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“Banche della Tuscia, cinque sportelli chiuderanno entro fine anno” – .

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Viterbo – Il segretario generale della Prima Cisl Alessandro Scorsini esprime preoccupazione

Alessandro Scorsini, segretario generale della First/Cisl di Viterbo


Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Il problema della desertificazione bancaria non si ferma nemmeno nel 2024. Nel primo trimestre dell’anno, le riorganizzazioni societarie delle banche della provincia di Viterbo hanno già previsto la chiusura di cinque filiali sul territorio da parte del fine anno.

Dai dati del 29 marzo 2024 della Banca d’Italia, nel 2022 il numero totale degli sportelli era 46, mentre nel 2023 è già sceso a 44, segnando una riduzione del 4,35%. Questo calo è in linea con la tendenza nazionale di ridurre gli sportelli bancari a causa della crescente digitalizzazione e della riorganizzazione delle risorse.

Anche il numero dei dipendenti è sceso da 901 nel 2022 a 877 nel 2023, con una riduzione del 2,66%.

Il numero dei Comuni serviti da Banche è passato da 39 nel 2022 a 38 nel 2023 con una riduzione del 2,56%. Questa riduzione degli sportelli legata alla riorganizzazione delle filiali lascerà alcune aree senza servizi bancari tradizionali.

Il numero degli sportelli bancari operanti in Italia a dicembre 2023 era 20.161. Di questi, il 54% apparteneva alle banche più grandi. La distribuzione degli sportelli per gruppo istituzionale mostra che le banche SpA detengono il 76% degli sportelli, seguite dalle banche di credito cooperativo e dalle banche popolari con il 20% e le banche popolari rispettivamente con il 20% e il 3%.

In particolare, nella provincia di Viterbo, la presenza di sportelli bancari riflette l’andamento nazionale, con una predominanza delle grandi banche, ma anche una significativa rappresentanza di banche e cooperative locali che svolgono un ruolo cruciale nelle comunità locali.

Questa tendenza è in parte dovuta alla crescente digitalizzazione dei servizi bancari e alla riduzione dei costi operativi da parte delle banche. La chiusura delle filiali può avere un impatto significativo sull’accessibilità dei servizi bancari, soprattutto nelle aree rurali e meno densamente popolate.

La riduzione del numero degli sportelli bancari ha inevitabilmente avuto ripercussioni sugli addetti del settore. La necessità di adattarsi a nuovi ruoli e competenze, soprattutto nel campo della digitalizzazione, ha portato a programmi di riqualificazione e formazione per il personale bancario.

Tuttavia, non tutte le riduzioni di personale sono state bilanciate da una formazione specifica e qualificata, non offrendo quindi opportunità di innovazione e crescita.

È critico – dichiara il segretario generale della Prima CISL Alessandro Scorsini – monitorare come queste variazioni influenzano l’accessibilità ai servizi bancari e l’occupazione nel settore, cercando strategie per affrontare le sfide emergenti.

Personalmente non sono convinto che l’Italia sia tutta uguale in termini di copertura internet e questo potrebbe accentuare le disuguaglianze non solo tra nord e sud, ma anche tra grandi centri urbani e aree rurali, creando cittadini di classe A e di classe B.

È importante che le banche, i dipendenti e le comunità lavorino insieme per affrontare queste sfide e massimizzare i benefici delle nuove tecnologie e dei nuovi modelli operativi.

Nell’incontro del 30 maggio Federcasse ha illustrato un primo testo, contenente alcuni dei temi oggetto del rinnovo del Ccnl, tra cui il tema della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale. Sarà fondamentale regolamentare la materia per ‘governare’ meglio le ricadute che potrebbero presentarsi nei prossimi anni. È inoltre fondamentale che nei prossimi giorni di giugno, già programmati, si possa arrivare ad un testo condiviso di rinnovo del Ccnl atteso da oltre 36mila lavoratori del settore”.

Prima CISL di Viterbo

4 giugno 2024

 
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