un uragano si abbatte su Savona. Vittoria schiacciante e numero 36 del campionato – .

“Con un attacco brillante puoi vincere una partita, ma la difesa vince trofei.” L’allenatore Sandro Sukno ha indicato la strada prima della gara, la Pro Recco in piscina ha fatto una prestazione perfetta. Si spiega così il 36esimo scudetto, il terzo consecutivo, con la finale chiusa in due partite, esibendo una schiacciante superiorità. Batte il Savona 12-3, con una prova di forza, cinismo e compattezza, con una difesa da vedere, rivedere e studiare.

Lo “Zanelli” di Savona è pieno di 1.500 spettatori, le coreografie con i colori biancorossi della Rari emozionano, il coro incessante della Curva Letimbro accompagna le azioni in vasca. Il derby delle due coste risveglia antiche rivalità e l’atmosfera è incandescente, come il ritmo dei primi due quarti. I biancocelesti recuperano Echenique, ma in tribuna c’è Fondelli accanto a Ivovic.

Stavolta il Savona non regala subito una serie di espulsioni come all’andata, ma la Pro Recco alza letteralmente un muro. Quando i difensori non bastano, il portiere Del Lungo è in versione serrata. Rari non riesce mai a segnare con l’uomo in più per tre periodi, la Pro Recco parte con quattro gol su cinque occasioni. Così si spiega il 4-0, segnato da Hallock, Cannella, in contropiede favorito da un evidente errore di Guidi, Presciutti e Iocchi Gratta, stesso punteggio dell’andata a Punta Sant’Anna. Nicosia addirittura salva di testa ed evita un gol di Kakaris, ma, dopo pochi secondi, Cannella segna il primo gol del pareggio. Dopo tredici minuti è il 5-0 per la Pro Recco e, di fatto, la conclusione anticipata del match. Lo stesso Cannella non trema dopo 57″ e trasforma il rigore, realizzando una personale tripletta. C’è tempo anche per la doppietta dell’australiano Younger prima della lunga sosta. Pro Recco avanti 8-0. Un dominio.

Rocchi, al 25′ di gioco, sblocca il Savona con la sedicesima superiorità numerica, ma è tardi. Resta una stagione da ricordare per la Rari, tornata in finale dopo tredici anni.

Intanto bisognerà aspettare la “bella” giornata del 29 maggio per assegnare il quinto posto. All’Albaro non basta un buon inizio di Quinta, avanti 5-2, Bologna prevale 11-10. Decisivi i tre gol consecutivi degli emiliani sull’8-8, non sono serviti i sigilli di Gambacciani e Nora nel finale.

 
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