quel sacerdote tornerà in diocesi. “È un peccato, riviviamo l’incubo” – .

quel sacerdote tornerà in diocesi. “È un peccato, riviviamo l’incubo” – .
quel sacerdote tornerà in diocesi. “È un peccato, riviviamo l’incubo” – .

Terre Roveresche (Pesaro e Urbino), 6 giugno 2024 – “Quella persona ci ha preso rovinato la mia vita e ora vogliono restituirgli un lavoro nel nostro diocesi. Ma come è fatto? Non è giusto.” Sfoga la sua rabbia il padre della ragazza che nell’estate del 2012, all’età di 12 anni, su una spiaggia di Torrette di Fano, subì il attenzioni sessuali Di Don Giacomo Ruggeri. Il sacerdote, a causa del suo comportamento filmato dalla polizia, è venuto arrestato il 13 luglio e poi condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione, scontato in appello a un anno, 11 mesi e 10 giorni.

Un padre che, insieme alla sua famiglia, ha vissuto questi lunghi anni mantenendo il dolore dentro con grande dignità, ma ora ha deciso di farlo rompere il silenzioperché la notizia del ritorno del prete lo scosse profondamente.

Come si sente sapendo che don Ruggeri tornerà in diocesi?

“È qualcosa che ci preoccupa e ci fa soffrire. Per questo ho deciso di dire pubblicamente che in questo modo ci ricadono nel dramma da cui ormai da 12 anni cerchiamo, faticosamente, di prendere le distanze. Trovo che sia un’ingiustizia enorme. Con tutte le diocesi che ci sono in Italia, è necessario che venga nella nostra? Se vuole continuare a fare il prete, non è meglio che lo facciano tutti altrove?».

Come sei venuta a conoscenza del ritorno di Don Giacomo?

“Il vescovo di Fano ce lo ha detto qualche settimana fa, chiamando me e mia moglie in parrocchia. All’inizio siamo rimasti scioccati, poi gli abbiamo detto come ci sentivamo e che non potevamo accettarlo, ma abbiamo capito che difficilmente avrebbero cambiato idea. Quindi ho preso la decisione di dire a tutti che questa cosa per noi è devastante e spero sinceramente che le persone capiscano il nostro stato d’animo e condividano ciò che pensiamo. Vivere con l’ansia continua di poterlo incontrare o, peggio ancora, quello. mia figlia potrà incontrarlo, equivale ad una condanna, che certamente non meritiamo”.

Parlando di incontro. Avete mai pensato a cosa direbbe a don Ruggeri se se lo trovasse davanti?

«E cosa diavolo potrei dirgli? Probabilmente resterei impietrito, in silenzio, poi mi volterei dall’altra parte e me ne andrei, per una strada lontana dalla sua. Mi fidavo ciecamente di quel prete, tanto da permettergli di prendersi mia figlia e lui ci ha tradito nel peggiore dei modi”.

Riuscirà mai a perdonarlo?

“NO. Una figlia è la cosa più preziosa al mondo e lui ha fatto quello che ha fatto, gettandoci improvvisamente nel baratro”.

Cosa porti con te di quei giorni e mesi successivi all’arresto del sacerdote?

“Immagini che ho sempre fissato nella mia mente e davanti ai miei occhi. In un attimo sprofondammo in un incubo. Con l’angoscia dei genitori da tenere nascosti per aiutare il più possibile la nostra bambina; le terapie psicologiche e, allo stesso tempo, le inevitabili ‘torture’ legate alle indagini”.

Come ha reagito tua figlia all’intera situazione e come sta oggi?

«Dopo tanti colloqui con i magistrati e sedute con gli psicoterapeuti non ha più parlato dell’accaduto nemmeno con noi familiari e abbiamo rispettato la sua scelta. Ora, a quanto pare, sta bene. Ha un compagno che la ama ed è diventata mamma di un bambino meraviglioso. Con la gioia della maternità e l’amore della sua famiglia sembra aver ritrovato fiducia e una certa serenità e non posso accettare che la nuova situazione che si sta delineando rischi di mandarli in frantumi”.

 
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