A Monza 1 studente su 4 è straniero, ma la cittadinanza è una corsa a ostacoli – .

A Monza 1 studente su 4 è straniero, ma la cittadinanza è una corsa a ostacoli – .
A Monza 1 studente su 4 è straniero, ma la cittadinanza è una corsa a ostacoli – .

A Monza circa uno studente su quattro è straniero e in alcune scuole primarie i minori che portano un cognome non italiano sono già la maggioranza. Ce ne sono tanti nel capoluogo brianzolo immigrati di seconda generazione che pur essendo nati e/o cresciuti in Italia, non hanno la cittadinanza italiana.

Un caso che verrà affrontato a breve Consigliare comunaledove il rappresentante di LabMonza Lorenzo Spedo presenterà giovedì prossimo una mozione per chiedere attenzione al Comune, sia nel senso pratico di snellire le procedure burocratiche dell’anagrafe – in particolare le procedure per l’ottenimento della residenza, condizione necessaria perottenere la cittadinanza – e in quello simbolico di concedere la cittadinanza onoraria agli immigrati di seconda generazione che abbiano compiuto almeno un ciclo di studi in Italia.

Oggi l’insieme delle persone escluse dalla cittadinanza italiana lo è ampio ed eterogeneo. Comprende: i bambini nati in Italia e i figli di genitori di origine non italiana, che non acquisiscono la cittadinanza alla nascita, ma possono richiederla solo al completamento della 18 anni (in una finestra di un anno); bambini e adolescenti nato in un altro paese da genitori stranieri cresciuti in Italia, che non possono richiedere la cittadinanza al compimento dei 18 anni ma trovano la loro strada all’interno di un casi di studio vari e complessi; adulti stranieri che risiedono stabilmente in Italia, se non lo sono almeno 10 anni consecutivi di residenza italiana e un reddito corrente adeguato.

La vita è un po’ più semplice per i minorenni di cui almeno uno dei due genitori ottiene la cittadinanza italiana: in quel caso nella maggior parte dei casi ius sanguinis lo otterrebbe anche il figlio, purché ancora minorenne. Nelle scuole di Monza, nell’anno scolastico 2023-24, sono iscritti gli studenti: 3.390 studenti stranieri (su circa 15mila complessivi), di cui 548 nelle scuole materne, 1.139 nelle scuole primarie, 670 nelle scuole secondarie di primo grado, 1.033 nelle scuole secondarie superiori. A Monza sono più di 15mila i residenti stranieri in totale (dati 2023), pari a 12,25% della popolazionecon un trend che è tornato in lieve crescita dopo il superamento del periodo Covid.

“La mozione propone una serie di altri impegni – chiarisce l’assessore Spedo – quali l’istituzione, ciascuno 2 giugnoin occasione di giorno della Repubblicadi una celebrazione ufficiale da parte del Comune per tutti coloro che hanno ottenuto la cittadinanza italiana nell’anno precedente, e l’invio di una lettera informativa a tutti i diciassettenni stranieri per informarli sulle procedure che dovranno seguire per ottenere la cittadinanza”.

“Quindi esiste una terza dimensione iniziative culturali – conclude Spedo –. Si propone di distribuire nelle scuole, nei centri civici e nelle biblioteche materiale informativo completo tradotto in diverse lingue, e di sviluppare nelle scuole iniziative dedicate agli studenti per sensibilizzare sul tema”. I sindacati confermano l’urgenza del problema.

“Almeno lo abbiamo 4 richieste a settimana per compilare documenti per ottenere la cittadinanzail che significa una media di circa 200 all’anno – riferisce Luca Mandreoli, responsabile dell’area migranti e politiche sociali della Cgil Monza e Brianza – e almeno 100 l’anno sono i solleciti che inviamo agli enti pubblici per espletare le pratiche. Quella per la cittadinanza è la pratica con il più alto trend di crescita ormai da diversi anni”.

Anche quelli che si occupano ospitalità hanno avuto riscontri sui problemi vissuti dagli immigrati in Italia. “Abbiamo avuto diversi casi segnalati di coloro a cui è stata bloccata la pratica perché lo hanno fatto problemi a vedersi lì residenza riconosciutaanche se effettivamente residente in Italia – spiega Tommaso Castoldi, operatore legale della cooperativa Pop – o di chi, pur lavorando, magari perdendo il lavoro solo per un periodo, è andato sotto la tutela soglia minima di reddito continuativo che va dichiarato per avere la cittadinanza (circa 8mila euro all’anno che si invecchia con moglie e/o figli a carico), e quindi bisogna ripartire da zero”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Presentata la stagione teatrale del Teatro delle Arti di Salerno: 10 appuntamenti – .
NEXT «Flussi in crescita in provincia di Varese e nuove collaborazioni nelle attività promozionali» – ilBustese.it – .