aumento delle sanzioni disciplinari – .

aumento delle sanzioni disciplinari – .
aumento delle sanzioni disciplinari – .

Atteggiamenti di sfida, litigi tra compagni, eccessi. E fioccano le sanzioni disciplinari. Mentre le note sul registro non si contano più. È quanto emerge dalle segnalazioni che arrivano dai docenti delle scuole che si sono purtroppo resi protagonisti sfortunati di scontri verbali con gli alunni. A Salerno, durante l’anno scolastico che volge al termine, negli ultimi mesi sono state comminate agli studenti oltre 58 sanzioni disciplinari. Come sempre, gli insegnanti sono al centro dell’attenzione, diventando spesso l’anello debole della catena. «I bambini sembrano aver perso l’istruzione»: lo sfogo di alcuni insegnanti. Gli sportelli di ascolto hanno ripreso a svolgere le loro attività da ottobre in quasi tutte le scuole. Molti presidi si sono dotati di psicologi scolastici per “intercettare” il disagio psicologico latente in molti studenti. E i presidi registrano la tendenza all’aumento dei casi di violazioni disciplinari dei minori che vanno di pari passo con l’aumento del bisogno di ascolto degli studenti. Una cosa è certa. Non sono stati mesi facili nelle scuole. Le notizie quotidiane parlano di un aumento drammatico delle aggressioni e degli scontri verbali tra insegnanti e studenti. Tanti casi che ormai sono diventati all’ordine del giorno. Dal caso del professore mandato brutalmente in un liceo della capitale. Alla studentessa che ha lanciato il suo zaino in faccia al suo insegnante di sostegno. E c’è il caso di una maestra elementare ferita alla mano dal suo alunno con una matita. E poi ci sono anche le multe comminate per l’uso di sigarette e il fumo nei bagni, una decina i casi registrati nelle scuole.

I CASI

Ma ciò che preoccupa sono i tanti casi di insegnanti presi di mira da genitori aggressivi, litigiosi e oppositivi. Confermando il fallimento troppe volte di quel patto di corresponsabilità che dovrebbe rappresentare il cardine di una sana collaborazione docenti-famiglia all’interno delle scuole. Tanti i segnali d’allarme segnalati dagli insegnanti, troppo spesso lasciati soli. «Stiamo assistendo ad un aumento preoccupante di episodi di violenza e aggressioni verbali contro gli insegnanti, soprattutto nelle scuole secondarie – riferisce Susy Parrillo, rappresentante territoriale della Uil scuola Salerno – Ciò che evidentemente fatica a recuperare è il rispetto della scuola e del suo personale: gli insegnanti nell’esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali. Attaccare un insegnante significa offendere la scuola e non riconoscerne il giusto valore sociale. Sono ormai molti gli insegnanti che in molti contesti lavorativi si sentono demotivati ​​e spesso frustrati. È quindi fondamentale garantire loro la massima tutela, stando molto attenti a parlare di scuola in modo superficiale, trattandola con il rispetto che merita anche attraverso una maggiore considerazione del personale che vi lavora. Affrontare il problema della sicurezza nelle scuole richiede un dialogo aperto e costruttivo che vada oltre le sanzioni, affrontando le reali sfide educative e sociali che colpiscono gli studenti”.

I NUMERI

Nella Capitale, da un’analisi dei registri scolastici, emerge che solo da gennaio ad oggi sono stati convocati 21 consigli di classe straordinari per discutere di provvedimenti disciplinari nei confronti degli studenti. Sanzioni che nella maggior parte dei casi sono state imposte. E a farne le spese spesso sono proprio gli insegnanti, l’anello debole della catena. Nel salernitano, infatti, aumenta il numero dei docenti inabili al servizio. Nell’ultimo anno sono stati classificati come inabili al servizio in classe 88 docenti salernitani. Dal 2018 a oggi è raddoppiato il numero di persone che hanno richiesto visite mediche per manifesta difficoltà fisica nell’andare a lezione. Si sono aggravate le fragilità dei docenti che non potranno tornare in classe.

A questo dato si aggiunge quello dei pensionamenti: a quanto sappiamo, oltre ai pensionamenti ordinari (587) basati su criteri di vecchiaia, in provincia di Salerno hanno presentato domanda di pensionamento anticipato 187 insegnanti e professori. Una fuga dalla scuola e dalla cattedra, dunque.

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La mattina

 
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