Coldiretti Alessandria il manifesto “L’Europa e il territorio che vogliamo” – .

Coldiretti Alessandria

La Coldiretti mette nero su bianco le misure più urgenti per tutelare le imprese e il cibo di qualità

Elezioni: il manifesto delle priorità del mondo agricolo per ‘L’Europa e il territorio che vogliamo’

Valorizzare il ruolo dei produttori, sostenere il reddito e la trasparenza dei prodotti agroalimentari

In attesa dei risultati elettorali e della formazione delle nuove istituzioni dell’Unione Europea, la Coldiretti ha elaborato un “Manifesto” sulle misure che chiede ai nuovi leader di Bruxelles e una serie di priorità per il territorio presentate durante gli incontri in Parlamento territorio con i candidati dei vari partiti.

“Chiediamo ai politici la massima attenzione al nostro settore, ricordando che il cibo di qualità, base del nostro Made in Italy, viene prodotto proprio nelle aziende agricole. Viviamo una situazione di grande preoccupazione per l’intero settore agricolo. Come Coldiretti Alessandria ribadiamo la necessità di ridurre i formalismi burocratici, sviluppare la multifunzionalità e l’economia agricola anche attraverso il vettore dell’agricoltura sociale, investire nella distintività integrale delle produzioni agricole, rafforzando al tempo stesso il legame tra turismo ed enogastronomia, sostenere la presenza e offerta di prodotti alimentari locali, incentivando la presenza di mercati contadini e collegando la ristorazione pubblica a corsie preferenziali per le produzioni locali. Tutelare l’ambiente e lo spazio rurale per una distribuzione virtuosa delle acque ad uso irriguo”, ha affermato il presidente della Coldiretti Alessandria Mauro Bianco.

A livello territoriale l’attenzione è stata focalizzata sulla fondamentale importanza degli accordi di filiera e dei rapporti con l’agroindustria virtuosa ma anche sulle criticità dei bandi per l’accesso a fondi e contributi che rappresentano strumenti concreti per sostenere la competitività delle imprese, delle risorse idriche, la situazione delle aree golenali, i danni da fauna selvatica, la battaglia per l’etichettatura trasparente, la nuova PAC, il consumo di suolo e il recupero dei terreni abbandonati.

Temi che rientrano nel documento “L’Europa che vogliamo”, volto a rilanciare l’agricoltura, valorizzare il ruolo dei produttori, difendere la qualità e la trasparenza dei prodotti agroalimentari, sostenere il reddito degli agricoltori.

“Tutelare e valorizzare l’agricoltura e la sua straordinaria biodiversità è un atto necessario per promuovere la sostenibilità e l’importanza delle filiere, auspichiamo una politica impegnata nella tutela e promozione nei settori strategici dell’agricoltura, dell’ambiente e del turismo per contrastare lo spopolamento e creare nuove livelli occupazionali – aggiunge il direttore della Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. L’attenzione e la sensibilità verso questi temi rappresentano la base per far crescere il territorio a tutti i livelli, dalla provincia all’Europa, per favorire la costruzione del bene comune, la conferma che stiamo lavorando insieme nella giusta direzione. Una condivisione di intenti che non rappresenta un atto di propaganda elettorale, ma l’affermazione di una convinzione accorata nei confronti del mondo agricolo, che di fatto le diverse posizioni politiche hanno sempre sostenuto”.

Il documento parte dagli aiuti della Pac (Politica agricola comune) che la Coldiretti chiede di incrementare per due finalità strategiche: garantire l’autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale. A questo proposito, la Coldiretti ribadisce la funzione della Pac come “strumento prevalentemente agricolo e non ambientale” da cui dipende il futuro del cibo e di conseguenza stabilità, pace e democrazia. Il messaggio è chiaro: basta con politiche “ideo-ecologiche”, basta con strategie scritte contro l’agricoltura, ma investimenti anche per favorire il ricambio generazionale e garantire così il futuro dell’Unione Europea.

Strettamente legato a questa richiesta è un altro importante intervento: il riconoscimento del ruolo degli agricoltori come custodi degli ecosistemi e della biodiversità.

Terzo punto fondamentale e centrale nell’azione della Coldiretti: l’obbligo dell’etichetta con l’indicazione dell’origine per tutti gli alimenti e l’abolizione della norma del codice doganale sull’ultima trasformazione. Nella difesa del cibo a 360 gradi rientra la richiesta di fermare le importazioni non conformi alle norme europee e italiane.

La parola d’ordine può essere solo una: reciprocità. Per porre fine alla concorrenza sleale. La difesa del cibo si basa anche sul dire no al Nutriscore, l’etichetta nutrizionale che inganna i consumatori e danneggia i prodotti di qualità, e al cibo prodotto nei laboratori. Grazie alla Coldiretti la questione dei prodotti alimentari artificiali è diventata di pubblico dominio. Il nostro Paese ha approvato una legge che vieta la produzione, la lavorazione e l’importazione che è diventata un modello. Dodici paesi dell’Unione Europea hanno infatti firmato un documento che prevede una moratoria sugli alimenti basati sulle cellule. E dall’altra parte dell’Oceano, Florida e Alabama hanno varato una legislazione simile a quella nazionale.

Altro tema fondamentale per garantire un’alimentazione sana e di qualità è il riconoscimento di un reddito equo agli agricoltori. Per Coldiretti la Pac dovrà favorire un modello che favorisca gli accordi di filiera affinché i produttori non siano svantaggiati nella catena del valore.

Il settimo punto è la semplificazione delle norme sullo sviluppo rurale e il rafforzamento degli investimenti in ricerca (a cominciare da Tea) e formazione. La promozione dell’innovazione deve diventare, per la Coldiretti, un volano dell’Ue. Tra le proposte ci sono una campagna a sostegno dell’agricoltura di precisione, investimenti europei nei sistemi di intelligenza artificiale per superare i ritardi su questo fronte gestiti dai colossi tecnologici di Stati Uniti e Cina.

Altro capitolo è quello della gestione del rischio che deve puntare anche a una maggiore flessibilità e rapidità nell’accertamento dei danni e nella ricostruzione del capitale anticipato per garantire la continuità dell’azienda.

Senza dimenticare il contenimento della fauna selvatica necessario a tutelare il reddito degli agricoltori.

E non ultimo perché potrebbe rappresentare la vera svolta, l’eliminazione della burocrazia che oggi costringe gli agricoltori a produrre più carta che cibo.

Alessandria, 7 giugno 2024

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