«Legge regionale capestro» – .

«Legge regionale capestro» – .
«Legge regionale capestro» – .

«La nuova legge regionale sulla richiesta di ottenere il contributo ABA per le famiglie che ne fanno richiesta è un ostacolo. Toglie possibilità di scelta alle famiglie e indica ancora una volta che chi legifera non conosce la materia”. Lo scrive Vito Tupputi, presidente di Assomeda.

«Sono bambini e ragazzi autistici che oggi in Puglia – spiega – seguendo le linee guida del Ministero della Salute si sottopongono a terapia seguendo il metodo Aba (che prevede la presenza di un supervisore e di un’equipe di specialisti), metodo non improvvisato, ma scientifico. In Puglia però non esiste un centro convenzionato o una struttura pubblica che applichi il metodo. Le famiglie pagano quindi a loro spese (con esborsi fino a 6/700 euro al mese) terapisti formati. In Puglia però c’è la possibilità di richiedere il rimborso di almeno una parte delle spese sostenute.

Ebbene, le nuove linee guida della legge 32/22 prevedono che le fatture (a fronte del rimborso) possano essere emesse e quindi riconosciute solo se effettuate da personale sanitario specializzato. Ciò significa che nei centri dove sono presenti specialisti, a emettere fattura sono i professionisti e non il centro stesso che può avere nel proprio organico il professionista. Inoltre, richiedere operatori sanitari specializzati significa immaginare che il metodo Aba sia appannaggio solo di psicologi, logopedisti, psicomotricisti, escludendo la figura dell’educatore. Ed è una follia, perché nonostante il corso e le ore di formazione richieste, sono tanti gli educatori (che non sono operatori sanitari) che applicano il metodo su centinaia di bambini con ottimi profitti. “La legge deve essere cambiata e faremo di tutto perché ciò accada”.

 
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