Elezioni comunali 2024, Avellino ci riprova dopo gli scandali: «Guardiamo avanti»

Un sindaco uscente, Gianluca Festa, agli arresti domiciliari con l’accusa di associazione per delinquere, falso, turbativa d’asta, è un forte shock per la città del pane…

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Un sindaco uscente Gianluca Festaal casa con l’accusa di Associazione A crimine, fake, aste truccate, è un forte shock per la città del pane e della politica. L’immagine del sindaco che porta via il computer dell’ufficio del Comune è il punto più basso della storia recente della città. Avellino cerca di superare il trauma nominando omeopaticamente il vice di Festa per un quinquennio, Laura Nargi (è stata indagata anche nell’inchiesta su concorsi e appalti del Comune); ci prova anche Antonio Gengaroil vicesindaco che vent’anni fa sostenne un sindaco così leggendario Antonio Di Nunno.

Accanto a loro corre un conduttore della TV di Stato, il giornalista Rino Genovese. La civica che sostiene Nargi e Genovese deve fare i conti con i partiti tradizionali che vanno con Gengaro (Pd e M5S) e altri tre candidati: Gennaro Romei (Udc), Vincitore Boccieri (vicino a Incontro comunista) D’Andrea (vicino Rifondazione). E la civiltà contro i partiti è un tema di questa campagna elettorale che cerca di far discutere la città. L’altro giorno un buontempone ha distribuito volantini vintage originali con la scritta «Voto per De Mita» a grandi lettere, nostalgia canaglia. E forse la vera questione è l’identità della città, che va riscoperta ora che è andata definitivamente perduta.

Il terremoto

Nel corso degli anni, la capitale del terremoto ha cercato di diventare la capitale delle aree interne, almeno quelli irpini. Era il sogno di ogni sindaco della capitale. Ma solo quando oltre mezzo secolo fa a Ministro dei Trasporti dell’Irpinia (fiorentino Sul) riuscì a deviare il percorso dell’Autostrada del Sole verso Avellino, si visse un momento di gloria. Da allora ha gradualmente chiuso ferrovia per l’Alta Irpinia e poi quello per Salerno e Benevento (dove i treni ad alta velocità iniziarono a partire dopo un quinquennio). Diversa è la situazione post-sisma, che oltre alla ricostruzione di case e infrastrutture con spese allora contabilizzate in migliaia di miliardi di lire, portò alla nascita di 13 centri industriali che vantano la presenza di grandi marchi dell’industria italiana e internazionale: da Zuegg a Ferrero, da Rolls Royce a Stellantis.

Ad Avellino il tasso di occupazione è 38% rispetto a 45 del Villaggio. Uno zoccolo duro di occupazione altamente qualificata in un mix tra manifattura tradizionale e spinta all’innovazione (come Omi che produce tecnologie aerospaziali e Acca che è leader internazionale nel software di progettazione ingegneristica). Ci ha provato Avellino
rinascere con il culturaIL Conservatorio Cimarosa attira gli studenti a dalla Cinama non ha un vero e proprio percorso universitario, solo germogli di Federico II E dell’Università degli Studi di Salerno.

E forse proprio l’idea che Avellino potesse farcela da sola, senza il contributo della Provincia, è stato l’elemento che oggi le forze in campo cercano di recuperare. L’Irpinia ha tre vini a denominazione di origine controllata e garantita, un settore di raccolta e trasformazione delle nocciole tra i primi in Italia, un contributo significativo al Pil da parte del settore dolciario (cioccolato e torroni) eppure ad Avellino manca un centro espositivo dove approdare alla ricerca delle bontà locali. Sette giorni fa, in città, da gustare Taurasi, Fiano E greco DIL Tufo girovagava Spallettitanto per dire.

Il blitz

Tutte questioni che i candidati hanno sollevato insieme alla questione dei trasporti (Avellino è lal’unico capoluogo campano privo di ferrovia), alla domanda dell’acqua pubblica (l’lrpinia disseta le città pugliesi e napoletane ma la gestione è in mano all’acquedotto pugliese), a quella dei pesanti prefabbricati post-terremoto ancora abitati malgrado la presenza di amianto. Grandi e piccoli eventi che devono fare i conti con l’alchimia delle feste: ecco DeLuca per la prima volta ha detto sì a un accordo con il Movimento Cinque Stelle, facendolo benedire dal figlio Piero, mentre il deputato eletto da Fratelli d’Italia, il democristiano Gianfranco Rotondi, non sostiene la lista dei meloniani che presenta il proprio candidato sindaco. Le conseguenze dei raid al Comune hanno già sconvolto la città, ora potrebbero portare a un aumento dell’astensionismo.

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La mattina

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