meno impattante, moderno, luminoso e sostenibile – .

CARRARA – Flessibilità, modularità, sostenibilità, inclusività, luminosità ed ‘energia quasi zero’: sarà il nuovo volto del Liceo Scientifico Marconi che, nonostante ogni previsione contraria, potrà ora assumere una nuova vita, grazie al progetto esecutivo presentato ieri dall’amministrazione provinciale. Verrà demolito e ricostruito completamente sulla base di un progetto all’avanguardia, pronto a ricevere i finanziamenti necessari. C’erano diversi vincoli, apparentemente difficili da superare, che potevano impedire la realizzazione di un progetto scolastico: primo fra tutti il ​​traliccio dell’elettrodotto a distanza ravvicinata dal vecchio edificio e i vincoli idrogeologici. Ma gli architetti e ingegneri dello studio Rtp SintelEnginereeng e Schinco di Roma sono riusciti a pensare a un complesso, composto da tre blocchi su quattro livelli, capace di sfruttare il dislivello di 6 metri tra viale XX Settembre e la bassa via Carriona, per creare un totale di 6000 m2 di edificio e risparmiando così il 30% del terreno occupato. Un edificio quindi meno impattante, fatto di tanta luce grazie alle finestre delle aule e al grande lucernario che attraversa verticalmente l’intero complesso dal tetto. Un edificio che riesce a mantenersi a una distanza di 25 metri, contro i 20 previsti dalla legge, dal traliccio e a rispettare tutti i parametri richiesti per la sicurezza idrogeologica.

La costruzione si basa su aule aperte, dove, grazie al supporto di arredi e tecnologie mobili, sarà possibile alternare i diversi momenti didattici attraverso le possibili diverse configurazioni degli ambienti.

Il progetto prevede di passare dagli attuali cinque a tre corpi, riducendo così l’impronta degli edifici e quindi l’impatto, con un arretramento da Viale XX Settembre, lasciando uno spazio verde come area di accoglienza, ed anche una riduzione dell’altezza complessiva rispetto a quello attuale (3,5 metri in meno).

Al piano terra (lato via Carriona) si trovano l’atrio, la nuova palestra (alta 7 metri con pareti completamente rivestite in legno e un campo da basket non competitivo, senza tribune e ) e l’aula polivalente, divisibile in 2 aule per attività extracurriculari.

Al primo piano (livello Viale XX Settembre) avremo un atrio, una zona studio, spazi per l’amministrazione, per i docenti e il personale ATA.

Nei restanti due piani ci saranno 26 aule da 50 mq, 6 di queste separate da pareti mobili, 8 laboratori per attività didattiche speciali, separati da pareti mobili, 2 aule polivalenti, separate da pareti mobili, e quattro terrazzi in corrispondenza dei laboratori.

Le aule sono disposte in modo da coprire il percorso solare e garantire così una luce diffusa continua durante tutta la giornata.

Alcune peculiarità

Efficienza energetica. Il progetto esecutivo prevede la realizzazione di una struttura ad energia quasi zero. È stato simulato il comportamento dell’edificio al variare delle stagioni, ottenendo una stima attendibile del consumo energetico del nuovo edificio. Il fabbisogno energetico del nuovo edificio sarà per l’89% autoprodotto rispetto al restante 11%, prelevato ancora dalla rete elettrica esterna.

Le scelte impiantistiche adottate per rendere il Liceo Marconi un edificio a basso fabbisogno energetico sono state:

dotare la struttura di un impianto fotovoltaico pari a 130,31 kWp (kilowatt picco) collegato ad una nuova rete elettrica MT (media tensione) a servizio di tutte le utenze.

Dotare la struttura di un impianto di illuminazione con dispositivi LED, dotata di un sistema di gestione domotica per la regolazione dell’illuminazione che, attraverso l’utilizzo di multisensori, porta un controllo costante della luce naturale negli ambienti e migliora il comfort visivo per gli studenti, regolandone il flusso emessa dalle lampade in funzione della luce naturale.

Dotare la struttura di un adeguato impianto di climatizzazione costituito da un sistema a Pompa di Calore, che permette di ridurre l’impatto ambientale grazie all’elevata efficienza energetica. I motori elettrici dei ventilconvettori installati saranno controllati localmente per garantire adeguati scambi tra i flussi d’aria immessi ed estratti dai locali a garanzia della salubrità degli ambienti.

Una nota educativa per gli studenti è legata anche al risparmio dell’acqua potabile, favorito dall’installazione di miscelatori elettronici con limitatore di portata, controllati da fotocellula con rilevamento di presenza, e chiusura dopo un minuto di erogazione continua.

Un orto didattico. Il progetto del nuovo Marconi offre la possibilità di un giardino didattico, con una quarantina di alberi: un luogo di apprendimento, in cui gli studenti potranno partecipare attivamente alla sua cura e manutenzione.

L’atrio multifunzionaleuna sorta di agorà, è il centro della scuola e potrà ospitare diverse funzioni della vita pubblica come quella di un’area studio, luogo di lavoro di gruppo.

L’area studio di circa 200 mq in corrispondenza dell’atrio principale e quindi in posizione centrale, ambiente che può essere opportunamente suddiviso con l’ausilio di arredi fissi e mobili. La sala polivalente capace di accogliere usi differenziati, grazie a un sistema di pareti mobili: è uno spazio capace di estendersi all’occorrenza verso l’esterno grazie alle vetrate che fungono da ingresso separato.

La scala sul lato ovest sfrutta il dislivello tra viale XX Settembre e via Carrione collegando il piano di accesso alla scuola al piano sportivo della palestra: presenta due sistemi differenziati, uno a gradini e l’altro a scale e prevede uno snodo funzionale e pratico per gli studenti spazi ricreativi e di incontro. Le gradinate potrebbero diventare gradinate per il pubblico e la piazzetta antistante potrebbe ospitare spettacoli in caso di necessità.

La capienza massima prevista è di 625 studenti, più il personale docente, mentre la durata dei cantieri è stimata in circa 23 mesi.

“Abbiamo partecipato e vinto tanti bandi in questi anni, a partire dal 2016, quando sono arrivato in Provincia – commenta il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti -: poi le scuole, soprattutto quelle costruite negli anni ’70, hanno cominciato a dare segni di cedimento. Ad oggi abbiamo ottenuto circa 50 milioni di finanziamenti per i vari centri della zona – ricorda – e 300mila euro per questo progetto – spiega – ci siamo aggiudicati grazie a un bando del Viminale: ora l’impegno è per reperire una linea di finanziamento, che dovrà essere di circa 16 milioni e 400mila euro. Risorse che possiamo chiedere oggi grazie a questo progetto che è già pronto per essere realizzato e che ci permette di andare al MIUR. Chiedere un appuntamento al ministro sarà il mio prossimo passo”.

“Oggi è un grande passo – conferma l’assessore all’Urbanistica Moreno Lorenzini – la città sta assistendo ad un rinnovamento del tessuto scolastico, penso anche alle scuole Buonarroti e Taliercio, che ci permetteranno di guardare con fiducia al futuro” .

“Ho visto scuole simili in Norvegia, in Svezia, in Scandinavia – ha commentato soddisfatta la preside Stefania Figaia -, dove la comunicazione non è più unifocale ma pensata per soddisfare le esigenze di tutti. Per noi, dopo il periodo in cui abbiamo visto la vecchia scuola perdere ogni giorno pezzo dopo pezzo l’accessibilità, oggi è un momento di arricchimento”.

 
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