Festival dell’Economia, Trento la “Davos popolare”

Beneficiamo invece degli investimenti fatti nel 4.0. Adesso servono i decreti sul 5.0. I nostri imprenditori li aspettano per fare nuovi investimenti. Parliamo di un provvedimento in scadenza nel 2026, legato al Pnrr. Ma abbiamo bisogno di una visione almeno quinquennale. Dobbiamo accelerare”.

E il Superbonus? Forse inizialmente è servito a dare una scossa al sistema, messo a dura prova dal Covid. Allora forse le è sfuggita di mano. “Inizialmente lo sostenevo – disse Orsini – ma la misura è cambiata molte volte dalla sua adozione iniziale. Tuttavia non possiamo permettere che misure retroattive mettano in discussione le nostre attività. oggi il provvedimento non può essere chiuso prima che le imprese abbiano terminato i lavori. Le imprese devono poter avere fiducia nelle istituzioni. Attenzione perché anche il 5.0 si baserà interamente sul credito d’imposta”.

L’industria dell’auto: non può esistere sotto la soglia del milione di auto prodotte in Italia all’anno. Tuttavia oggi ne viene prodotta meno della metà. Come fare? “Spero che l’accordo tra Stellantis e l’Italia resti. Anche se un secondo produttore viene a produrre in Italia, ma utilizzando le nostre filiere, va bene. Non possiamo utilizzare gli incentivi statali per finanziare automobili non prodotte in Europa. Dobbiamo fare un ragionamento anche sul ricambio del parco auto”.

L’Intelligenza Artificiale è stata tra le protagoniste del Festival. Su questo terreno si muovono i grandi affari. Ma le medie e piccole imprese possono farlo? “Anche qui non si può parlare solo di rischi e negatività. Sarà una rivoluzione industriale. Non possiamo pensare di rifiutarlo. Dobbiamo fare in modo che l’evoluzione tecnologica aiuti il ​​sistema impresa”. Su questo passaggio il direttore de Il Sole 24 Ore ha colto l’occasione per annunciare che il suo quotidiano aprirà un osservatorio sull’Intelligenza Artificiale.

Tra gli altri temi affrontati, il salario minimo (“per Confindustria non è un problema”), il calo demografico, la carenza di capitale umano (“manca il 50% del capitale umano”), l’immigrazione (“serve un’immigrazione gestita vanno integrate con misure di welfare, che valgano per tutti, italiani compresi, a partire da un piano casa), scuole (“vorremmo una scuola legata all’industria e al mondo produttivo).

Un ultimo appello al Governo e all’opposizione, chiesto da Tamburini. “Pronti a parlare con tutti. – disse Orsini – ma per noi è fondamentale lottare contro la cultura antiindustriale, salvaguardare il cuneo fiscale, pensare al nucleare”.

Prima di entrare in teatro, il presidente Orsini ha incontrato il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento, Francesca Gerosa, con il quale ha avuto un saluto ed un cordiale colloquio. Insieme al vicepresidente, il presidente di Confindustria è stato accolto dal viceprefetto di Trento Massimo Di Donato, dai vertici de Il Sole 24 Ore, dai vertici di Confindustria Trento e dal sindaco del capoluogo trentino.

Chiudono sul palco tutti i principali protagonisti del Festival, che il Trentino ospiterà almeno per altre volte tre annii: il presidente del Consiglio provinciale, il sindaco di Trento, il rettore dell’Università degli Studi di Trento, i vertici del gruppo Sole 24 Ore. Trento è stata definita “la popolare Davos”, è stato sottolineato nei saluti finali. Un motivo di legittimo orgoglio per tutto il Trentino.

 
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