Il nostro tabellone della stagione del Cagliari – .

Il nostro tabellone della stagione del Cagliari – .
Il nostro tabellone della stagione del Cagliari – .

La nostra pagella (solo sui giocatori che hanno terminato il campionato in Sardegna) su Cagliari al termine di una stagione difficile, ma con un finale salvifico per i rossoblù Un campionato. Di seguito sono riportati i nostri voti per i ragazzi di Claudio Ranieri, fresco di addio alla panchina dell’isola. Scrivici nei commenti se sei d’accordo e quali sono i tuoi migliori e peggiori.

Scuffa 7.5 – La sua è la storia di una vendetta personale e per questo va premiata. Hai sposato il Cagliari anche se sapevi che saresti partito da assistente di Radunovic e poi con il lavoro e ottime prestazioni ti sei fatto trovare pronto e ti sei guadagnato il posto. Quasi sempre impeccabile, la presa sulla salvezza dei rossoblù di Ranieri è anche sua. Mai una parola fuori posto, sarà uno dei pilastri da cui ripartire. La Serie A ha ritrovato il vero Scuffet, quello che da ragazzo impressionava tutti.

Radunovic 5 – Il riconoscimento per la stagione in Serie B dura appena 7 partite. Poi gli errori da matita rossa, soprattutto contro Bologna e Fiorentina, gli sono costati il ​​posto. Resta da vedere se in futuro, con un anno in più di contratto, proverà a cercare un progetto da titolare in cadetteria o se resterà in Sardegna nel ruolo di secondo.

Aresti SV – Dentro per salutare i suoi nell’ultima partita contro la Fiorentina. Potrebbe essere una passerella in vista di un futuro addio, anche al calcio e non solo al Cagliari. Ma prima di queste valutazioni, al “guerriero sardo” va riconosciuto il fatto di essere stato uno dei leader silenziosi della squadra di Ranieri. Uno dei simboli identitari all’interno dello spogliatoio.

Dossena 7 – Come prima stagione in Serie A non è male, anzi. Trentacinque presenze e due gol. È vero, ogni tanto c’è anche qualche errore, soprattutto in marcatura. Ma nel complesso la sua annata è stata ottima e non è un caso che in alcuni momenti gli occhi della Nazionale di Spalletti e di alcune big del campionato siano caduti su di lui. In questi mesi, con Mina al suo fianco, è avvenuto il definitivo passo di crescita.

Hatzidiakos 4,5 – Una delle delusioni più grandi della stagione. Il Cagliari lo aspettava in estate per abbracciarlo solo nell’ultima giornata di mercato ma il suo impatto in Serie A è stato da incubo. La speranza è che questo sia stato l’anno del rodaggio e che la prossima possa essere una stagione di crescita. Nell’ultimo periodo, soprattutto contro Inter e Juventus, Ranieri è riuscito a rilanciarlo. Adesso toccherà al futuro allenatore capire se si è trattato di una mossa degna del miglior Sir Claudio oppure se sarà possibile investire o meno sul greco nel 2024-25.

Wieteska 5 – Diciannove presenze e due assist. Anche lui, però, è uno degli oggetti di mistero della campagna acquisti estiva. Anche lui parte bene e con voglia, ma si perde presto dietro tattiche difensive che non sembrano fatte per lui e il suo atteggiamento. Il curriculum internazionale ci impone di provare a recuperarlo, almeno per provare poi a rivenderlo.

Il mio 7,5 – L’uomo vero, immagine della rimonta salvezza dei rossoblù. Non tutti apprezzeranno il suo atteggiamento da bandito in area di rigore e alcuni non gli perdoneranno la troppa disattenzione nella marcatura. Ma senza giri di parole, c’è un Cagliari pre-mina e un Cagliari post-mina nella Serie A appena conclusa. Dona carisma e fiducia a un intero reparto. Confermare Zio Yerry in Sardegna sarà probabilmente complicato, ma questo non cancella quanto abbia abbracciato la causa in brevissimo tempo.

Augello 6,5 – Anno molto altalenante. Spesso è inconsistente anche all’interno della stessa partita, dove alterna ottime cose dal punto vita fino a inutili pennichelle quando non è in possesso di palla. Ma lui risponde nei momenti chiave: è lui il pareggio di Udine ed è lui a dare il via al 2-1 sull’Atalanta con un gol.

Zappa 6 – Non sempre gioca le partite come un trattato estetico sul calcio. Per usare un eufemismo. Ma dopo Dossena e Makoumbou è lui il giocatore di movimento più utilizzato in questa stagione del campionato. Importante il gol contro il Genoa all’Unipol Domus e più in generale la sua dimostrazione di attaccamento alla maglia.

Oberto 6 – Il ragazzo ce la farà, anche se ha le spalle strette e quella voglia di giocare un po’ troppa palla in difesa. Resta da vedere se sarà a Cagliari o altrove viste le tante richieste. Ranieri lo utilizza praticamente solo nei big match della stagione. Prende qualche schiaffo e altre volte esce grosso e con il petto in fuori. Tutte esperienze importanti per il suo futuro.

Azzi 5,5 – A volte entra con voglia, altre volte dimostra di essere solo un po’ indietro in termini di tecnica e senso della marcatura. Tuttavia, l’atteggiamento sempre positivo dovrebbe essere premiato.

Di Pardo 5,5 – Annata sottotono. Spesso si rivela non essere una valida alternativa su quella fascia. Ed è un peccato perché le qualità ci sono, forse servirebbe un po’ più di fiducia e personalità. Anche perché un classe ’99 non è più un giovane.

Prati 6,5 – L’impatto con la Serie A non è semplice. E la sfortuna si mette di mezzo, visto che fino al gol salvezza del Sassuolo era il centrocampista della massima serie con più tiri senza gol. Ma questo primo anno in Serie A è stato tutto ciò di cui aveva bisogno, soprattutto perché si è giocato all’interno di un sistema tattico dove non poteva esprimersi liberamente e dove si era abituato a sudare e portare cross oltre che a cantare con la palla alle spalle. piedi. Quando però ha avuto spazio ha dimostrato perché il Cagliari conta su di lui per il prossimo futuro.

Nandez7 – Cuore, caos e tanta, tanta garra. La sua corsa disorganizzata e sfrenata per lunghi tratti della stagione è una delle poche armi del Cagliari con la palla tra i piedi. E questo la dice lunga sulle difficoltà dei rossoblù in campionato. Per il suo ultimo anno in Sardegna non risparmia sforzi e alla fine, al di là delle polemiche e degli alti e bassi, è giusto riconoscere il senso di appartenenza dell’ex giocatore del Boca. Che magari prima o poi ci rivedremo in giro per Assemini.

Gaetano7 – Arriva nel mercato di gennaio e sembra l’uomo della provvidenza. Il Messia è arrivato dalle falde del Vesuvio per indicare la via della salvezza. Un infortunio gli nega la Nazionale (e la possibilità di giocarsi un posto all’Europeo) e lo riporta in un Cagliari diverso. Meno strappo e un po’ meno chiarezza. Ma la firma salvezza è anche sua. Difficilmente il Napoli lo lascerà nuovamente ad Assemini, ed è un peccato.

Makoumbou 6 – Meriterebbe di più perché senza di lui il Cagliari deriva molto in mezzo al campo per geometrie, ma anche per alcuni atteggiamenti arroganti (vedi l’errore sulla barriera contro la Juventus che nega un’impresa ai sardi) e per la gestione dei cartellini nei momenti chiave limitare la pagella. Sicuramente è un giocatore che può crescere ancora molto, ma il passo deve avvenire prima a livello mentale e poi con la palla tra i piedi.

Oristanio 6 – Il ragazzo c’è e si applica, ma per un motivo o per l’altro è mancato nel momento in cui c’era più bisogno. L’anno è complessivamente positivo e alcuni sprazzi mostrati nel corso del campionato ne mettono in risalto le qualità. Farebbe bene il Cagliari a riscattarlo, al di là del guadagno derivante dal possibile controriscatto nerazzurro.

Sulemana 6 – Il classico giovane che dalla tribuna ti fa arrabbiare perché a volte si dimentica delle sue potenzialità e sparisce dalla partita e poi invece all’improvviso tira fuori dal cilindro delle super prestazioni, come contro l’Atalanta al ritorno. Il Cagliari ha scommesso su di lui, investendo anche molti milioni. Ma siamo sicuri che, se il ragazzo farà il passo definitivo verso la continuità di rendimento, la scommessa ripagherà ampiamente.

Deiola 7 – Questa pagella sicuramente non piacerà ai più, ma la semplice verità è che nel momento dei venti più forti Deiola ha aiutato il Cagliari come pochi altri in rosa. Non avrà le qualità del playmaker o la classe dei 10, ma ha messo tutto se stesso in una corsa salvezza dove il cuore era più importante delle caratteristiche tecniche per tutte le squadre impegnate a non retrocedere. Il finale di stagione lo lancia ad essere uno dei leader di questa squadra anche in futuro. Piace o no.

Jankto 6 – La pagella sarebbe largamente insufficiente, ma la prestazione e il gol dell’Empoli valgono un pezzo di salvezza. Senza Ranieri la sua avventura in Sardegna sarà probabilmente finita.

Viola 7 – Il cappellaio matto rossoblù tira fuori dal cappello una stagione da incorniciare. Infatti è lui il match-breaker per eccellenza della Serie A appena conclusa. Quando Ranieri ha un problema cala il jolly e lui risponde sempre. Accende la luce in mezzo al buio con qualità, ma soprattutto non mostra mezzo malumore e assume il ruolo di riserva di lusso. Leader silenzioso.

Mancosu SV (come Sfortunato Vero) – Un anno da dimenticare per problemi al ginocchio. Gli ultimi minuti con la Fiorentina sembrano un addio alla sua gente. Solo applausi per uno degli eroi della scorsa stagione in Serie B.

Luvumbo 7,5 – Ok, a volte è fastidioso e spesso è una dogana con i cancelli chiusi a doppia mandata. Ma è lui l’attaccante più pericoloso del Cagliari. Non è un caso che alcuni club importanti in Italia e in Europa si interessino a lui. Il suo futuro resta da decifrare, quello che è certo è che, al di là di qualche lacuna ancora nella gestione e nelle scelte di passaggio, Zito è uno dei volti da copertina di questa seconda salvezza firmata Ranieri.

Petagna 4.5 – Tutto sommato è la delusione più grande della stagione. Si illude con qualche prestazione e quando pensi che possa finalmente prendere per mano il Cagliari poi sparisce. Pochi giri di parole: avrebbe dovuto essere il leader offensivo di questo gruppo, non lo è stato.

Shomurodov 6,5 – La prima parte della stagione sembra tratta da “Indiana Jones e il misterioso oggetto uzbeko”. Poi si infortuna e tutti dicono già che sia sul primo volo per Roma. Ma i lunghi tempi di recupero lo hanno trattenuto in Sardegna e Ranieri ha iniziato a lavorare sui fianchi, a ristrutturarlo e nella parte finale del campionato si è intravisto il giocatore di qualità ammirato al Genoa. Se la Roma offrisse lo sconto (il grande sconto) avrebbe senso puntare ancora su di lui nel mercato estivo.

Lapadula 6 – A fine campionato riscatta una stagione negativa condizionata da tanti infortuni. Una cosa però non si può mai criticare del peruviano: il suo carattere. Gioca a cuore aperto ogni volta che viene schierato da Ranieri. E questo è da apprezzare.

Pavoletti7 – Dopo il gol di Bari, l’uomo delle favole rossoblù si è concesso altre due rimonte da memoria anche in Serie A. Il corpo non accompagna più la sua voglia, ma nel Cagliari ha trovato il posto giusto per essere centrale anche con poche ma decisive apparizioni.

Kingstone 6 – Il gol finale contro la Fiorentina fa capire perché Ranieri ha creduto in lui. Potrebbe essere la scommessa giusta per la prossima stagione se guidato lungo un percorso di maturazione tattica. Lo strappo e la visione della porta sono tutti lì.

Ranieri10 – In Sardegna non avremo il titolo di signore, ma abbiamo un magnifico modo di rivolgerci ai saggi da cui imparare: i majores. Parola che calza a pennello sulla figura di Claudio Ranieri. Scrivere una favola bella come quella di oltre 30 anni fa sembrava impossibile e invece scrive un nuovo capitolo, con le stesse identiche emozioni. E lo fa nell’anno in cui la Sardegna perde il suo mito Gigi Riva. In una trama degna di un romanzo o di un film da Oscar. Se non credi nel destino, credi almeno in Claudio Ranieri.

Roberto Pinna

 
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