I Carabinieri della Compagnia di Alba, coadiuvati da quelli di Asti e Bergamo, sono impegnati fin dalle prime ore di questa mattina (martedì 4 giugno) nell’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone (un tunisino e tre cittadini italiani) trattenute responsabile, a vario titolo, di rapina aggravata in concorso.
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Alba sono iniziate con una brutale rapina in una villa avvenuta a Govone la notte del 27 aprile 2023 ai danni di due anziani coniugi. Quella notte, tre uomini erano entrati in casa travestiti e armati, provocando una rissa con il proprietario della casa che era stato picchiato fino a perdere conoscenza, mentre sua moglie era stata trascinata. Le vittime sono state costrette a consegnare il denaro e gli oggetti di valore che tenevano in casa. Dopo la fuga dei malviventi, le vittime hanno potuto chiamare i Carabinieri ai quali hanno fornito la targa dell’auto che avevano visto allontanarsi. Gli elementi raccolti sul posto e le informazioni pervenute dalle vittime avevano permesso di dare un chiaro indirizzo alle indagini e di identificare un tunisino di 22 anni con precedenti penali. Il suo Dna, analizzato dal Ris di Parma, ha confermato che corrispondeva a quello rinvenuto su un oggetto abbandonato dai malviventi durante la fuga. Lo stesso DNA, però, era stato ritrovato sugli indumenti individuati sul luogo del delitto di una seconda rapina avvenuta il 13 settembre 2021 a Montegrosso d’Asti ad opera di tre individui. L’attività di intercettazione tecnica e l’analisi dei tabulati del traffico telefonico hanno consentito di identificare i complici del tunisino, due italiani di 21 e 22 anni, il cui DNA è stato rinvenuto sulla scena del delitto. Dalle indagini sono emersi indizi di colpevolezza anche nei confronti del figlio del proprietario dell’auto individuata durante la rapina a Govone, il quale, amico del tunisino arrestato, avrebbe avuto il ruolo di baseman e “palo”.
Il cittadino tunisino è stato portato in carcere ad Asti, uno dei complici della rapina a Montegrosso d’Asti è invece agli arresti domiciliari, mentre agli altri due giovani è stato notificato l’obbligo di permanenza.
