inaugurato e mai aperto. Puglia terza in Italia per aperture fantasma – .

L’importante è inaugurare, tagliare nastri, posare le prime pietre. Le strade d’Italia sono lastricate di buone intenzioni e opere pubbliche iniziate e mai aperte o rese fruibili. Opere realizzate e poi finite in rovina per mancanza di manutenzione o di adeguata e corretta gestione. L’ansia da prestazione degli amministratori pubblici diventa frenetica alla vigilia degli appuntamenti elettorali e aumenta così il rischio di commettere gaffe. Come accaduto martedì 21 maggio a Bari, quando uno schieramento impressionante di autorità civili e militari inaugurò due musei dedicati alla radio e ai fari e alle torri costiere della Puglia.

Luogo del primo collegamento di Marconi con il Montenegro

Sono stati eseguiti i lavori di restauro del piano terra dello storico faro di San Cataldo, in convenzione con la Marina Militare finanziato con fondi europei. Una bella idea, un bel progetto, un luogo iconico. Qui, nel 1904, Guglielmo Marconi realizzò il primo collegamento radiotelegrafico con il Montenegro. Una buona notizia, quindi, riportata con particolare enfasi dalla maggior parte dei media: «apre il museo della radio», «ora potrete finalmente visitare questo luogo suggestivo», «il museo della radio e il museo del faro saranno aperti al pubblico dal 21 maggio”.

La cerimonia, poi le porte si sono richiuse

In realtà, dopo i discorsi e l’inevitabile taglio del nastro, le porte dei due musei si sono nuovamente chiuse. Nei giorni successivi molti potenziali visitatori trovarono il cancello sbarrato. Nessun avviso, nessun cartello, nessun numero di telefono, nessun codice QR da scansionare per ottenere informazioni. Una voce gentile risponde al citofono del faro: «sì, c’è stata un’inaugurazione, ma solo quella. Non sappiamo quando aprirà al pubblico”. Che delusione. Ci eravamo abituati ad annunci roboanti e a interpretazioni fantasmagoriche. Adesso c’è anche una finta inaugurazione a completare il quadro di una comunicazione che rischia di sconfinare nella propaganda e nella disinformazione.

L’elenco delle inaugurazioni fantasma

I musei dei fari sono un caso isolato? Si direbbe di no, a giudicare dall’elenco delle opere pubbliche incompiute pubblicato ogni anno dal Ministero delle Infrastrutture, che cita progetti di livello nazionale. La Puglia è al terzo posto nella classifica dopo Sicilia e Sardegna. È una lunga lista di edifici lasciati a metà o inaugurati e mai resi fruibili. C’è tutto: strade, ospedali, parchi, reti di trasporti, uffici giudiziari, impianti sportivi, mercati generali, luoghi della cultura. Spesso si tratta di opere che non sono arrivate nemmeno al taglio del nastro. Ci sono poi le infrastrutture di interesse regionale o locale costruite, completate, inaugurate, talvolta aperte e poi chiuse per mancata manutenzione o gestione inadeguata. Auspichiamo un trattamento diverso per i musei del Faro, che custodiscono un pezzo importante della storia di Bari.

 
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