Quando i bombardieri angloamericani distrussero lo Plant Kindergarten – .

Forlì, 29 ottobre 1944: mancano pochi giorni alla liberazione della città, ma la guerra continua a infierire sulle persone, sulle cose e sulla memoria della città. “Oggi – scrive il bibliotecario comunale Antonio Mambelli nel suo Diario degli avvenimenti forlivesi e romagnoli dal 1939 al 1945 – i bombardieri angloamericani furono molto attivi. Alle 4 la chiesa di Durazzano, bell’edificio della fine del Settecento, fu completamente distrutta, insieme a parte della canonica, a causa della demolizione del campanile”.

Anche qui i tedeschi concessero al parroco e alla sua famiglia cinque minuti per allontanarsi. Ma lo scempio è appena cominciato: «Alcune granate hanno colpito la chiesa di San Martino in Strada, provocando danni al soffitto e agli arredi». Il paese di Villagrappa, dopo la distruzione della mattina, ha subito un’incursione di cacciabombardieri anche nel pomeriggio: “Il mulino è stato distrutto, due tedeschi sono stati uccisi, un civile è rimasto ferito”. Ma torniamo nella zona nord-est della città, in via Ravegnana: «L’asilo, la cascina e la chiesa di Villa Pianta hanno subito gravi danni, il cui tetto è parzialmente crollato ed è stato semidistrutto». In pochi minuti sono svaniti vent’anni di lavoro del parroco, monsignore. Mario Bondini.

Le origini del complesso parrocchiale di via Tripoli si perdono nell’antichità: “Fu eretto – si legge in un articolo di mons. Adamo Pasini comparve sulla rivista “Santa Maria della Pianta”, numero unico del 20 agosto 1922 – in un fondo e a spese di un certo Viviano Pedirolo o Pedriolo, e da lui offerto all’Abate Pietro di San Mercuriale. Il Vescovo Alessandro ne confermò il possesso all’Abate nel 1160 (…) Il Parroco Don Mario Dott. Cav. Biondini rinnovò le campane, sopraelevò il campanile e riformò la facciata della chiesa”. Dedicata all’Assunzione della Vergine Maria, dalla metà del XVI secolo è chiamata anche Santa Maria della Pianta. “Non è chiaro – prosegue mons. Pasini – perché è stato identificato così: molto probabilmente perché era adiacente ad una quercia molto grande, che fu abbattuta nel 1880″. Tra il 1931 e il 1940 monsignor Bondini, divenuto nel 1950 vescovo di Bertinoro, ampliò la chiesa, portandola alle dimensioni attuali e rifinendola con importanti affreschi e decorazioni. A partire dal 1943 il destino della chiesa parrocchiale fu strettamente legato a quello del nuovo asilo nido dedicato a Santa Maria Ausiliatrice.

La richiesta per la sua costruzione era stata inoltrata il 1° giugno 1942 al Podestà cittadino: “In breve tempo – scrive don Mario – le pratiche furono concluse, in agosto iniziarono i lavori e, grazie al fervore di tutta la parrocchia, la primavera l’inaugurazione è avvenuta dopo”. Per la precisione, l’inaugurazione risale al 23 maggio 1943: per la sua conduzione arrivarono a Forlì cinque suore salesiane “Figlie di Maria Ausiliatrice” guidate da suor Gisella Marchiol. Monsignor Bondini aveva realizzato il suo sogno di dotare la sua comunità di un asilo nido: non aveva però tenuto conto del dilagante conflitto mondiale. Il 9 settembre 1943, partendo dall’aeroporto, la Cittadone fu occupata militarmente dai tedeschi, scesi sull’Italia nelle ore immediatamente successive all’armistizio di Cassibile: ciò espose Forlì anche alle iniziative belliche degli angloamericani, che si stavano muovendo verso l’alto L’Italia dal sud. Il primo pesante bombardamento aereo sulla città di S. Mercuriale risale al 19 maggio 1944: Antonio Mambelli nel suo diario parla di 140 morti accertati e 250 vittime.

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Il 29 ottobre di quell’anno, nemmeno 15 mesi dopo la sua nascita, un’altra squadriglia di aerei alleati decretò la fine dell’asilo della Centrale. I motivi per cui gli angloamericani attaccarono la “materna” di via Eritrea sono ormai chiari: già nel giugno 1944 la Wehrmacht e le milizie repubblicane l’avevano requisita per farne sede del Comando e addirittura un ospedale militare, divenendo così un preciso obiettivo di guerra. Dopo la completa ricostruzione portata a termine dallo stesso mons. Bondini nel 1949 (l’asilo restaurato fu inaugurato il 7 ottobre 1946), il complesso parrocchiale della Pianta è stato restaurato nuovamente nel 2001 per iniziativa di don Amedeo Pasini, parroco dal 1997 al 2008. Nel tabernacolo ligneo dell’altare maggiore, sotto la croce del cappuccio protettivo è ancora visibile una scheggia di bomba, lasciata a monito della barbarie della guerra.

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