Vuelle è giunto il momento di stringere i tempi. Si apre uno spiraglio per convincere Tambone – .

Vuelle è giunto il momento di stringere i tempi. Si apre uno spiraglio per convincere Tambone – .
Vuelle è giunto il momento di stringere i tempi. Si apre uno spiraglio per convincere Tambone – .

La Vuelle prende tempo prima di convocare la conferenza stampa in cui presentare alla città il nuovo presidente e il nuovo consiglio di amministrazione. Sono stati giorni ricchi di incontri e discussioni, ma non è stata ancora presa una decisione definitiva né sul nuovo direttore generale né sul direttore sportivo. Che potrebbe essere ancora Stefano Cioppi, anche se al momento non c’è l’unanimità sul suo nome. Oggi, intanto, dovrebbe essere rilasciato un comunicato ufficiale per fare il punto della situazione rispetto alle questioni finora risolte. Una volta completato il passaggio di consegne dal vecchio al nuovo Consiglio di amministrazione, molte decisioni sembrano ancora più nelle mani del presidente del Consorzio Arceci che di Andrea Valli.

Il problema sostanziale è che oggi, almeno finché non verrà creato l’organico, con l’uscita di scena di Costa, manca uno sportivo nella nuova governance. Urge quindi dotarsene per poter parlare anche ai giocatori che magari aspettano un segnale prima di intraprendere altre strade. Uno su tutti è Andrea Cinciarini, che rischiamo di vedere partire prima di avergli almeno proposto di restare e condurre una salita difficile. Ma anche Octavio Maretto, partito per l’Argentina sapendo di avere in mano un biennale, ma poco altro: soprattutto quale piano tecnico c’è per lui. Perché un talento in rampa di lancio ha motivazioni diverse da quelle di un giocatore già affermato, che magari mette in primo piano la proposta economica.

C’è anche una possibilità non del tutto remota: che possa venire in mente anche a Matteo Tambone, che ha anche un mercato al piano di sopra, di restare. Forse per ragioni affettive: tra un mese il capitano si sposerà con la sua Margherita, che gioca in Serie A2 nell’Ancona e la prospettiva di restare a Pesaro sarebbe perfetta nella nuova prospettiva familiare. Certo, bisognerebbe dargli garanzie che si costruirà una squadra per provare a tornare ai vertici, dove lui è l’attore centrale del progetto. Ma chi può promettere tutto questo ai giocatori oggi? Abbiamo bisogno di un programma serio e dettagliato, comprensivo delle risorse per investirvi, e ne abbiamo bisogno presto. Quanto tempo ci vorrà per vederlo sul tavolo?

Elisabetta Ferri

 
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