“Un nome per la panchina del Cagliari? Baroni, un allenatore preparato e dalle grandi qualità umane” – .

Segue sempre il Cagliari, Paolo Faragò, che ha sposato l’Isola dopo il forzato addio al mondo del calcio giocato. Un addio inevitabile per diversi problemi fisici, arrivati ​​troppo presto (Faragò ha recentemente compiuto 31 anni, ed), ma che portò con sé una nuova avventura, attraverso l’investimento nella produzione di vini pregiati, nella zona di Serdiana.

La mia nuova vita? Sta andando bene, sono in una fase di fermento, sto trovando la mia dimensione in un mondo che mi ha completamente preso. Certo, mi è dispiaciuto molto dover lasciare il calcio così presto, ma è stata una scelta inevitabile”.

Cagliari? Mi aspettavo un salto difficile, la Serie A è sempre complicata per le squadre neopromosse, ma alla fine devo dire che la squadra è riuscita a districarsi da un brutto periodo iniziale, salvandosi virtualmente con diverse giornate di anticipo. Le sensazioni erano buone, dopo il cambio di marcia con il trittico Atalanta-Inter-Juventus tutto è andato per il verso giusto. I concorrenti non gareggiavano, quindi alla fine non ci sono state grosse difficoltà.
Per il futuro bisogna lavorare sulla continuità. L’addio di Ranieri e di alcuni giocatori in scadenza imporrà delle scelte”.

Un nome per la panchina? Ho letto della possibilità Baroni, Lo conosco da dieci anni, è un tecnico preparato e ha grandi qualità umane. Potrebbe continuare sulla falsariga della strada tracciata da Ranieri”.

 
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