![“Penso che all’improvviso succederà qualcosa… I fatti dicono che il terzino, il centrocampista, il difensore centrale e l’attaccante, e che sono di primissima fascia” – .](https://it.italy24.press/temp/resized/medium_2024-06-06-773dafce26.jpg)
Direttamente dal ritiro della Nazionale, Peppe Di Stefano ha parlato nella trasmissione live di Twitch MilanoNews parlando del suo prossimo libro, scritto insieme a Carlo Pellegatti, “C’è solo un Presidente”, che racconta aneddoti sulla vita di Silvio Berlusconi, raccogliendo più di 120 testimonianze, e attualità del mondo milanese.
Oggi il tifoso ha bisogno di qualcuno che sappia “vendere” il concetto del Milan di RedBird, un po’ come Berlusconi, un manager forte.
“Il Milan è un club molto romantico, i tifosi sono romantici e non vorrebbero che passasse più tempo. Sono pochissimi ormai i club che comunicano con i propri presidenti. I fondi la pensano diversamente. La validità dei dirigenti non c’entra, è il diktat generale. Spero che quella attuale sia una strategia, all’improvviso succeda qualcosa, magari rispondendo con i fatti alle critiche della gente: con i fatti vuol dire con il terzino, con il centrocampista, con il difensore centrale e con l’attaccante, e che siano di prima classe: le concorrenti si sono tutte rafforzate, il Milan deve alzare un po’ il livello”.
Cosa pensi che facciano per primi sul mercato? Quale crede sia l’urgenza principale?
“L’urgenza vera è l’attaccante, se domani fai un’amichevole giochi con Jovic, che tecnicamente attende il rinnovo. L’attaccante è la cartina di tornasole, bisogna prenderne uno che convinca, anche se non sarà facile perché c’è “un’aria strana, mentre 4/5 anni fa c’era eccitazione, euforia, anche se il Milan non lo faceva” vincita. Dobbiamo riscoprire quella serenità attorno al Milan, quella convinzione, quello che il Milan era ed è”.