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“Devo capire se possiamo ripartire con gli imprenditori di casa nostra” – .

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“Devo capire se possiamo ripartire con gli imprenditori di casa nostra” – .

Dal sentimento di “delusione per chi ha tradito una città” ma anche di “disgusto per chi è scomparso” (Tony Tiong, ndr), parole pronunciate al Carlino due giorni fa. A quello della consapevolezza che è iniziata una folle corsa a ostacoli per provare a salvare il salvabile: il futuro dell’Ancona. “C’è bisogno che le forze sane della città si riuniscano attorno a un tavolo”. Era un messaggio perentorio quello del sindaco Daniele Silvetti ieri su èTV Marche. Un messaggio rivolto agli imprenditori locali, alle associazioni e a quanti possono avere a cuore la sorte di Dorica: “Farò la mia parte come sindaco”, ha aggiunto. Senza voler pensare, almeno per ora, al fallimento. Ma «nulla è scontato». Nemmeno la serie D. Perché, ha rimarcato, «dobbiamo capire se ci sono le condizioni per ripartire, aumentando la partecipazione che spero venga dal territorio. Abbiamo bisogno di aria per riprendere il controllo della situazione. Soprattutto i tifosi hanno legittime aspettative di vedere un futuro per la propria squadra”.

Elemento chiave: la partecipazione locale. Un antidoto a chi pensava di trattare l’Ancona come un giocattolo, prima di liberarsene e mandarlo in frantumi. Nel frattempo, però, non c’è nemmeno un secondo da perdere in questa fase delicata. Forse il più delicato di sempre nei 119 anni di storia di Ancona, per ricadute psicologiche e ricadute cittadine. Questa mattina l’incontro tra Silvetti e ciò che resta di un club distrutto, quello che aveva allestito il Matelica all’ombra di Guasco, Mauro Canil e Roberta Nocelli. Un incontro, ha spiegato Silvetti, per “capire qual è la situazione economico-finanziaria e patrimoniale della società e se c’è l’intenzione di proseguire. Adesso è il momento di chiudere ogni ipotesi bizzarra, ma anche ogni fumosità che in realtà sta mettendo a repentaglio in modo significativo il futuro sportivo-calcistico della città”.

Ampia apertura ai tifosi: “Chiedo loro di starci vicino in questo momento critico. L’amministrazione deve dare ai tifosi e alla città tutta la possibilità di certezze e intervenire là dove c’è una discontinuità dichiarata dalla parte residua del club ancora disponibile”. Anche il capogruppo Fratelli d’Italia Carlo Ciccioli, pur consapevole che “a livello politico non si può fare molto, viste le norme sportive”, fa sapere che non mancherà “il sostegno per cercare di favorire un auspicabile cambiamento di Proprietà”. Poi un appello: “Imprenditori, appassionati, personalità del territorio marchigiano e anconetano: fatevi avanti”.

 
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