con tariffe alle stelle erogati a Brescia 513 milioni in meno in due anni – .

Il quarto trimestre 2023 dei mutui per la provincia di Brescia è stato il migliore dell’anno. Dal 1 ottobre al 31 dicembre le famiglie bresciane che hanno utilizzato un mutuo bancario per acquistare casa hanno richiesto complessivamente 259,3 milioni di euro, segnando una piccola ripresa nel terzo quarto quando erano stati 224,1 milioni, ma anche sulla seconda (253,5 milioni) e sulla prima (227,5 milioni).

Tuttavia, la tendenza rispetto agli anni precedenti è in netto calo. Secondo una recente analisi dei dati di Kiron Partner – società di intermediazione creditizia del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato nel dettaglio l’andamento dei finanziamenti facendo riferimento al Rapporto Banche e finanziarie pubblicato dalla Banca d’Italia nel marzo 2024 – l’anno scorso è stato il peggiore degli ultimi tre annicon cali significativi rispetto al 2022 e ancor più rispetto al 2021.

Sotto la lente

Infatti, se il finanziamento complessivo dell’ultimo anno non raggiungesse il miliardo di euro tra Brescia e provincia, fermandosi a 964,4 milioni, nel biennio precedente il miliardo era stato raggiunto e ampiamente superato, soprattutto nel 2021, quando le richieste di mutui avevano raggiunto i 1.447,5 milioni di euro, ma anche nel 2022, che aveva registrato prestiti per 1.288 milioni. Con queste premesse, il deficit nelle erogazioni nel 2023 rispetto al 2021 è stato di 513,1 milioni di euro, mentre nel 2022 è stato di 323,6 milioni.

Spostando l’analisi ai soli trimestri e quindi mettendo in parallelo il 2023 e il 2022, le differenze diventano meno significative ma il trend resta tuttavia marcatamente negativo. Tra il quarto trimestre del 2022 e il quarto trimestre del 2023, l’analisi di Kiron ha calcolato per Brescia un calo del 10,3%, da 289,1 a 259,3 milioni; tra il terzo anno del 2022 e il terzo anno del 2023 il calo è stato del 31,2%, da 325,8 a 224,1 milioni; tra i secondi trimestri è diminuito del 29,2%, da 358,1 a 253,5 milioni, e tra i primi trimestri del 27,8%, da 315,1 a 227,5 milioni.

Analisi locale

La crisi delle richieste di prestiti, secondo le conclusioni riportate nell’indagine condotta a livello nazionale dalla Bce nel gennaio 2024, riflette “un aumento del numero di famiglie a basso reddito che lamentano difficoltà nel far fronte alle rate del mutuo”. Questo dato sarebbe «principalmente influenzato da crescita delle rate, causata dall’aumento dei tassi di interesse».

Sembrerebbe ragionevole a questo punto ipotizzare «un effetto onda sul disagio delle famiglie a basso reddito, che continua da questi mesi e che crea meno serenità nel gestire le spese di queste persone». I tassi sui nuovi mutui per l’acquisto di case hanno infatti “registrato una modesta riduzione, attestandosi al 4,31% a febbraio 2024 rispetto al 4,38% di gennaio” (il tasso si riferisce al Taeg e comprende quindi tutte le spese).

Il focus regionale

Estendendo l’analisi all’intera Lombardia, emerge che nel quarto trimestre del 2023 le famiglie hanno ricevuto prestiti per 2.900,9 milioni di euro, un dato che colloca la nostra regione al primo posto per totale erogato in Italia, con un’incidenza del 26,81%. Rispetto allo stesso trimestre del 2022 si registra una variazione in ribasso dell’11,1%, per un valore di -362,9 milioni di euro. Per l’intero 2023 sono stati erogati 10,56 miliardi di euro (il 25,62% del totale nazionale), con una variazione negativa del 23,8% e un decremento di 3.299,4 milioni.

La tendenza nazionale

A livello nazionale, i finanziamenti nel quarto trimestre del 2023 ammontano a 10,82 miliardi di euro, con un distacco del 15,8% rispetto allo stesso trimestre del 2022, per un valore di -2,03 miliardi di euro. La fotografia ricavata dall’indagine indica quindi una riduzione dell’offerta di credito concesso alle famiglie, che conferma l’andamento sia del terzo trimestre 2023, quando la variazione negativa fu del 24,7%, sia del secondo trimestre 2023, quando aveva ha raggiunto il 33,3%.

A livello nazionale, gli ultimi dodici mesi si sono chiusi con mutui concessi per 41,24 miliardi di euro, con una variazione negativa del 25,4% rispetto all’anno precedente.

 
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