Stipendi. Il più pagato nel corridoio. Bracco ancora al primo posto Il Tirreno – .

LUCCA. C’è chi va all’estero, chi preferisce lavorare nel settore privato e chi resta nella sanità pubblica, magari cercando di aumentare il proprio stipendio con un po’ di attività freelance freelance.

Quello della retribuzione degli operatori sanitari è un tema caldo, sul quale torniamo oggi a seguito della recente pubblicazione da parte dell’Azienda USL Nord Ovest degli emolumenti percepiti nel 2023 dagli operatori sanitari operanti nelle strutture locali e ospedaliere di Lucca e della Valle del Serchio. Lo stipendio di questi professionisti è composto da varie voci: c’è una parte fissa e una parte legata ai risultati ottenuti, ma la voce più “pesante” in molti casi è legata all’attività freelance, la cosiddetta intramoenia. Introdotta negli anni ’90, consente ai medici del servizio pubblico di svolgere parallelamente, ma all’interno degli ambulatori aziendali, un’attività privata. In cambio, i professionisti pagano una parte (circa il 30%) degli onorari pagati dai pazienti. Non tutti la praticano, ma tra i medici che occupano le prime posizioni in termini di reddito percepito, molti svolgono anche questa attività.

Veniamo alla classifica che non riserva particolari sorprese, visto che il ginecologo è sempre al primo posto Gian Luca Bracco. Il direttore di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Lucca e del San Francesco di Barga, recentemente eletto presidente dell’Associazione italiana di ginecologia urologica e pavimento pelvico (Aiug) guida da diversi anni la classifica dei cosiddetti camici dorati Ora. Nel 2023 Bracco ha guadagnato 334mila euro lordi, di cui 223 dalle attività di intramoenia, collocandolo al quarto posto tra i medici più pagati dell’intera Asl Nord Ovest. Al primo posto troviamo Giovanni Bagnoni, primario di Dermatologia dell’ospedale di Livorno, con un risarcimento di 618mila euro, seguito con 415mila euro, da Franco Marsili, dermatologo del Versilia, e da Orazio Santonocito, neurochirurgo degli Ospedali Riuniti di Livorno (406mila euro).

Ma torniamo al nostro territorio. Il dermatologo siede sul secondo gradino del podio Carlo Mazzatenta (283 mila euro), seguito da Sauro Luchi (273mila euro), infettivologo ed epatologo del San Luca che lascerà quest’estate la sanità pubblica ma che è e resta “il medico Covid” della città, visto il suo impegno in prima linea durante la pandemia. Scorrendo la classifica troviamo altri big del settore sanitario lucchese: al quarto posto c’è l’urologo Carlo Alberto Sepich, (268mila euro), da lungo tempo braccio destro del luminare Massimo Cecchi, ma dall’estate 2022 primario dell’Urologia della Versilia; quinto Giovanni Finucci (240mila euro), direttore del Centro Endoscopico di Lucca. Sesto posto per il cardiologo Francesco Bovenzi (236mila) il cui reparto rappresenta l’eccellenza del settore sanitario lucchese. Settimo posto per l’oculista Fausto Trivella (230mila), luminare della chirurgia orbito-palpebrale che a luglio di quest’anno andrà in pensione dall’Asl.

E i medici? Per trovare un “cappotto rosa” bisogna scendere al 15° posto dove c’è una lucchese di origine unica (era direttrice della zona e di San Luca) ma che da tempo è stata cooptata nel Regione Toscana, in qualità di direttore del settore cure ospedaliere. Stiamo parlando della dottoressa Michela Maielli, che nel 2023 ha ricevuto un risarcimento di quasi 147mila euro. Subito dietro di lei c’è un altro medico: Fabiana Frosini (145mila), instancabile direttrice del pronto soccorso del San Luca, uno dei reparti più in difficoltà per una cronica carenza di personale.

Un paio di posizioni più indietro troviamo il direttore generale dell’Asl Maria Letizia Casani (141mila euro), che pur essendo originaria di Massa Carrara, è comunque un riferimento per il nostro territorio essendo la figura di vertice dell’intera azienda sanitaria.

I dati riportati in questa tabella possono sembrare elevati, ma se paragonati a quelli percepiti dai medici di altri Paesi la prospettiva cambia subito. Gli 86mila euro (pari a 105mila dollari) di stipendio medio, indicati anche dal Conto annuale dello Stato per l’anno 2021, sono pochissimi se paragonati ai 188mila dollari della Germania. La Danimarca supera i 150mila, l’Ungheria è a 118mila, l’Irlanda a 169mila, l’Olanda addirittura a 192mila, il Regno Unito a 155mila. Un tema che il governo sta affrontando con l’obiettivo di colmare le lacune che esistono in molti reparti ospedalieri.

 
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