Il mare come filo conduttore del talk musicale del cantautore Mizio Vilardi a Molfetta – .

Il mare come filo conduttore del talk musicale del cantautore Mizio Vilardi a Molfetta – .
Il mare come filo conduttore del talk musicale del cantautore Mizio Vilardi a Molfetta – .
Il mare, capace di attraversare ogni tempo, testimone silenzioso e calmo eppure rumoroso e fragoroso, culla dei molfettesi, è stato il fil rouge del discorso musicale del cantautore Mizio Vilardi, molfettese, romano d’adozione, che ha recentemente pubblicato il suo nuovo brano “De fiàuere u mére” altrimenti noto come “Così fioresce il mare”. Il discorso, di cui il giornale MolfettaViva è stato media partner, è stato scandito dagli interventi di diversi ospiti che hanno partecipato alla realizzazione del videoclip o che sono strettamente legati al mare.

L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale “L’Albero Felice” (attributo scelto non a caso, poiché il termine felice deriva dal latino “Felix” che si riferisce alla fioritura) e coinvolgeva la Palazzo della Musica Don Salvatore Pappagallo e il Centro Recupero Tartarughe Marine del WWF Molfetta. Tra gli ospiti:

Buon Altomare (attore cinematografico e teatrale) primo drammaturgo a scrivere una commedia in volgare molfettese, nel 1974. «Così le fioriture del mare mi hanno fatto rivivere i ricordi del mio quartiere. Le tappe del viaggio sono iniziate tra le viuzze del centro antico, che da sempre hanno ispirato scrittori e poeti”, l’attore ha ricordato la posa della prima pietra del porto, evento in cui l’intera città di Molfetta è stata suggellata con il pietra sull’azzurro un patto immortale. «Vorrei ricordare la celebrazione della posa della prima pietra del porto avvenuta una mattina di maggio del 1844» ha commentato. Secondo la testimonianza di Mauro Altomare, citata dal drammaturgo, si radunò un corteo formato da religiosi, vescovo e sindaco per andare a posare la prima pietra del nuovo porto;

– Nel video tre generazioni si incontrano, tra passato e memoria, presente e vita, prospettive e futuro. A rappresentare il più piccolo dei tre c’è il giovanissimo Gianluca Fiumefreddo, che ha preso parte attivamente alla realizzazione del videoclip in qualità di attore

– Ogni anno circa 400 tartarughe vengono rilasciate nella loro casa: il mare. Tutto questo avviene grazie al lavoro stacanovista di Pasquale Salvemini. Oltre agli ottimi numeri che vanta il Centro di Molfetta, Salvemini ha focalizzato l’attenzione su un grave problema relativo alle tartarughe. «La maggior parte di loro muore intrappolata nelle reti per annegamento. Poiché questi animali sono dotati di polmoni, devono tornare in superficie per respirare: intrappolate nelle reti da pesca, molte tartarughe muoiono. Un’altra causa che ne determina la morte è l’embolia gassosa: le barche che pescano con reti a strascico da 200/300 metri trascinano con sé, anche in un minuto, le tartarughe intrappolate in superficie. Ciò crea enormi bolle nei vasi sanguigni, che possono causare l’esplosione degli organi interni. Attualmente Salvemini ha avviato brillantemente una collaborazione con i pescatori locali per porre rimedio alla situazione e garantire la sicurezza a questi splendidi abitanti del blu;

– La poesia di Vilardi ebbe un impatto così significativo da essere citata nella tesi magistrale del giovane etnomusicologo e cantautore Alessandro Virgilio;

– “L’arte di sbagliare, la mia arte preferita. Semplice iniziare: si comincia dalla vita”: è con la sua stessa poesia che viene presentata l’eclettica giornalista e scrittrice Sara Fiumefreddoche ha collaborato con passione alla realizzazione del soggetto e della sceneggiatura del videoclip: «Lavorare per un video musicale è un’esperienza unica: devi trasformare ciò che vuoi comunicare nelle giuste immagini piene di significato, un compito apparentemente semplice ma in realtà molto impegnativo. Voglio vivere facendo quello che mi piace senza trascurare le mie passioni”;

– Vincenzo de Pinto, videomaker, grafico e musicista, ha curato le riprese e il montaggio dell’intero videoclip: «Il mare mi ha sempre cullato perché l’ho vissuto sia a Molfetta sia grazie a mio padre che lavorava a bordo. I grafici hanno una fantasia molto forte ed è nel gorgoglio delle barche che ho visto sbocciare il mare. Sono molto legato a questo video”. È emerso inoltre che egli ha fortemente voluto una scena che avesse come sfondo le persiane colorate “Verde Molfetta”, tipiche e distintive delle finestre della nostra città e che l’azzurro è un colore al quale è emotivamente legato, essendo il colore degli occhi delle persone a lui care.

L’evento si è concluso con la visione del videoclip “Così fioresce il mare” di Mizio Vilardi, disponibile online su Youtube e la lettura dei biglietti sui quali ogni spettatore ha potuto esprimere con parole proprie cosa significasse il mare.

 
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