«Aumenta la confusione per i trasferimenti di reparto» – News Pesaro – CentroPagina – .

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PESARO – Nuovo ospedale, effetto domino sui trasferimenti dei reparti.

L’assessore regionale Andrea Biancani parla di un vero e proprio «rebus delle volture dei servizi e dei reparti del Muraglia, in vista dell’apertura del cantiere del nuovo ospedale, prevista dall’Accordo di Programma tra Ast, Regione e Comune per il 30 settembre 2024. Al quadro già complicato si aggiunge ora lo spostamento della Facoltà di Infermieristica e del Centro per i disturbi alimentari. L’AST ha pubblicato due nuovi bandi di gara, rispettivamente il terzo e il quarto, nel giro di pochi mesi. I primi a cercare immobili da affittare per trasferirsi Corso di Laurea in Infermieristica, il CSM (Centro Salute Mentale), il DCA (Centro Disturbi Alimentari), il Centro Prelievi del Sangue e le Comunità Protette Maschili e Femminili. La seconda per trasferire i servizi della RSA “Tomasello” (27 posti letto), della Casa di Riabilitazione Residenziale (SRR da 18 posti letto) ed eventualmente, se non si trovassero solo i locali con l’altro bando, anche delle due comunità protette (40 posti letto totali)”.

“Aumentare il confusione – commenta Andrea Biancani -. Non è possibile che la Regione non abbia ancora trovato gli spazi praticamente per nessuno dei servizi. Dal 2022 è sottoscritto l’Accordo di Programma che fissa al 30 settembre la scadenza per i trasferimenti. In 2 anni non si è trovata alcuna soluzione, dopo che quelle proposte dalla Regione nell’Accordo si sono rivelate impraticabili, come avevo più volte sottolineato. Il quadro, però, è diventato ancora più complicato, perché in questi due bandi emerge, per la prima volta, la necessità di spostare il corso universitario di Infermieristica e il Centro Disturbi Alimentari, che è a Galantara e quindi non si capisce perché dovrebbe essere spostato. Mentre del centro diurno Il Gabbiano non si sa nulla, per il quale spero sia stata trovata una collocazione a Pesaro, anche se non ci hanno dato notizie, nemmeno in risposta alle mie interrogazioni in Consiglio regionale».

Chiude l’assessore: «La Regione ci ha detto di aver trovato privati ​​interessati, ma a quanto pare è ancora tutto da risolvere. Nel frattempo pazienti, professionisti e famiglie aspettano di sapere dove finiranno i servizi, senza alcuna certezza e spesso senza nemmeno essere stati consultati. Questo, però, è l’ennesimo esempio della pessima organizzazione che ha questa Regione in campo sanitario. Sembra che solo adesso si siano resi conto della necessità di spostare il corso di laurea. Mi preoccupa anche il bando che prevede l’affidamento all’esterno dei servizi della Rsa “Tomasello” e della Struttura Riabilitativa Residenziale, oltre che, forse, delle due comunità protette. Un’esternalizzazione che va verso una maggiore privatizzazione della sanità, e in particolare del settore della salute mentale, e che comporterà il trasferimento del personale dell’AST verso altri servizi. Per pazienti, operatori e famiglie l’incertezza è totale”.

 
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