La sublime voce di Antonella Ruggiero incanta il pubblico beneventano – NTR24.TV – .

La grazia infinita e la voce sublime di Antonella Ruggiero conquistano e commuovono il pubblico beneventano in una serata da ricordare. Sabato sera abbiamo assistito ad un grande concerto, l’ennesimo tutto esaurito per il penultimo appuntamento della Stagione Concertistica 2023/2024, diretto artisticamente da Filippo Zigante e Marcella Parziale, con Aglaia McClintock come consulente scientifico, proposto dall’Accademia di Santa Sofia, in collaborazione con l’Università del Sannio e il Conservatorio di Benevento a cui, da quest’anno, come impegno concreto a favore delle comunità, ha aderito anche il Banco Bpm, per sostenere la cultura e favorirne la diffusione nei territori, anche attraverso iniziative musicali.

L’auditorium Sant’Agostino, gremito di folla adorante, accoglie con fragorosi applausi il grande artista, supportato dall’eccellente Orchestra dell’Orchestra “N. Sala” di Benevento, diretta con entusiasmo contagioso dal bravissimo Francesco D’Ovidio e con la partecipazione di Davide Cavuti alla fisarmonica. Cavuti, autore, regista, musicista e compositore nonché straordinario interprete, durante la serata al fianco di Antonella Ruggiero, ci sorprenderà con due dei suoi cavalli di battaglia, due capolavori assoluti di Astor Piazzolla, Oblivion e Libertango.

Con le raffinate e audacissime acrobazie vocali di Antonella Ruggiero, signora indiscussa della canzone italiana, la colonna sonora della serata è un susseguirsi di emozioni, struggenti ricordi e piacevoli scoperte, tra pietre miliari della musica pop italiana, nobile cantautorato e originalissime interpretazioni di classici della world music, anche grazie agli speciali arrangiamenti orchestrali di Umberto Aucone che brillano di stile e freschezza.

Antonella Ruggiero, celebre cantante che ha fondato e reso celebri i Matia Bazar in Italia e nel mondo, e che, dopo una “sospensione” durata sette anni, intraprende la carriera da solista, passando, tra ricerca e sperimentazione, dal pop alla lirica , è una voce unica e indimenticabile, impressa nella memoria collettiva del nostro Paese. Le sue canzoni con il gruppo e da solista sono entrate nel repertorio classico della musica leggera italiana
Lei, con l’infinita eleganza che la contraddistingue, ci emoziona subito dalle prime note luminose di Amore Lontanissimo (1998), poi un gioioso tuffo nel passato con Solo Tu (1977) e Per un’ora d’amore (1975), e una sferzata al cuore con la ballata capolavoro di De André, La canzone dell’amore perduto (1966).

Estasiato il pubblico attende Vacanze Romane (Premio della Critica a Sanremo 1983) che arriva con la classe e la nostalgia retrò che lo contraddistinguono e dopo un intermezzo con la sorpresa “Oblivion” (1994) di Piazzolla con l’impetuosa fisarmonica di Davide Cavuti, Antonella ritorna per regalarci la sua intensa versione dell’Aria di Bach sulla quarta corda. Ritorna agli anni ’70 con Cavallo Bianco ed ecco il singolo che portò da sola a Sanremo 2005, Echi di finito. Arriva come un uragano Impressions of September (1972) un magistrale inchino al genio della PFM.
Altro intermezzo e Cavuti ci colpisce con l’energia di Libertango (1977), ancora Piazzolla.

Applausi trascinanti sui quali Ruggiero torna ad invitarci a battere le mani a tempo con la potente dinamica di Ti Senti (1985) e sono continue acclamazioni fino al brano finale, un inno alla pace, un’invocazione di speranza, il celebre e deliziosa canzone sulla libertà e l’indipendenza cara ai cubani, Guantanamera.

E il pubblico euforico applaude e grida bravo in un’irrefrenabile e lunghissima standing ovation. Fan e appassionati circondano l’artista per un’ora tra foto e autografi.

Dopo i saluti iniziali di Maria Buonaguro, Presidente di Amici Accademia e di Marcella Parziale, il consueto preludio allo spettacolo è stato affidato ad Antonella Tartaglia Polcini, docente di Diritto privato UNISANNIO e Assessore alla Cultura del Comune di Benevento, con un intervento dal titolo “Il tempo del diritto”, una bella riflessione sul senso del tempo nel diritto e sul senso del diritto nel tempo.

La docente con garbata accuratezza ha illustrato alcuni concetti basilari del diritto sul concetto di proprietà in rapporto al tempo, e attraverso la storia, per poi arrivare al concetto di tempo del diritto nel mondo di oggi, concludendo le sue considerazioni citando il più famoso passo biblico sulla il tema del tempo, il poemetto del più filosofo e “razionalista” degli scrittori sacri, Qohelet (o Qohelet): per ogni cosa c’è un momento, per ogni cosa sotto il cielo c’è un tempo per nascere , e un tempo per morire, un tempo per piantare, e un tempo per sradicare ciò che è stato piantato, un tempo per uccidere, e un tempo per guarire, un tempo per demolire, e un tempo per costruire, un tempo per piangere, e un tempo per ridere, un tempo per piangere, e un tempo per ballare, un tempo per lanciare pietre, e un tempo per raccogliere pietre, un tempo per abbracciare, e un tempo per rifuggire dagli abbracci, un tempo per cercare, e un tempo per un tempo per lasciare andare, un tempo per trattenere e un tempo per buttare via, un tempo per strappare e un tempo per riparare, un tempo per tacere e un tempo per parlare, un tempo per amare e un tempo per odio, tempo di guerra e tempo di pace.

Monica Carbini

 
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