“Le reti anti-piccioni, posizionate con lo scopo di impedirne la presenza e lo stazionamento nelle aree ospedaliere, si stanno rivelando vere e proprie trappole mortali per questi uccelli, trasformandosi in strumenti di sofferenza e di morte. I piccioni, infatti, rimangono intrappolati all’interno delle reti, dove muoiono di stenti, senza possibilità di liberarsi. Oltre alla questione etica, c’è anche, come abbiamo già detto, un grave rischio igienico-sanitario. Le carcasse dei piccioni, non rimosse tempestivamente, possono diventare focolai di infezioni e malattie, mettendo a rischio la salute dei pazienti, del personale ospedaliero e dei visitatori”.
“Chiediamo alle autorità competenti e alla direzione dell’Ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta di intervenire immediatamente per rimuovere le attuali reti antipiccioni e adottare soluzioni alternative, etiche e sicure per gestire la presenza di volatili nelle aree ospedaliere. Ricordiamo infatti che, nonostante le reti antipiccioni siano legali in Italia, esistono norme e regolamenti da seguire attentamente per il loro utilizzo. Le reti devono essere installate in modo da non arrecare danno agli uccelli e devono rispettare le leggi sulla protezione degli animali e degli animali “Ambiente. Chiediamo inoltre un immediato controllo delle aree ospedaliere dove sono state installate reti simili, per verificare la presenza di eventuali volatili intrappolati e/o carcasse da rimuovere”.
“È fondamentale che le strutture pubbliche, soprattutto quelle sanitarie, rispettino le norme sul benessere animale e sulla sicurezza igienico-sanitaria, garantendo un ambiente sicuro e rispettoso sia dell’uomo che degli animali. Invitiamo i cittadini a prendere coscienza di questa situazione e ad aderire al nostro appello per risolvere questa criticità. La tutela della salute pubblica e il rispetto della vita animale devono essere priorità indiscusse di una società civile e moderna”.