Livorno calcio, presentazione del progetto di Andrea Locatelli al Goldoni Il Tirreno – .

Livorno calcio, presentazione del progetto di Andrea Locatelli al Goldoni Il Tirreno – .
Livorno calcio, presentazione del progetto di Andrea Locatelli al Goldoni Il Tirreno – .

LIVORNO. Ecco “Livorno siamo noi”. Un progetto illustrato davanti a mille fan in un Teatro Goldoni tutto esaurito, sotto un diluvio di cori e applausi. Gli organizzatori non potevano sperare in una serata più bella. Tra i presenti anche il sindaco Salvetti che ha seguito la serata tra il pubblico “come un semplice tifoso” come lui stesso ha affermato. Conduce la serata Gianni Tacchi: un professionista di altissimo livello. In una serata come questa, essere uno degli “epurati” di Joel Esciua diventa una medaglia. «È la serata dei livornesi», annuncia, mentre i tifosi già cantano “Livorno, Livorno siamo noi”.

Locatelli e il progetto

Si presenta Andrea Locatelli, parla delle sue origini livornesi, poi subito avverte: «Vogliamo solo il Noi Livorno, non c’è un piano B, non ci sarà mai la possibilità di condividere l’amore per questa maglia. Il signor Esciua ha fatto delle dichiarazioni errate, ho provato in tutti i modi a contattarlo”. E sullo sfondo arrivano gli screen-shot delle email, di WhatsApp e delle chiamate. «La società verrebbe acquistata da un gruppo di imprenditori che, in caso di acquisto, cederebbero la maggioranza ai tifosi. Non siamo però di fronte ad un azionariato popolare puro perché il 49%, cioè gli imprenditori, sono solidali al progetto e appassionati ma senza approccio imprenditoriale. L’ipotesi su come verrà costituita la società? Un consiglio di amministrazione con 11 membri, di cui 6 nominati dal 51%, compreso il presidente, e 5 dal 49%. In più ci saranno una serie di comitati che si occuperanno di vari aspetti (ad esempio viaggi, organizzazione di feste e iniziative, merchandising, rapporti con la città). per finanziare l’azienda e altro ancora ed). In questo modo garantiamo la massima partecipazione”. E Locatelli rivela che 8 imprenditori si sono già iscritti, mentre altri 8 sono pronti a entrare, più altri che hanno aperto le porte. Poi un’indicazione: «Immaginiamo tre livelli di coinvolgimento. Il primo è un impegno di 200 euro (che comporta un forte sconto sull’abbonamento) che vale il primo anno, ma poi negli anni successivi sarà molto, molto inferiore. Le altre tre quote saranno, per chi vorrà, di 500 e 1000 euro”. Ma perché proprio a Livorno? «Il Livorno è una squadra che piace in tutta Italia, l’amore per questa maglia è noto. Sono sicuro che anche chi non è livornese si avvicinerà a questo progetto”.

La proposta

Locatelli ha mostrato al notaio i documenti che testimoniano il versamento di 600mila euro, nonché i documenti della posta elettronica certificata inviata a Esciua. L’offerta è di 600mila ovvero la stessa cifra pagata l’anno scorso. “Se compro l’auto, il vecchio proprietario non può dirmi che vuole i soldi per quanta benzina ci ha messo.” Offerta che sarà valida fino al 31 maggio.

Giovannini in prima linea

Locatelli conferma anche quanto avevamo anticipato qualche giorno fa, ovvero la stretta di mano con Paolo Giovannini. Che sale addirittura sul palco: «Il progetto e le persone che mi hanno voluto, a partire da Cristiano Lucarelli, mi hanno portato a dire sì. Sono pronto ad aspettare di vincere a Livorno”.

Il saluto di Igor

Non c’è Protti, che doveva partire all’ultimo momento per l’estero, ma Igor lo saluta tramite videomessaggio: «Questo progetto mette al centro i tifosi. Il sistema proposto da Locatelli ha dimostrato in Germania di funzionare molto bene: non dico che si possa promettere tra tre anni in Serie B o in Champions League. Non lo prometto. Ma questo sistema eviterebbe sicuramente un altro fallimento. “Livorno siamo noi” è lo slogan che sento mio, perché i tifosi sono la vera anima del calcio. Quello che posso garantire è che, se questo progetto avrà successo, sarò presente in una percentuale del 51%, per ogni altro coinvolgimento deciderà la maggioranza. Vai a Livorno”.

Gli ammiratori

Sul palco sono saliti anche alcuni tifosi. La prima è stata Antonella Romanacci, che dopo 167 viaggi, quest’anno ha deciso di non andare. «Sono entusiasta di questo progetto che ha i tifosi al centro di tutto. Infine pensiamo alla persona e non al prodotto. Un prodotto (con riferimento a Esciua, ndc) che semplicemente non abbiamo digerito. Sul palco anche due rappresentanti della Curva Nord, ovvero Lenny Bottai e Massimiliano Frasca. «Bisogna ritrovare il piacere di andare allo stadio – dice Lenny Bottai – e se non ora, quando? Spinelli ci ha detto di uscire dalla Coppa Uefa, qui dico che i tifosi hanno il diritto di sognare. Chi ha preso il Livorno oggi tenta ancora di uccidere la passione. Qui il problema è Esciua che non è adatta alle caratteristiche della nostra città. Esciua dovrà essere gentilmente accompagnata alla porta. Concetti ribaditi anche da Frasca, altro tifoso storico che ha incoraggiato anche Fernandez a schierarsi dalla parte giusta.

Il bomber con la 99

L’ultimo a salire sul palco è stato Cristiano Lucarelli, dal cuore amaranto, anche lui immerso con testa e cuore in questo progetto. Un altro diluvio di applausi per lui. L’avventura di “Livorno siamo noi” è iniziata.

 
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