La storia
«La denuncia è delle 16.38 e l’obitorio chiude alle 17», lamenta la donna sanzionata, una mamma anconetana, non l’unica ad essere stata picchiata dalla polizia venerdì pomeriggio quando l’obitorio dell’ospedale regionale, inaugurato all’inizio Quest’anno è stata super affollata: tanti ultras biancorossi, ma non solo, in lacrime per la morte di Graziano Cappella, storico frequentatore della Curva Nord, stroncato a 46 anni da un male impietoso. «Lo piangevo sulla bara quando sono venuti alcuni amici ad avvisarmi della presenza della polizia – racconta la donna -. Sono uscito e ho trovato la multa sul parabrezza. Uno degli agenti ha detto a mio marito e ad altre persone presenti che la multa era stata aumentata e poteva solo porgere le sue condoglianze”.
La domanda
La donna non contesta la multa, che è legittima: “C’è il divieto di sosta lì, ho sbagliato, è giusto che paghi e l’ho fatto entro 5 giorni: 29 euro e 40 centesimi”, dice. Piuttosto, arriva al nocciolo della questione. «Davanti all’obitorio ci sono pochissimi posti, uno dove lasciare l’auto? si chiede. Ci sono posti in fondo alla discesa, ma sono sempre pieni. Quando si va in ospedale non è certo per fare la spesa: di per sé non è giusto che si paghi, ma in ogni caso non bisognerebbe dover fare chilometri a piedi, soprattutto quando si va a trovare un caro amico defunto. E il comando di polizia potrebbe anche avere un po’ di sensibilità: multare chi piange un morto non è carino”.
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Corriere Adriatico