“Ci sono voluti 30 anni per incastrarmi” – .

“Ci sono voluti 30 anni per incastrarmi” – .
“Ci sono voluti 30 anni per incastrarmi” – .

29 giugno 2024, 05:01

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CATANIA – “Non capiscono che prima di partire ha chiamato tutte le procure d’Italia”. Appena uscito di prigione Giacomo Ieni, Il Boss del Clan Pillera Puntina uscito a settembre, non ha intenzione di farsi catturare di nuovo. E uno dei gruppi più potenti di Catania lo dice chiaramente ai figli, coinvolti a vario titolo negli affari di famiglia: «Così resistiamo tre giorni».

“Non vado nemmeno da Dario (Dario Ieni, suo figlio) adesso faccio un lavoro lì, un lavoro qui. Ci sono voluti trent’anni per incastrarmi… ci sono voluti trent’anni per incastrarmi e io sono già sopra una bomba e loro non lo sanno…”. Come biasimarlo, visto che quella conversazione veniva regolarmente intercettata?

La disposizione

L’intercettazione emerge dall’ordinanza del Corte di revisione che ora è stato confermato dalla Corte SupremaOrdinanza che ha accolto il ricorso della Procura della Repubblica di Catania e ha stabilito che l’ipotesi di associazione mafiosa, in fase cautelare, per Dario Ieni, son of Giacomo (il capo nel frattempo è morto), regge. Dario resta dunque accusato di mafia.

E come lui anche Carmelo Bonfiglio, anch’egli in libertàperché per lui l’ordine è stato respinto dal giudice istruttore. La quinta sezione penale del Corte d’Appello, presieduta da Giuliana Sammartinosu questo punto è chiaro: il ricorso dell’art pm Assunta Musella and Fabio Platania “è ben fondato”.

Dopo essere usciti dal carcere, in pratica, Giacomo Ieni avrebbe ripreso il controllo dell’organizzazionenon solo dando ordini ai membri del clan, ma anche incontrando personalmente gli imprenditori oggetto di estorsione. Ma in questi casi, ha sottolineato, ha parlato con gli affiliati “on the Rocks”, lontani insomma da occhi indiscreti.

La vittima

A un certo punto, incontrò il proprietario di un negozio. In quel momento avrebbe detto all’imprenditore vittima che lo vedeva “come un figlio”. Poi gli avrebbe raccontato, in modo intimidatorio, di un suo amico imprenditore che gli avrebbe chiesto aiuto con il pizzo, sottolineando che lei, mentre lui era detenuto, non si è nemmeno presentata per un regalo.

Ma non era il suo caso. E l’imprenditore ha subito messo in chiaro: “Sono arrivate le cose che ti ho mandato?” Poi nel 2022 Ieni è stato nuovamente arrestato. E i suoi familiari, scrive la Rassegna, “hanno ripreso anche i rapporti con altri clan a suo nome e per suo conto”.

Dario Ieni

Secondo i giudici, “Leni Dario ricopriva un posto di assoluto rilievo insieme a Bonfiglio CarmeloIl primo, secondo gli inquirenti, “nonostante la giovane età e la limitata libertà di movimento (essendo sottoposto al regime degli arresti domiciliari), ricopriva un ruolo cruciale all’interno della consorteria”.

E sarebbe stato “raggiunto a casa sua non solo dai suoi soci ma anche da soggetti che hanno ricoperto incarichi apicali in altre associazioni mafioseche molto probabilmente parlavano con lui per discutere di affari o della pianificazione delle attività dei rispettivi gruppi a cui appartenevano”.

pubblicato su

29 giugno 2024, 05:01

 
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