storia e lotte del più grande sindacato d’Italia – .

storia e lotte del più grande sindacato d’Italia – .
storia e lotte del più grande sindacato d’Italia – .

Oggi, 3 giugno 2024, il più grande sindacato d’Italia compie 80 anni. Il 3 giugno 1944, a Roma, nasceva idealmente la Confederazione Generale Italiana del Lavoro, organismo sindacale unico su tutto il territorio nazionale, che rappresenta gli interessi di tutti i lavoratori, senza distinzione di fede politica o religiosa. L’atto che sancì ufficialmente la cosiddetta CGIL unitaria fu il Patto di Roma, firmato il 9 giugno da Giuseppe Di Vittorio per il Partito Comunista Italiano, Achille Grandi per i democristiani ed Emilio Canevari per i socialisti. I 3 firmatari hanno deciso di retrodatare l’atto al 3 giugno per onorare la memoria di Bruno Buozzi, ex segretario della CGdL, ucciso in quei giorni dai nazisti.

La nascita della Cgil unitaria

Nacque così la CGIL unitaria, come continuazione della Confederazione Generale del Lavoro (CGdL) fondata nel 1906 e sciolta durante il ventennio fascista, nella quale convivevano sotto lo stesso tetto le correnti comunista, socialista e cattolica nel nome della unione di tutti i lavoratori e della lotta antifascista, in stretto collegamento con il Comitato di Liberazione Nazionale. Dopo la Liberazione, la CGIL unitaria contribuì in modo fondamentale alla ricostruzione economica, sociale, politica e istituzionale dell’Italia, divenendo uno degli interlocutori privilegiati degli Alleati. Dalla ricostruzione del dopoguerra alle grandi battaglie per i diritti dei lavoratori degli anni ’60 e ’70, fino alle sfide odierne legate alla globalizzazione e alla precarizzazione del lavoro, ecco le principali lotte portate avanti nei suoi 80 anni di storia da Ggil, che ha costantemente adattato le proprie strategie e i propri obiettivi alle nuove esigenze della società italiana.

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Dalla Costituzione allo Statuto dei diritti dei lavoratori

Con il voto del 2 giugno 1946 e la vittoria della Repubblica, l’Unione fu protagonista nella stesura della Costituzione con Giuseppe Di Vittorio relatore della Terza Sottocommissione, che all’articolo 1 definì l’Italia “una Repubblica democratica fondata sul lavoro” . Il periodo dal 1948 al 1950 fu allora uno dei più difficili per l’Unione, segnato da divisioni e spaccature ideologiche. Come spiegato sul sito della CGIL, la repressione poliziesca di Maria Scelba ha causato la morte di decine di lavoratori durante manifestazioni e scioperi. Per rompere l’isolamento, la CGIL varò il Piano Lavoro e l’idea di uno Statuto dei diritti dei lavoratori, che trovò luce con la legge 300/1970, che sancì l’ingresso della Costituzione in fabbrica.

Crisi economica e lotta al terrorismo

Gli anni ’70 furono anni duri per l’economia, ma il sindacato riuscì comunque a ottenere un importante accordo sulle scale mobili per la tutela dei salari e degli stipendi, ed entrò nella CES, la Confederazione europea dei sindacati, nel 1974. Poco più avanti la CGIL fu chiamato a rispondere alla pesante offensiva terroristica. Sul piano politico, il compromesso storico tra PCI e DC, teorizzato da Enrico Berlinguer, fu spazzato via dall’attacco delle Brigate Rosse che rapirono e uccisero prima il presidente della DC Aldo Moro (primavera 1978) e poi il sindacalista della CGIL Guido Rossa (gennaio 1979). Dopo questi due omicidi, che suscitarono profonda commozione e indignazione, ebbe inizio la parabola discendente del “terrorismo rosso”.

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Dalla crisi operaia della Fiat alla fine degli anni ’90

Negli anni ’80, con la crisi operaia e sindacale della Fiat, il sindacato tentò di ostacolare il piano aziendale, che prevedeva tagli drastici, ma fu travolto dalla “marcia dei quarantamila” e firmò la resa, stracciando un accordo che prevedeva la cassa integrazione per 23mila lavoratori. La CGIL avviò quindi un processo di autoriforma, che portò all’approvazione, nel giugno 1990, della legge che regola il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e alla firma dell’accordo interconfederale per la costituzione di organi di rappresentanza unitari in luoghi di lavoro. Nell’estate del 1992 diversi eventi scossero l’Italia, da Tangentopoli ai risultati delle elezioni politiche, fino all’uccisione di Falcone e Borsellino. Il sindacato, anche in quegli anni, diede un contributo decisivo, collaborando con i governi Amato e Ciampi, per superare l’emergenza.

Nel 2022 la più grande manifestazione della storia italiana

Nel 2002, quando partì l’offensiva del Governo e di Confindustria (con la quale Berlusconi si era alleato) contro l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, che sancisce il diritto alla reintegrazione nel posto di lavoro in caso di licenziamento senza giusta causa, la CGIL si organizzò la più grande manifestazione della storia italiana il 23 marzo, con tre milioni di partecipanti al Circo Massimo di Roma. Manifestazione che contribuì alla sconfitta del Governo sull’articolo 18.
L’importanza storica della CGIL si riflette anche nel suo impegno per la parità di genere e la rappresentanza dei lavoratori migranti, questioni diventate sempre più centrali nelle sue politiche negli ultimi decenni. Inoltre, la CGIL ha svolto un ruolo cruciale nelle discussioni sulle politiche economiche e sociali a livello nazionale ed europeo, cercando sempre di influenzare le decisioni a favore dei lavoratori.
Oggi, nel festeggiare il suo 80° anniversario, la CGIL continua ad essere una forza vitale nel panorama sindacale italiano, impegnata nella difesa dei diritti dei lavoratori e nella promozione di una società più giusta ed equa.

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