2 milioni per il restyling del parco seicentesco – .

COSENZA – Il Villa Vecchia a Cosenzauno dei luoghi simbolo della città, con il suo polmone verde risalente al 1600, è pronto a ritornare agli antichi splendori grazie ad un intervento di Restyling da 2,4 milioni di euro previsto dai fondi CIS e che porterà a breve all’avvio dei lavori che verranno completati entro un anno (previsto per fine aprile 2025) e che prevedono la realizzazione di un grande orto botanico. Lo sono già stati Finanziati 220mila euro per la prestazione di servizi tecnici relativi all’architettura e all’ingegneria. La Villa mostra tutti i suoi 424 anni di storia e, sempre più spesso, si segnalano criticità relative alla caduta di alberi (molti dei quali a rischio lungo Via Petrarca che mettono a rischio la sicurezza), all’incuria e allo sporco.

Ingresso Villa Vecchia_1

Obiettivo è, non solo il ritornare agli antichi splendori con interventi mirati sulla vegetazione arborea presente e consolidamento dei terrazzamentima anche rigenerazione urbana con interventi ecosostenibili finalizzato a migliorare la pianificazione urbana e le condizioni socioeconomiche valorizzazione di un patrimonio unico questo porta a vivere il parco a 360 gradi, con momenti di aggregazione e lo svolgimento (come già avvenuto) di importanti eventi culturali. Il desiderio è di realizzarlo in forma fissa e ciclica, nella struttura ottagonale presente all’ingresso superiore della Villa Vecchia, via la collaborazione con il vicino Conservatorio, concerti di musica da camera dal vivo.

Gli interventi alla Villa Vecchia: aiuole e pendii diroccati

Il progetto inserito nel CIS, uno di quelli appartenenti al Comune di Cosenza e denominato “Riqualificazione della Villa Vecchia e delle aree verdi per la rivitalizzazione del Centro Storico”, ne predice innanzitutto uno serie di interventi sulla vegetazione arborea presenti nel parco per tutelare tutte le specie presenti. Per aiuole e terrapieni, le operazioni previste mirano soprattutto a ricostruzione di una componente arbustiva e/o erbacea Per migliorare la qualità degli spazi e contribuire alla protezione e al consolidamento dei pendii ad elevata instabilità.

L’edificio d’ingresso, i servizi igienici e gli arredi

Si prevede di aumentare la funzionalità dello spazio pubblico la riqualificazione dell’edificio situato in prossimità dell’ingresso principale quello in futuro potrà ospitare un bar e servizi igienici. Attraverso interventi mirati e funzionali al restauro e alla conservazione delle diverse componenti che strutturano l’identità del sito, il progetto si propone come strumento promotore della rigenerazione urbana al fine di restituire alla popolazione un bene comune di qualità. Altri interventi dovrebbero riguardare l’accessibilità, l’installazione di nuovi arredi (panche e altro) e, auspicabilmente, anche l’ ripristino della scala mobile.

L’orto botanico, la serra espositiva e i giardini all’italiana e all’inglese

All’interno dello storico polmone verde della città, a Orto Botanico diffuso, disposto nella parte inferiore della Villa, composta da un orto didattico, una serra espositiva sulla biodiversità da realizzare nella zona dell’anfiteatro e giardini all’italiana e all’inglese. La parte superiore della Villa, già dotata di esemplari di alberi importanti, verrà infittita e arricchita nella parte inferiore con arbusti erbacei e da fiore dei caratteristici giardini all’italiana, mentre sui viali e sui declivi laterali sarà possibile realizzare bordure tipiche dei giardini all’inglese.

Il punto informativo e la tisaneria con la scuola delle erbe aromatiche

All’ingresso superiore della Villa si trova a punto dove sarà possibile trovare informazioni relative alle attività artigianali e commerciali del centro storicoopuscoli informativi delle attività esistenti, orari di apertura e contatti dei negozi e
dei servizi di cui è possibile usufruire. Collegata all’area sarà presente anche una tisaneria scuola di erbe aromatiche, dove sarà possibile degustare mix di sapori e odori locali. Inoltre, potrete acquistare direttamente in loco prodotti e servizi dei negozi del centro storico. Inoltre, l’installazione di tavoli ludico-didattici.

Il polmone verde di Cosenza: un’area di 30mila mq

Il polmone verde della città, nel cuore del centro storico, è una superficie totale di ca 30mila metri quadrati che si estende da Piazza XV Marzosede del teatro Rendano e della Provincia, fino pendici del colle Guarassanouna volta Riserva di caccia di Federico II. Una villa storica, molto amata dai cosentini, che nel corso dei secoli ha subito diversi ampliamenti e modifiche. L’antico giardino che risale al 1600 è divenuto parco in seguito ai lavori di ampliamento e disposizione del Consiglio Comunale di Cosenza del 28 agosto 1876.

Gli ultimi grandi interventi a livello strutturale risalgono ai primi decenni del ‘900 quando fu realizzata la parte alberata nella zona inferiore e fu realizzato l’ingresso monumentale. Luogo di ritrovo estivo per le tante persone rimaste in città E luogo di ristoro per i suoi alberi secolari, in epoca moderna anche la Villa Vecchia è stata tteatro di numerosi eventi culturali ed enogastronomici. Tra i più importanti c’è il ‘Festival dell’Invasione’.

L’ingresso monumentale, le fontane e le specie arboree

Il parco comunale ha diversi ingressi (quello monumentale con su via Petrarca si trova l’imponente scalinata che conduce ai giardini). La parte più alta della Villa, si sviluppa attorno a viale Guicciardi con il lungo viale dove svettano i grandi Lecci, alcuni platani per creare un soffitto alberato sotto il quale passeggiare godendosi il fresco nei mesi estivi. Risale a quasi 90 anni fa il maestoso cedro dell’Himalaya, alto quasi 40 metrii, una circonferenza di circa 6 metri ed una corona di 24 metri. La vegetazione è rigogliosa grazie al clima umido. Anche gli spazi verdi sono caratterizzati da vicoli nascosti E acque sorgive che nutrono le fontane, che donano a Villa Vecchia un’atmosfera unica. Tra tutti, il più importante è il vasca da bagno di Venere. Storico è anche il gazebo posizionato all’ingressoche negli anni ’50 e ’60 veniva utilizzato per spettacoli musicali e gare di pugilato.

Il massimo splendore tra gli anni ’50 e ’60

Luogo dei primi amori e delle coppie, tra gli anni ’50 e ’60 lo fu anche Villa Vecchia luogo di studio per numerosi studenti. Era frequente, prima degli esami di statoincontrare i giovani che approfittavano dell’aria fresca per ripetere i loro argomenti oggetto d’esame. Nella villa comunale ogni anno, il 29 giugno, in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolole dame di carità di Cosenza organizzarono una “pesca” per aggiudicarsi alcuni doni (libri, giocattoli, suole di scarpe e vestiti). Il ricavato è stato dato in beneficenza.

Nella villa i bambini giocavano a tamburello, acchiappamosche e cerchietti mentre gli anziani, li trovavi sulle panchine a giocare a carte. Non c’erano soldi in gioco ma i posti a sedere, poiché due potevano restare seduti e altri due giocavano in piedi. Anche tra gli anni ’50 e ’60, nel suo massimo splendore, la Villa permetteva ai giovani della borghesia cosentina di giocare a tennis poiché il parco comunale ospitava un campo da tennis divenuto poi un campo da basket.

Il leone (cieco) condotto e curato da Ciccio Fred Scotti

Non tutti sanno che la parte bassa Villa Vecchia, sempre negli anni ’60 venne utilizzato come ricovero per un leone che fu donato al Comune di Cosenza da un circo di passaggio in città, perché il felino lo era nato cieco. Si chiamava Eros e Ciccio Scarpelli si prendeva cura di luialias Il grasso Fred Scotti, ex custode della struttura comunale e cantautore della malavita cosentina. Scarpelli raccoglieva i resti delle macellazioni per darli in pasto al felino che rimase nella villa per diversi anni.

Villa antica Leone Ciccio fred Scotti

La Statua dell’Italia all’ingresso della Villa

Ospita anche la Villa Vecchia diversi monumenti. Tra i più importanti c’è quello presente all’ingresso di Piazza XV Marzo: è il Statua Italia. L’opera, in marmo bianco, è dedicata ai martiri risorgimentali del 1844 eretto nel 1878 per volontà dello scultore bolognese Giuseppe Pacchioni, uno dei superstiti del gruppo dei Fratelli Bandiera. La statua tiene nel braccio sinistro la bandiera raccolta e ha la testa cinta da una corona d’alloro che simboleggia la libera Italia. Sulla lapide l’iscrizione di Giosuè Carducci con i nomi dei patrioti cosentini che combatterono il 15 marzo 1844 nei moti insurrezionali e dei Fratelli Bandiera che furono fucilati insieme a 7 compagni il 25 luglio 1844. In basso è presente un piccolo anfiteatro, costruito intorno agli anni ’70per spettacoli teatrali.

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