Ecco perché Ternana-Bari è la partita più importante della storia recente dei biancorossi – .

Ecco perché Ternana-Bari è la partita più importante della storia recente dei biancorossi – .
Ecco perché Ternana-Bari è la partita più importante della storia recente dei biancorossi – .

Solo chi non ha mai vissuto i gironi (infernali) dell’ Serie C non è d’accordo con il presupposto che la partita di oggi sia la partita più importante della storia recente Bari. Più della finale playoff di appena undici mesi fa contro il Cagliari. Perché se lì le porte scorrevoli lasciavano intravedere il paradiso, qui oltre quella porta – già parzialmente aperta – si vede l’inferno. La Serie B non è motivo di orgoglio per il Bari e soprattutto non può che essere un timido punto di partenza per il Bari. Una base su cui pensare. Ma C è l’inferno e nient’altro. Il Bari di De Laurentiis, quando le prospettive di investimento erano diverse (e anche i media), ci ha messo tre stagioni per uscirne. Anni difficili.

E per chi pensa all’erba sempre più verde della vicina Lecce, basti sapere che solo pochi giorni fa Saverio Sticchi Damiani – presidente di due promozioni in Serie A e di due salvezze consecutive nel massimo campionato – ha detto che il suo meglio la vittoria è stata il salto di categoria dalla C alla B. Il Bari, oggi, è chiamato a vincere per non dover rivivere la finale di Reggio Emilia, la fuga della stessa Ternana, quella della Reggina, lo scudetto all’inseguimento. Perché la C rischia di diventare un imbuto che filtra entusiasmi, passione, spettatori allo stadio, introiti dei diritti tv. E voglia di calcio vero. Il quasi incidente dell’anno scorso è nato dalle ceneri di anni difficili. Ecco perché oggi il Bari deve sapersi giocare una parte della sua sopravvivenza sportiva. Vincere significa restare nel calcio vero. Federico Giampaolo, Ciro Polito, Luigi De Laurentiis – nell’ordine – hanno il compito, oggi, di spiegare alla squadra quanto vale questa partita per una città che pochi giorni fa ha portato allo stadio oltre 30mila persone. E forse il capitano Di Cesare lo farà. Qualcuno che c’è stato, fin dall’inizio, sempre (e che oggi compie gli anni). È la partita più importante degli ultimi vent’anni. E aiuta a evitare di dover rivedere la scritta: “Abbandonare ogni speranza…”. Per difendere almeno la speranza.

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Giornale pugliese

 
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