«Negozi a Caserta, aperture ok nei giorni festivi ma per invogliare i turisti» – .

«Negozi a Caserta, aperture ok nei giorni festivi ma per invogliare i turisti» – .
«Negozi a Caserta, aperture ok nei giorni festivi ma per invogliare i turisti» – .

Un coro unanime di consensi sulla proposta del presidente dell’Assessorato Confcommercio Lucio Sindaco di mantenere aperti i negozi del centro città almeno nel domeniche o talpe vacanze di apertura gratuita del Palazzo. “Io sono così favorevole a questa ipotesi che Lo faccio già“, Lui dice Gerardo Prodomo, titolare dell’omonimo negozio di abbigliamento maschile in via San Giovanni e presidente della sezione provinciale di Federmoda. «Apro – prosegue – tutte le domeniche ormai da tempo nella convinzione che la città debba dare il meglio di sé servizio possibile per chi arriva in città ma anche per contrastare l’agguerrita concorrenza dei vicini centri commerciali. Ovviamente è una lotta impari, soprattutto a causa della mancanza di parcheggi di cui soffre la città”. Una lamentela comune a molti commercianti, ma i vantaggi restano, secondo Prodomo: «Come vanno gli affari la domenica? Certamente Meglio che se fossimo chiusi. Spesso, infatti, lavoriamo di più nei giorni festivi, quando le persone sono libere e girano spensierate, che, ad esempio, il lunedì, quando torniamo al lavoro e non abbiamo tempo da perdere. Poi dipende anche da altri fattori come previsioni del tempo: se piove c’è meno movimento e meno affari. Una cosa che è auspicabile, però, è che si possa fare maggiore affidamento sull’amministrazione comunale, che spesso prende decisioni senza discuterne con noi del settore. Insomma, ne servirebbe sempre di più collaborazione fruttuosa anche per evitare la desertificazione commerciale del centro storico: solo in via San Giovanni ci sono 25 negozi chiusi”.

Anche Mario D’Anna, storico esponente del settore dell’abbigliamento e proprietario di alcuni negozi situati nella centralissima via Mazzini, è favorevole alla proposta di apertura domenicale. “Noi eravamo aprire ogni domenica di aprile – racconta – ora però, con i tempi che migliorano e la tendenza ad andare fuori porta, abbiamo deciso di restare chiusi. La situazione potrebbe cambiare in occasione di prime domeniche del mese quando il Palazzo sarà libero di entrare e, soprattutto, se venisse si aprì il portone di corso Giannone. Quindi varrebbe la pena tenere aperti i negozi nei giorni festivi. Attualmente i turisti che entrano in città dopo aver visitato il monumento non sono un numero significativo. Inoltre, nonostante i tanti sacrifici che abbiamo fatto per restare aperti, non abbiamo avuto riscontri incoraggianti da parte dell’amministrazione comunale. Perché, ad esempio, non riaprire il passaggio che si affaccia su corso Trieste dal parcheggio dell’ex caserma Pollio? A causa di questi disagi abbiamo perso molti clienti che prima si rivolgevano a noi dalle regioni limitrofe”.

Milena Izzo, titolare di “Emme Marella” di Corso Triste, non solo sostiene la necessità di aprire, ma lo dimostra con i fatti: la sua è una delle poche attività aperte tutte le domeniche. “Là Palazzo porta molto personema per invogliarla ad entrare in città dobbiamo creare il condizioni. Non chiudere i negozi nei giorni festivi è un modo per dimostrare la nostra disponibilità. Ovviamente non si può pretendere di raccogliere subito i frutti di questa scelta. Serve continuità perché cambino le abitudini degli operatori e dei clienti”.

È d’accordo anche sull’opportunità delle aperture domenicali Alessandra d’Alessandro, comproprietario del negozio Nida, in via Mazzini. «Ma a condizione – dice – che la cosa sia continua e che si uniscano tutti i colleghi. Altrimenti l’effetto è indebolito. Abbiamo fatto molto sacrifici di restare aperti la domenica, ma abbiamo riscontrato molte difficoltà: dalla scarsa disponibilità del personale alla relativa presenza di clienti. Il Palazzo attira grandi masse di turisti, che però raramente si fermano per acquisti importanti. I nostri clienti abituali invece generalmente non vengono nei giorni festivi. Quindi, ripeto, se questa decisione deve essere presa, deve essere comune e diventare un’abitudine per tutti”.

Pino Ianniellotitolare dello storico negozio di via Mazzini, condivide l’idea delle aperture domenicali: «In effetti credo che, soprattutto in occasione degli ingressi gratuiti, sarebbe addirittura necessario. È un modo per accogliere i turisti e dare alla città unImmagine più vivo e vitale. Mentre continuiamo a sperare nell’apertura del valico del Giannone: questa sarebbe la vera svolta per il commercio e per la città”.

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La mattina

 
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