Cos’è e perché parliamo di Porta d’Italia, la sesta provincia del Lazio – .

Cos’è e perché parliamo di Porta d’Italia, la sesta provincia del Lazio – .
Cos’è e perché parliamo di Porta d’Italia, la sesta provincia del Lazio – .

I paesi e le città che farebbero parte della Porta d’Italia sono i seguenti: Civitavecchia, Tarquinia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tolfa, Allumiere, Fiumicino.

Nove comuni della costa nord di Roma potrebbero abbandonarla Città Metropolitana di Roma e la provincia di Viterbo e formano un nuovo organo politico-amministrativo: Porta d’Italiache diventerebbe a tutti gli effetti la sesta provincia del Lazio.

I paesi e le città che farebbero parte di Porta d’Italia sono i seguenti: Civitavecchia, Tarquinia, Ladispoli, Montalto di Castro, Monte Romano, Santa Marinella, Tolfa, Allumiere, Fiumicino. Parliamo anche di Cerveteri e dei comuni che si affacciano sul Lago di Bracciano.

I consigli comunali di Ladispoli, Santa Marinella, Fiumicino e Civitavecchia hanno già approvato l’istituzione della nuova provincia. Il prossimo passo sarà inviare la proposta al Parlamento, che dovrà decidere sulla costituzione del nuovo organismo. Il nome è dovuto, come è facile immaginare, alla presenza di diverse porte di accesso al nostro Paese, come il porto di Civitavecchia e l’aeroporto internazionale Leonardo Da Vinci di Fiumicino.

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Secondo il vicesindaco della Città metropolitana di Roma, Pierluigi Sannail progetto “è pazzesco” e comunque i comuni di Anguillara, Bracciano, Trevignano, Canale Monterano, Manziana, Tolfa e Allumiere “non aderiranno e il comune di Cerveteri ha sempre detto no. Lasciare l’Area Metropolitana è assurdo. Non esistono i requisiti e gli enti locali perderebbero molti finanziamenti”.

L’ultimo consiglio comunale ad approvare la proposta è stato quello dell’ Ladispoli. Il sindaco del comune costiero a nord di Roma, Alessandro Grandoha dichiarato: “La caratteristica più importante di questo ambizioso progetto è che non esiste un comune dominante rispetto agli altri, come comprensibilmente accade nella Città Metropolitana di Roma. All’interno di questo organismo il peso specifico dei nostri territori è inconsistente se messo in considerazione nel confronto con la Capitale e non siamo in grado di influenzare significativamente le scelte di pianificazione e distribuzione delle risorse. La nuova Provincia avrà quindi un approccio diverso che garantirà autonomia, opportunità di crescita e pari dignità per ciascuno dei nove Comuni. ne faranno parte”.

Obiettivo di questo progetto, ha aggiunto il sindaco, “è quello di migliorare la qualità della vita dei cittadini, investendo in modo capillare risorse per migliorare i servizi a loro destinati, potenziare le infrastrutture e sviluppare l’economia locale, con ricadute positive anche dal punto di vista economico”. prospettiva occupazionale. Con la nuova provincia di Porta d’Italia questo sarà finalmente possibile”.

 
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