imprenditori che si aspetta livelli stabili, che vanno dal 58% per la produzione interna e la domanda fino all’86% per l’occupazione.

IL artigianiin linea con risultati meno negativi, migliorano le aspettative per il prossimo trimestre, con una significativa prevalenza di attese su livelli stabili (60% per produzione e fatturato e 83% per l’occupazione). I saldi mostrano ancora una prevalenza dei pessimisti, ma sono inferiori rispetto ai trimestri precedenti.

Dal punto di vista strutturale, il quadro delle imprese cremonesi conferma l’aggiustamento del settore. Complessivamente la quota di aziende che registrano un calo produttivo sale quindi al 39%., a scapito delle aziende che non registrano variazioni significative (11%) e di quelle con una produzione in crescita (50%). Per gli artigiani aumentano maggiormente le indicazioni su livelli stabili (23%) con una riduzione delle imprese in crescita (45% contro 49% nell’ultimo trimestre). Resta stabile la quota di imprese con una contrazione dei livelli produttivi.

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